Centrali a biomasse, non siamo pregiudizialmente contrari però...
DEAMBROGIO (PRC): PER LE CENTRALI A BIOMASSE SERVONO PRESTO DEGLI INDIRIZZI REGIONALI
“In questi ultimi mesi –dice Alberto Deambrogio, Consigliere regionale del PRC- abbiamo assistito ad una vera e propria esplosione di richieste di autorizzazione di varie tipologie di impianti energetici alimentati a biomasse vegetali solide e liquide. Ad alimentare la corsa alla realizzazione di nuovi impianti, più che una nuova sensibilità ambientale, potrebbe essere la convenienza economica dovuta agli incentivi statali che premiano l’energia lorda prodotta da fonti rinnovabili, senza neppur valutare i costi energetici che tale produzione comporta”.
“Un tale meccanismo incentivante –continua Deambrogio-, incapace di prendere in considerazione la produzione netta di energia, finisce per premiare gli impianti meno appropriati o quelli proposti più furbescamente. Visto, però, che le realizzazioni si hanno grazie a finanziamenti pubblici appare più che legittimo che l’interesse pubblico sia assicurato da opportune linee d’indirizzo che anche
“Nei prossimi giorni –continua ancora Deambrogio- chiederemo esplicitamente, anche attraverso un Ordine del Giorno, all’Assessore De Ruggiero di affrontare l’argomento a partire da quanto già è stabilito nel Piano Energetico Ambientale e nella Legge 23 del 2002, Disposizioni in campo energetico, per arrivare a un documento d’indirizzo”.
“Noi non siamo pregiudizialmente contrari a questo tipo di impianti –conclude Deambrogio-, ma vogliamo che la loro costruzione avvenga solo in seguito al rispetto di determinati requisiti. In questo senso pensiamo che le Province in fase autorizzativa debbano, tra le altre cose, valutare l’esplicitazione dei vincoli ambientali esistenti, la qualità dell’aria preesistente, l’informazione preventiva delle popolazioni e la loro partecipazione al procedimento autorizzativo, la garanzia di accesso pubblico ai dati progettuali e di gestione degli impianti, la definizione preventiva della disponibilità annua a regime di biomassa rinnovabile, la valutazione preventiva della quantità di calore utilizzabile in teleriscaldamento, l’esclusione di biomasse d’importazione o costituite, anche solo in parte, da rifiuti, la valutazione del fabbisogno energetico per l’approvvigionamento della biomassa”.
Torino 5 settembre 2007
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