Almirante non passa a Castellamonte!

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CASTELLAMONTE: LA PROTESTA DEL COMITATO E DELLE FORZE CHE LO HANNO SOSTENUTO È STATA ASCOLTATA
Il sindaco ritira la decisione di intitolare il nuovo ponte ad Almirante

Ieri una manifestazione ha percorso le vie di Castellamonte; convocata dal locale comitato “ALDO DICE 26 X 1” contro il parere del sindaco che ha proposto una delibera di Consiglio per titolare una nuova costruzione, il ponte sul Rio san Pietro, a Giorgio Almirante.
Il sindaco ha cercato inoltre di impedire il presidio e il corteo, non concedendo il permesso per l’uso di una locale piazza per il concentramento dei manifestanti.

Superate le questioni formali, il comitato ha organizzato il presidio, il corteo e anche una iniziativa successiva al corteo, cioè la proiezione di un documentario di raro pregio sulla lotta partigiana.

L’iniziativa è stata positiva, una nutrita presenza locale e di mobilitazione ha portato a Castellamonte qualche centinaio di manifestanti.
Il PRC era presente con una buona delegazione dei circoli della Valle e di compagni/e di Torino.
Importante è stata la presenza dell’ANPI con gagliardetti e medaglieri: erano molti gli ex partigiani presenti, non solo quelli di Castellamonte e del Canavese.

RICEVIAMO OGGI POMERIGGIO (4/10/2009) IL COMUNICATO STAMPA DEL SINDACO DI CASTELLAMONTE IN CUI SI DICHAIRA LA RINUNCIA ALLA TITOLAZIONE PREVISTA, RIBADENDO CHE IL PONTE VERRÀ TITOLATO SEMPLICEMENTE COL NOME DEL RIO.
SCRIVE IL SINDACO CHE NON VUOL FERIRE LA SENSIBILITÀ DI COLORO CHE VISSERO GLI ANNI BUI DELLA GUERRA E DELLA CITTADINANZA CHE HA MANIFESTATO.

Ne prendiamo atto.

In realtà ciò che succede in questi paesi piccoli e grandi che hanno cambiato amministrazione, portando al governo nuove giunte di destra, è voler imprimere una svolta culturale, dopo quella politica, cercando di introdurre simboli e metodi evidenti che affermino le vittorie politico elettorali.
L’attacco nel caso di Castellamonte aveva un chiaro taglio fascista, ma anche il caso di Ponteranica e della rimozione della targa di Impastato, va nella stessa direzione; come singolari sono le feste della Lega con le miss e i mister Padania o le competizioni sportive, ciclistiche o calcistiche.
La destra avanza non solo con i voti, ma anche con manifestazioni culturali e popolari.
C’è bisogno di sinistra. Per troppo tempo si è dato per scontato che le valli della nostra Provincia fossero territorio franco per fenomeni di questo genere, che da noi non sarebbe mai successo ciò che in Veneto e Lombardia ormai succede da anni.
Non è cosi, il Canavese è territorio di conquista della destra ormai da tempo e di recente anche altre valli, ad esempio quella di Lanzo, stanno trasformandosi da tradizionali insediamenti democristiani, con una presenza storica di sinistra, in collegi elettorali sicuri per la PdL e Lega Nord.
A Montanaro, a non molti chilometri da Castellamonte, un altro sindaco ci sta provando con una via da titolarsi ad Almirante e le intimidazioni ricevute da alcuni nostri militanti di Castellamonte nei giorni prima di sabato scorso ci fanno pensare che non si tratti di qualche isolato episodio ma molto di più.
C'è bisogno di sinistra, una sinistra unita, sodale, che stia in mezzo alla gente e con la gente.

RENATO PATRITO, Segretario provinciale PRC
ARMANDO PETRINI, Segretario regionale PRC

Alleghiamo il testo del comunicato stampa del sindaco di Castellamonte.

COMUNICATO STAMPA
del Sindaco di Castellamonte Paolo Mascheroni relativa all’intitolazione del ponte sul rio San Pietro

“Sono stato eletto sindaco con un enorme consenso per amministrare e migliorare Castellamonte. Il compito di un sindaco è quello di impegnarsi per lo sviluppo della propria città, delle attività che in essa risiedono, e sostenere le fasce deboli aiutando, per quanto possibile, chi è in difficoltà. Dovere di un sindaco è tenere unita la cittadinanza e farla vivere in un clima quanto più possibile sereno e sicuro. Tempo fa io e la mia Giunta prendemmo la decisione di dedicare il ponte sul rio San Pietro a Giorgio Almirante. Oggi, vista la reazione della cittadinanza e, soprattutto, di coloro che hanno vissuto i bui anni della guerra, ritengo che sia opportuno rivedere tale intenzione. Sono convinto che sia dovere di chi amministra ascoltare il parere dei cittadini e, laddove questo non coincida con quello dell’amministrazione, sono certo sia meglio comprendere e accogliere le decisioni della popolazione anziché perseguire progetti non condivisi alimentando astio, polemiche e divergenze. Onde evitare ulteriori profonde lacerazioni e poter continuare a svolgere una serena attività amministrativa con la collaborazione della mia città (il sindaco è il sindaco di tutti), ritengo che il ponte in questione debba continuare a chiamarsi ponte San Pietro”.