La Regione su proposta del PRC ricorre contro il nucleare!
DEAMBROGIO E BARASSI (PRC-SE): NUCLEARE, LA REGIONE RICORRE ALLA CONSULTA. OTTIMA NOTIZIA, PASSA LA PROPOSTA DI NOSTRO ORDINE DEL GIORNO
"La decisione della Regione Piemonte “ dicono Alberto Deambrogio e Paola Barassi, cons. reg. PRC "di ricorrere alla Consulta della Corte Costituzionale contro la legge del Governo Berlusconi, che prevede la costruzione di nuove centrali nucleari, è una ottima notizia e porta il Piemonte in prima fila nella lotta contro la scellerata nuova politica dell'atomo nel nostro Paese".
"La nostra soddisfazione “ continuano Deambrogio e Barassi “ deriva anche dal fatto che, nelle scorse settimane, avevamo depositato e discusso un Ordine del Giorno su questo tema, che nel suo dispositivo conteneva esattamente la richiesta, ripresa nel ricorso regionale, di mettere in discussione la palese incostituzionalità della legge governativa. Risulta del tutto evidente infatti che la materia energetica non è di competenza esclusiva dello stato, ma è concorrente con le regioni, che vengono totalmente esautorate da ogni decisione, in primis su quella relativa alla costruzione di nuove centrali nucleari".
"Il Piemonte dunque “ continuano ancora Deambrogio e Barassi “ rivendica oggi giustamente una sua prerogativa nazionale e per questa via ribadisce la sua volontà di rispettare la decisione referendaria del 1987 con cui i cittadini italiani avevano detto un no netto al nucleare. Per altro verso questo ricorso rappresenta anche una voce critica rispetto all'impianto complessivo della legge, contrasta cioè l'estrema antidemocraticità , l'autoritarismo e la tendente militarizzazione delle scelte in essa contenute. Vogliamo ricordare, a puro titolo d'esempio, che persino i ricorsi operati da cittadini e associazioni vedono addirittura dimezzato il tempo per la loro presentazione e vanno inoltrati inesorabilmente al TAR del Lazio, moltiplicando odiosamente costi e disagi".
"L'azione della Regione Piemonte “ concludono Deambrogio e Barassi “ rappresenta sicuramente uno stimolo ulteriore nella lotta di opposizione al ritorno del nucleare sul nostro territorio, ma assicura anche un contributo necessario a una più generale azione a livello nazionale. In particolare in Piemonte sappiamo quanto sia importante moltiplicare i segnali di opposizione in ogni luogo. Questo proprio perchè il nucleare l'abbiamo ben conosciuto e la nostra è una delle regioni che ancor oggi porta i segni di quella nefasta esperienza, con la presenza di oltre il 70% delle scorie prodotte in Italia, che ancora nessuno sa dove stoccare".
Torino 22 settembre 2009
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