AGRITATA

Agri- tata, qual è l’obiettivo di questa forma di asilo nido in cascina per bambini dai tre mesi ai tre anni, promossa dalla giunta Cota?

Balza immediatamente agli occhi il fatto che per occuparsi di questi  bambini sarà sufficiente aver frequentato un corso di  400 ore.; non si capisce allora perché nei nidi si sia lottato per affermare il valore educativo del servizio e si sia ottenuto che il personale fosse qualificato a livello educativo  e costantemente aggiornato.

Come si può pensare che  l’esperienza dei micro nidi che si  è rivelata fallimentare possa risultare “vincente” se i bambini verranno accolti in cascina invece che in uno stabile in centro città, magari vicino al posto di lavoro del genitore? Oppure si pensa che vi sarà un incremento dello sviluppo agricolo tale che determinerà un ampliamento dell’offerta di posti di lavoro in tale settore? Forse più che pensare ai micro nido in questo momento in cui si è sempre più isolati avrebbe forse senso stimolare e potenziare le forme di buon vicinato e di solidarietà.

Perché sostenere forme di sperimentazione come questa , quando i nidi comunali sono in grossa difficoltà ? Forse è un modo per accelerarne il definitivo superamento a favore di forme di assistenza private?  Se il progetto Agri tata poi vuole essere  un modo per far conoscere la vita rurale ai bambini dovremmo preoccuparci di fare in modo che tutti  i bambini tutti i giorni abbiamo la possibilità di vivere in un ambiente sano , con il più basso tasso di inquinamento possibile.

 

Questa più che un sostegno alle famiglia che sempre più sono in difficoltà per la mancanza di lavoro per i redditi sempre più inadeguati, per i servizi socio educativi e scolastici i cui orari sono sempre più inconciliabili con gli orario di lavoro o come forma per sostenere le aziende agricole pare  un’altra delle innumerevoli “cazzate” che la giunta Cota mette in cantiere: dai tikets, alle accise sulla benzina, al 118, alla sanità passando per gli agr - itata.

 

 

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