Noi abbiamo le mani pulite: contro le impronte ai Rom e contro l'impunità per Berlusconi!

Se si chiede di scendere in piazza per testimoniare l'opposizione a un governo che stravolge la carta costituzionale, nata dai valori della Resistenza antifascista, richiamando anche che "la legge è uguale per tutti", non possiamo che essere d'accordo.
E questo significa, innanzitutto, che a ogni cittadina e ogni cittadino deve essere garantita parità di diritti.
La più grande violazione di diritti individuali e di principi costituzionali, che garantiscono nel nostro paese una convivenza civile e il rispetto di tutte le convenzioni internazioni per i diritti umani, è perciò la decisione del governo Berlusconi di rilevare le impronte digitali dei rom, bambini compresi.
Una schedatura di massa che suscita giustamente l'indignazione di ogni democratico, nonché perplessità sulla sua legittimità da parte del commissario europeo ai diritti umani.
Ma questa è solo l'ultimo provvedimento di un governo pericoloso, anche dal punto di vista istituzionale.
Lo scontro con la  magistratura, con il Csm, con il diritto di cronaca sono solo una parte del nuovo ciclo politico, che il governo Berlusconi ha deciso di inaugurare.
Non può infatti sfuggire la linea sistemica di uno "stato di eccezione", in cui si fa rientrare un pacchetto sicurezza, che imprigiona i migranti fino ai 18 mesi nei CPT, e che dà poteri straordinari a sindaci e prefetti; una militarizzazione del territorio in cui si stravolgono ruoli e poteri degli apparati dello Stato, schierando l'esercito contro qualsiasi manifestazione di conflitto sociale o lotta territoriale, mentre si riapre il capitolo dei privilegi e delle immunità a favore dei potenti.
Ma è soprattutto sul fronte sociale che si sta operando un tentativo di sfondamento senza precedenti: di fronte a un paese in profonda crisi economica e strategica, si prevedono misure sull'inflazione programmata che determinerà ulteriori perdite salariali a milioni di lavoratori, già duramente colpiti in questi anni, e con un vertiginoso aumento dei prezzi. Allo stesso tempo governo e confindustria vogliono cancellare l'istituto del contratto nazionale, che offre garanzie collettive, in favore di una individualizzazione del rapporto di lavoro.
E' in gioco il ruolo che, storicamente, il sindacato ha svolto nel nostro paese e cioè la tutela dei diritti di tutti i lavoratori.
Decreti "blocca-processi", o sulle intercettazioni telefoniche, sono dunque solo un pezzo di una deriva neo-autoritaria, nella quale si invoca una "sovranità popolare" illimitata e illegittima.
Pertanto, la nostra opposizione al governo Berlusconi tiene strettamente legati diritti sociali, politici e giurisdizionali.
Non vedere questa unitarietà strategica del governo Berlusconi significa essere miopi, e indirettamente fare lo stesso gioco, accettando cioè la personalizzazione dello scontro, e immolando  allo stesso tempo, sull'altare della sicurezza, i diritti di cittadini migranti e rom.
Per questo, iscritti ed elettori di Rifondazione comunista hanno partecipato al corteo nazionale di Rom e Sinti, a quelli del gay-pride e sono presenti nelle diverse lotte e vertenze territoriali e settoriali.
Per questo invitiamo tutti a partecipare all'iniziativa promossa dall'Arci il 7 luglio a Roma, in piazza Esquilino, dalle 17 alle 20 per "schedatura" pubblica e volontaria: "siamo tutte e tutti rom".

Saremo altresì presenti l'8 luglio in piazza Navona, con le nostre bandiere e le nostre proposte. Le norme salva-potenti hanno sempre incontrato la nostra contrarietà e la nostra opposizione.
Ma vogliamo ribadire che la nostra idea di giustizia, contrariamente ad altri, che pure si oppongono a Berlusconi, è un'idea che esclude ogni politica securitaria e giustizialista.  E' quella di una giustizia "mite", secondo i principi costituzionali, e affronta le ingiustizie sociali. Un'idea di giustizia che si fonda sul diritto inclusivo, sulla democrazia e su una vera sicurezza sociale.
A piazza Navona ci saranno tante persone, con opinioni anche diverse.
Noi vogliamo essere in ogni luogo in cui si manifesta una opposizione democratica al governo Berlusconi, considerando anche l'assenza di una vera opposizione politica in parlamento.
Ma vogliamo sottolineare la nostra determinazione politica e culturale, per ricostruire un tessuto sociale disgregato e smarrito, e per contrastare situazioni e luoghi comuni, che producono fenomeni razzisti, o che fomentano guerre tra poveri.
Non è vero che destra e sinistra sono la stessa cosa, non si possono fare appelli ai leghisti per contrastare singoli privilegi, e allo stesso tempo condividere con loro culture razziste e xenofobe, o comunque contrastanti con la storia democratica e di civiltà del nostro paese.
La Costituzione italiana non è neutra, ma è chiaramente contro i soprusi e per ogni diritto sociale e  di libertà.
Comitato di gestione nazionale PRC

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