SUICIDIO IN CARCERE A BIELLA

 

RETEBIELLESE

SPRIGIONIAMODIRITTI

 

Dall'inizio del 2012 sono 118 i morti in carcere, 41 per suicidio,: il 41' riguarda il carcere di Biella dove un detenuto di 51 anni, che si trovava in isolamento nonostante avesse da scontare una pena residua di poco meno di due anni, si è tolto la vita nella notte di giovedì 27 settembre.

 

E' questa una strage che merita giusto qualche riga sui giornali locali, un articolo e poi ci si dimentica del problema fino al prossimo suicidio.

 

I carcerati sono gli ultimi degli ultimi e non vale la pena di sprecare tempo e inchiostro: né un nome, né una storia.

 

La condizione disumana degli istituti penitenziari italiani è stata più volte denunciata dalle

associazioni che lavorano con i detenuti all'interno del carcere. Sovraffollamento, edifici che cadono a pezzi, un aiuto psicologico e umano che quando non è inesistente rimane comunque al di sotto dei bisogni reali. Una condizione che porta troppi detenuti a gesti estremi come il suicidio.

 

Il carcere, da sempre considerato “discarica sociale” cioè luogo di repressione ed esclusione sociale e umana, lo diventa maggiormente nei momenti di crisi e economica e sociale, configurandosi sempre più come il contenitore entro cui “neutralizzare” gli espulsi dal ciclo produttivo a vario titolo, e gli individui che, in qualche modo destabilizzano l'ordine e la tranquillità della comunità, cercando di opporsi alla “rapina” di diritti e di territorio.

 

Alla sottrazione di diritti lo stato non ha saputo rispondere che con la mano forte. A chi, spinto dalla fame e dalle guerre, senza lavoro, arriva nel nostro Paese, lo stato risponde chiudendolo nelle nuove galere chiamate CIE.

 

Leggiamo i commenti degli “addetti ai lavori” sui giornali locali: la colpa non è delle leggi liberticide di questi ultimi anni che hanno pure inventato reati ex novo, tipo quello di clandestinità, secondo loro il problema delle drammatiche condizioni delle carceri italiane si risolverebbe semplicemente aumentando il numero delle guardie e costruendo nuove galere.

 

Esprimiamo la nostra solidarietà a tutti coloro che lottano dentro e fuori le galere.

 

Rete biellese “Sprigioniamodiritti”