No al soppralzo della discarica di Cavaglià: vincono gli ambientalisti!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Oltre le sterili polemiche (senza argomenti) del PD contro di noi …i fatti ci hanno dato ragione.

Non solo la gestione della discarica di Cavaglià è stata avventata, come dimostra il suo “esaurimento” prima del tempo previsto, ma anche puntare tutto sul suo “innalzamento” è stato il segno di una evidente difficoltà di programmazione. 

Appoggiammo la scelta del referendum, con il quale la popolazione si oppose alle scelta dell’ ”innalzamento”, perché quello è il luogo nel quale vive; perché quella discarica incide su un territorio molto più vasto e complesso dal punto di vista idrogeologico; perché per una corretta gestione dei rifiuti è necessario il consenso delle popolazioni che producono quei rifiuti e vivono nelle aree del loro smaltimento.

La prova di forza ha impedito il dialogo tra le istituzioni e la popolazione, e rinviato la ricerca di soluzioni alternative.

Lo dicemmo allora e lo confermiamo oggi che la sentenza del Tar ha dato ragione ai cittadini di Cavaglià. Ancora una volta, come per la discarica di Masserano, le analisi e le controdeduzioni avanzate dai

cittadini, dalle associazioni ambientaliste erano fondate e si basavano su motivazioni assolutamente pertinenti e corrette.

Il blocco dell’ingresso di rifiuti provenienti da altre Province era ovvio, provammo a proporlo come “mediazione”, …ma gli interessi intorno ai rifiuti sono troppo forti!  Ora si minaccia l’aumento delle tariffe come conseguenza automatica della situazione che si è venuta a determinare.

Tutto ciò conferma la convinzione che la raccolta dei rifiuti debba essere liberata dagli affari e dagli interessi economici dei privati e debba diventare un servizio pubblico a tutti gli effetti. 

Solo un ciclo virtuoso nel quale i rifiuti siano pagati da chi li produce, ma progressivamente ridotti, raccolti e differenziati, riciclati e riutilizzati, in forme diverse, e venduti, e smaltiti definitivamente, può dare sicurezza ai cittadini, alla loro salute e garanzie per l’ambiente e il territorio.

Noi pensiamo che le Istituzioni debbano aprire un tavolo di confronto con le popolazioni, le associazioni, esperti e forze politiche per costruire un percorso che non possa prescindere da quel “ciclo virtuoso” e dalla partecipazione dei cittadini alle scelte!

 

Marco Sansoè

Segretario Provinciale PRC - Biella 


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I Consiglieri regionali che hanno sostenuto il ricorso al TAR:

"Ora dobbiamo procedere con gli Stati Generali della Valle Dora"

 

Che ci sia qualcosa che non va nella gestione dell'ambiente e del territorio della Valle Dora e principalmente nei comuni di Cavaglià, Alice, Santhià e Tronzano, non lo dicono più solo Legambiente e Pro Natura, Comitati e cittadini, lo dice anche il TAR con la sentenza di oggi che annulla la pronuncia positiva di compatibilità ambientale dell'ampliamento della discarica di Cavaglià. Lo dice il TAR con la sua autorevolezza.

 

Per noi Consiglieri il ricorso era un mezzo, non un fine.

Lo abbiamo sostenuto politicamente ma il vero fine è avviare un rapporto diverso tra le istituzioni ed i cittadini per un futuro più sostenibile per la Valle Dora.

 

Adesso la parola deve passare alla politica.

Noi, già da domani, solleciteremo l'intervento della Regione perché il confronto avviato con gli Stati Generali di Santhià del 1° marzo scorso, rallentatosi per via delle elezioni e per la scarsa disponibilità dimostrata dalla provincia di Vercelli, riprenda e si concluda con una proposta condivisa per un futuro della Valle Dora rispettoso dei cittadini e dell'ambiente.

 

Torino, 28 maggio '08

 

Paola Barassi, Enrico Moriconi, Yuri Bossutto, Gian Piero Clement, Sergio Dalmasso, Alberto Deambrogio, Vincenzo Chieppa, Luca Robotti, Sergio Cavallaro, Giorgio Comella, Maria Cristina Spinosa.
Consiglieri di Rifondazione Comunista, Sinistra Democratica, PdCI, Verdi ed Ecologisti Uniti a Sinistra