“Partito democratico? No, partito pigliatutto” Rifondazione attacca

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ad alcuni giorni dal consiglio comunale, Marco Albeltaro ritorna sul duro giudizio dato sul partito democratico, e spiega la posizione di Rifondazione Comunista all'interno della coalizione che sostiene Ermanno Bianchetto. Il Prc non ha accolto coi salti di gioia il nuovo gruppo «L'ulivo per il Partito Democratico», nato dalla fusione di Futuro Insieme e della Margherita. La frase «mi sottraggo all'abbraccio di un cadavere», pronunciata da Albeltaro, ha fatto scattare qualche campanello d'allarme sulla tenuta della coalizione, e l'opposizione ha colto la palla la balzo per sottolineare l'ulteriore distanza tra le anime del centrosinistra. «Rifondazione a Cossato ha siglato un patto elettorale - spiega Albeltaro -: noi togliamo l'appoggio a Bianchetto se questo non viene rispettato. Sul nascente Partito Democratico ho espresso tutte le mie perplessità, purtroppo l'asse politico di questa coalizione tenderà a spostarsi ulteriormente al centro e questo passaggio è oggetto di preoccupazioni».
A gettare acqua sul fuoco è il sindaco Bianchetto, che spiega: «Questa nuova forza si presenta sullo scenario politico come un soggetto trainante per la modernizzazione del paese. Sulla tenuta della coalizione non sono preoccupato: i partiti si riducono, Rifondazione deve marcare la sua identità. E' una questione di visibilità, abbandonare questa maggioranza sarebbe un suicidio politico». Albeltaro pone però da subito l’attenzione sul cambiamento degli equilibri interni: «Non rompiamo certamente su scelte politiche di altri, ciascuno è libero di intraprendere la strada che preferisce - conclude il consigliere -: saranno gli elettori a giudicare. Da due partiti si è passato ad uno, bisognerà a mio avviso aprire un confronto e una discussione sull'occupazione delle istituzioni. A Cossato un unico gruppo ha quasi il monopolio di tutte le cariche, e non è bel segnale per una forza che si presenta come il ‘’nuovo’’. Gradirei un gesto di responsabilità ed un passo indietro a conferma del loro manifesto programmatico.

da "La Stampa", 3 agosto 2007