Dopo il 20 ottobre. Un'appello di Marco Sansoé alla società biellese, per incontrarci e agire insieme.

Dopo il 20 ottobre

Mentre milioni di giovani affrontano tutti i giorni la propria condizione incerta di studenti poco qualificati, spesso ignoranti, in attesa di diventare disoccupati e precari; di disoccupati o occupati precari per molti anni o per sempre; di occupati a tempo indeterminato in equilibrio sull’asse di un economia (capitalistica) sempre più incapace di produrre, e distribuire, ricchezza. Mentre accade tutto questo la politica parla di se stessa, discute della propria onestà e si fa guerra per darsi una patente di rispettabilità, inseguendo il sogno della sicurezza totale, della giustizia giusta: un orgia autoreferenziale e impotente!

Troppo facile e stupido chiedere “giustizia e ordine” in un mondo in cui regnano ingiustizia sociale e sperequazioni sempre più evidenti, che riempiono le carceri di disperati che vi restano perché poveri.

Mentre l’evasione fiscale, lo “strozzinaggio” bancario, l’indifferenza per le sorti dell’ambiente, la ricerca esasperata della riduzione del costo del lavoro sono gli strumenti utili per rafforzare il peso economico dell’impresa, che non sa investire, che non sa innovare ma chiede “flessibilità” che vuol dire “precarietà”. Mentre questa appare la sola strada per raggiungere il potere economico… accade che Di Pietro e Mastella litigano di “giustizia e ordine”, il governo vara un “piano sicurezza”, all’unico scopo, i primi di rubarsi gli elettori, il secondo di contenere la perdita di consensi !

Non c’è un progetto, non c’è discontinuità con le politiche economiche del passato. Si fa finta di ascoltare ma ci si guarda la pancia, si fa bassa ragioneria invece di programmazione politica, si risparmia invece di investire, si contraggono i salari e gli stipendi invece di allargare l’accesso ai consumi, si fa della “legalità” ipocrita invece della solidarietà…

Verrebbe da dire con Erasmo da Rotterdam: “E dunque… non meriterebbero questi pazzi da legare, che pur vogliono parere dei Taleti per sapienza, non meriterebbero di essere chiamati maestri di pazzia?”

Noi che siamo abituati a parlare di cose e siamo un po’ indifferenti all’occupazione del potere (forse perché non ne abbiamo ancora gustato appieno il sapore o forse, davvero, perché il potere logora, svuota e cosifica!). Noi che vorremmo “scioglierci” nella società e nei movimenti, che vorremmo la partecipazione politica e l’autodeterminazione, l’autogestione dei bisogni e del loro soddisfacimento. Noi che vorremmo che le identità fossero fatte di progetti e azioni e non di bandiere e simboli… Noi pensiamo che si debba agire!!!

Per arginare il giustizialismo di Di Pietro, l’insipienza di Mastella, la deriva moderata e normalizzatrice del Partito Democratico, l’iniquità delle politiche economiche dei governi europei, la crisi della politica e la tentazione dei “nuovi predicatori” non dobbiamo costruire un nuovo partito ma una “rete critica”: un laboratorio (o cantiere o soggetto ma non una cosa!) fatta di individualità, movimenti, associazioni e partiti che diano vita ad una alternativa politico-culturale.

Muovendoci dalle grandi questioni poste dalla manifestazione del 20 ottobre ci piacerebbe costruire qui nel biellese una rete critica (lontana ed estranea alla lobby di imprenditori/banchieri/commercialisti/geometri che guidano la politica locale): una sinistra sociale e politica, plurale e unitaria che possa muoversi anche sui temi locali, che non sono certo diversi da quelli “globali”, e potrebbero divenire immediata occasione di azione politica nel territorio e nelle istituzioni.

Superando i pregiudizi ideologici, le ricerche identitarie autoreferenziali e le collocazioni istituzionali, dentro la società che agisce in nome della comunità partecipata e solidale incontriamoci e avviamo un percorso di costruzione “dal basso” di un’alternativa di società.

Per costruire un “cartello elettorale” c’è tempo…, urgente è metterci insieme per costruire progetti condivisi e dare un segno diverso alle politiche locali, contribuendo alla necessaria svolta delle politiche nazionali.

Sentiamoci e incontriamoci, fuori dagli schemi …ma facciamo presto!

Biella, 25 ottobre 2007.