GRILLO IN VALLE SUSA
CARO GRILLO SMETTIAMOLA COL DIRE NÉ DI DESTRA NÉ DI SINISTRA. NOI ORGOGLIOSAMENTE DI PARTE, ANTIFASCISTI, DI SINISTRA, NOTAV
Nel suo primo giro elettorale piemontese, a Susa, Beppe Grillo, con la sua consueta foga, ha ripetuto la sua contrarietà a una grande opera come il Tav. Bene, su questo punto non possiamo che essere pienamente d’accordo. Lo siamo molto meno se a ciò non fa seguito una scelta politica chiara circa alcuni valori fondanti della nostra (inattuata) Carta Costituzionale che sono alla base di qualsiasi politica di cambiamento: i diritti sociali e del lavoro, il diritto alla cittadinanza, le libertà sindacali e politiche, l’eguaglianza, l’antifascismo.
Ma di questo ieri Beppe Grillo a Susa non ha parlato. Si è rivolto più a un elettorato leghista e di destra parlando di privatizzazioni della Rai, di defiscalizzazione delle imprese, di sindacati da cancellare. E poi lo abbiamo visto nei giorni e nelle settimane scorse, in altre piazze o in altre circostanze, Grillo non è molto lontano dal somigliare ad un qualsiasi populista di destra quando dice che “l’antifascismo non mi compete” oppure che “il tempo delle ideologie è finito” oppure ancora che “il movimento 5 Stelle non è di destra né di sinistra”. Baggianate! Se questa è la filosofia di fondo allora si spiega del perché si è portati a negare i diritti di cittadinanza ai figli d’immigrati, ad aprire ai fascisti di Casa Pound, a sostenere la necessità di eliminare i sindacati oltre che i partiti. Proposte reazionarie che in parte vanno bene anche a Marchionne o a Monti. Non è un caso che proprio quest’ultimo, in una sua recente intervista al Corriere della Sera, abbia dichiarato che “noi e Grillo siamo due espressioni differenti dell’insofferenza popolare ..… la sua gestuale, vivace ma temo inconcludente. Seria, composta, con tante persone capaci ….. la nostra” Un accostamento soltanto in parte paradossale vista la comune idiosincrasia nutrita nei confronti di sindacati, partiti, ideologie. Il rischio, così facendo, è che in fin dei conti a farla da padrone siano le ideologie di destra o dei poteri forti.
Mi ha scritto un ragazzo “molti dicono che Grillo sarà l’unico che può rompere il sistema”. Già. Ma un conto è la dura polemica e opposizione contro il Tav, contro un sistema marcio e ingiusto, contro una gestione della crisi che ci sta portando nel baratro, altro conto è usare questa rabbia per proposte non poche delle quali si prestano a operazioni di segno regressivo. A Torino, più che in altre città del Nord, è palpabile una protesta antisistema legata alla crisi, alla diffusione della disoccupazione, precarietà, povertà, la protesta sacrosanta dei tanti che si sentono abbandonati, non rappresentati. Bisogna partire da questa protesta per una rottura di sistema e una vera rivoluzione civile. La qual cosa è possibile solo a condizione di portare avanti scelte nette, intransigenti, di parte. Le nostre hanno come riferimento la classe lavoratrice e la parte sociale più sfruttata, oppressa e debole del paese. Siamo convinti che rompere col sistema, per parafrasare Antonio Gramsci, “voglia dire essere partigiani”. Capito Grillo? Partigiani!
Ezio Locatelli * segretario provinciale Prc Torino
Torino, 15 febbraio 2013
Default:
Dove:
- Blog di valter clemente
- Accedi per lasciare commenti
Commenti
Aldo Fappani (non verificato)
Sab, 16/02/2013 - 10:58
Collegamento permanente
Condivido con preoccupazione
Condivido con preoccupazione quanto affermato da Ezio Locatelli. D'altronde il " grillismo " è un movimento molto variegato e composito. Ma da come predica spesso da arrabbiato il re - imperatore illususionista e comico affabulatore Beppe Grillo non c'è da spettarsi quasi nulla di buono per un rinnovamento alternativo ma positivo della politica. ( Anche la Lega nord ha sempre predicato che non è di destra nè di sinistra, ma abbiamo visto cosa ha combinato all'Italia e alle coscienze a forza di spargere e praticare valori negativi ). Almeno come intendiamo noi all'interno di una strategia politica dalla parte dei ceti popolari e subalterni e per una società a misura d'uomo in cui emergano i valori laici-repubblicani-costituzionali- di Libertà, Legalità, Giustizia sociale, Eguaglianza. Mi spiace constatarlo ma Beppe Grillo è una bomba a orolgeria che predica bene ma per molti aspetti razzola male. E' troppo facile urlare da un palco " solo noi siamo intelligenti duri e puri - vaffanculo qua, vaffanculo là, vaffanculo giù, favvanculo su - deridere e dissacrare tutto e tutti e anche di più ". Non basta, ed è pericoloso per la democrazia. Grillo l'istrione e i suoi forse romperanno solo in parte il sistema attuale ma a favore di chi e per che cosa ?