LE MENZOGNE DI COTA SULLA SANITA'

BUCO IN SANITA’, LE MENZOGNE DI COTA E I DATI OGGETTIVI

  di eleonorartesio

Il presidente Cota, da quando si è insediato, sulla sanità continua il suo mantra sui costi: “La spesa in sanità è triplicata durante la Giunta Bresso”, “La Bresso ci ha lasciato un buco in sanità”, “I conti sono fuori controllo”, “Il Piemonte spende ben più che le altre regioni”.

Provo a confutare queste affermazioni con alcuni dati.

Buco in sanità

Nel 2004 si è determinato un disavanzo di 676 milioni (certificato dalla delibera regionale 62-5050 del 2005 e dal piano di rientro firmato da Cota con Tremonti e Fazio), al quale va aggiunto un maggior fabbisogno coperto dalla Regione per 115 milioni. Dunque la Regione nel 2004 ha prodotto un surplus di costi per 791 milioni. Nel 2005 non vi è stato alcun disavanzo, ma un’integrazione regionale di 316 milioni pari al 4,6% del bilancio regionale, nel 2006 l’integrazione è stata di 315 pari al 4,6%, nel 2007 di 317 pari al 4,2%, nel 2008 di 329 pari al 4,2%.

Dunque l’integrazione regionale, comprensiva di tutte le voci, in rapporto al fabbisogno complessivo per il SSR è in diminuzione dal 2005 al 2007 (da 4,6% al 4,2) e costante nel 2008 a causa dei maggiori oneri connessi alla rimodulazione dei ticket sull’assistenza farmaceutica, pari a complessivamente 37 milioni. Senza tale intervento il maggior fabbisogno regionale sarebbe stato di 168 milioni e la incidenza complessiva regionale sul totale sarebbe stata pari al 3,8%.

 

Quadro generale

A seguito del disavanzo del 2004 l’Amministrazione Bresso è stata costretta ad attivare un mutuo di 676 milioni che genera un costo annuo di ammortamento pari ad 83 milioni, versati per dieci anni (a partire dal 2007).

A questo mutuo, poi, si somma l’intervento, resosi necessario nel 2002 a causa di un analogo disavanzo di gestione sanitaria fino all’anno 2000 (che aveva generato un precedente debito pari a circa 1.200 miliardi di vecchie lire), coperto con un mutuo a tasso variabile ventennale che ha accollato alle singole Asl una spesa di circa 20 milioni all’anno e alla Regione stessa di 5 milioni di euro.

l Sistema Sanitario piemontese, pertanto, sta pagando circa 100 milioni all’anno per l’ammortamento di mutui, questi effettivamente per disavanzo pregresso, ma del Governo Ghigo e sarà obbligato a continuare a farlo anche nei prossimi anni.

Se nel quinquennio del centrosinistra si è portata l’integrazione regionale dai valori 2004 (674+115=791 milioni) agli attuali 400 milioni, in più accollandosi un mutuo di 100 milioni annui, forse non si è proprio sprecato!

Spesa totale in sanità

La spesa totale (fondo sanitario nazionale più integrazione regionale) è stata di 6.176 milioni nel 2004, di 6.576 nel 2005 (incremento del 6,48%), di 6.898 nel 2006 (+4,90%), di 7.170 nel 2007 (+3,94%), di 7.450 nel 2008 (+3,91%), di 7.713 nel 2009 (+3,53%).

Spesa pro-capite in sanità

In base allo studio dell’AGENAS (agenzia nazionale della sanità) riferito al 2006 la spesa procapite in Piemonte ammonta a 1.639 euro a fronte di una media nazionale di 1.674; il valore è inferiore a quello del Veneto (1.650) e superiore a quelli della Lombardia (1.558) e Emilia Romagna (1.593)

In base allo studio del CEIS, riferito al 2007, che riconosce solo in parte l’anzianità della popolazione, la spesa pro-capite ammonta a 1.757 euro a fronte di una media nazionale di 1.744; in Lombardia è di 1.686, in Emilia Romagna 1.714 e in Veneto 1.749.

Acquisti e manutenzioni

L’incremento nel 2008 (+6,62%) è inferiore rispetto a quello registrato dal 2004 al 2007 (+21,67%). L’incremento è analogo a quello dell’Emilia Romagna ed inferiore a quello del Veneto.

Personale

L’incidenza del costo del personale, nel 2007, è del 34,97% nel Piemonte, del 31,09% nel Veneto e del 35,14% in Emilia Romagna. Pertanto la dotazione complessiva non è particolarmente difforme rispetto alle regioni di confronto.