POVERO PIEMONTE, IN CHE MANI....

CACCIA, LIBERTÀ DI ESPRESSIONE DEI CITTADINI CANCELLATA A COLPI DI EMENDAMENTI

 
 

La Giunta e la maggioranza, con un emendamento alla finanziaria abrogativo della legge sulla caccia, hanno deciso di bypassare la volontà popolare che avrebbe dovuto esprimersi attraverso la partecipazione alla consultazione referendaria. In questo modo si sono arrogati con superbia l’esercizio della sovranità popolare e il diritto di rappresentare tutti.

Infatti sulla questione della caccia il Consiglio Regionale non è l’unico depositario di un mandato pubblico: la raccolta delle firme e l’ammissione del referendum hanno riconosciuto l’esistenza di una democrazia diretta che pone questioni puntuali sul tema. Disattendendo questo percorso si è compiuta una profonda violazione dello Statuto della Regione Piemonte e dell’iter democratico che avrebbe portato al Referendum.

Trovare una soluzione per evitare il costo delle urne sarebbe stato semplice, ovvero recepire i quesiti referendari in legge, come proposto da tutti gli emendamenti sottoscritti dal gruppo della Federazione della Sinistra.

Ma la furbizia istituzionale ha voluto percorrere un'altra strada: disordinata, confusa e nemmeno puntuale dal punto di vista della costruzione formale. Su quest’ultimo aspetto probabilmente si dovrà pronunciare, ancora una volta, il Tribunale Amministrativo.

Torino, 3 Maggio 2012

Eleonora Artesio

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