No alle basi...in Germania il movimento ha vinto!
Niente spari al Bombodrom La vittoria dei pacifisti tedeschi
Dopo quindici anni di battaglie, un tribunale dà ragione agli abitanti di un'area del Brandeburgo, che non vogliono i cacciabombardieri. Stop a un ex poligono usato dai sovietici e che la Luftwaffe voleva rimettere in funzione. Uno smacco per il governo Merkel
di Emma Farné da "il manifesto" 8.08.'07
Berlino
«Mettete dei fiori nei vostri cannoni», cantavano i Giganti nel 1967 a Sanremo. In Germania l'iniziativa Freie Heide (libera brughiera) i fiori è riuscita a salvarli dalle bombe da esercitazione dell'aeronautica militare. Dopo quindici anni di proteste, di ricorsi e controricorsi, l'«iniziativa civica», sostenuta da 300mila cittadini, ha strappato un importante successo in tribunale contro l'enorme poligono di tiro che avrebbe dovuto entrare in funzione nella brughiera di Kiritz-Ruppin, in Brandeburgo. Niente esercitazioni militari con lancio di bombe, niente voli a 150 metri dal suolo. Il frastuono e l'impatto ambientale avrebbero danneggiato in modo irreparabile la zona, meta di turisti che apprezzano una flora e una fauna degne di un parco naturale protetto.
Sin dal 1950 le truppe sovietiche di stanza nella Rdt avevano bersagliato quel pezzo di brughiera ribattezzandolo Bombodrom, Dopo la caduta del muro il contingente sovietico è rimpatriato, abbandonando decine di caserme e di poligoni. La Luftwaffe, l'aeronautica militare, ha subito buttato gli occhi sull'area di Kiritz-Ruppin, 144 chilometri quadrati tra Neuruppin, Wittstock e Rheinsberg, a nord di Berlino. Nel 1992 annunciò l'intenzione di riprendere a usarla come prima, per esercitare i suoi piloti al lancio di bombe.
La riapertura del vecchio Bombodrom sarebbe però un flagello per il turismo naturalistico, che dopo la riunificazione è molto cresciuto nella regione e ne costituisce la principale risorsa. Sono così nate Bürgerinitiativen, iniziative civiche per la «brughiera libera» e il «libero cielo», animatrici di una protesta popolare dal basso come a Vicenza. Che però, a differenza di Vicenza, ha subito potuto contare sul sostegno unanime delle amministrazioni locali, espresso da ben 260 sindaci della regione. Anche Matthias Platzeck e Harald Ringstorff, ministri-presidenti del Brandeburgo e del Meclemburgo, entrambi socialdemocratici, hanno chiesto al ministro della difesa Franz Josef Jung (Cdu) di cestinare i progetti per il Bombodrom.
Il governo federale finora si è schierato con i suoi militari. Ancora nel 2005 la cancelliera Angela Merkel riteneva irrinunciabile quell'area per le esercitazioni dell'aeronautica militare, «unica» in Germania per la sua grande estensione in una regione poco popolata. L'ispettore della Luftwaffe Klaus Peter Stieglitz fa balenare vantaggi economici: «Il poligono occuperebbe 850 soldati, e creerebbe molti altri posti di lavoro». «Peccato che per ogni posto di lavoro al Bombodrom ne andrebbero persi dai 15 ai 20 nel turismo», replica Kirsten Tackmann, deputata della Linke al Bundestag.
Il tribunale amministrativo di Potsdam, destinatario di venti ricorsi contro il Bombodrom, ne aveva scelti tre con una funzione modello. Il 31 luglio una giuria composta di sole donne li ha accolti tutti e tre.
La sentenza considera inaccettabile l'onere di 1700 esercitazioni all'anno con sorvoli a 150 metri di quota, a velocità di 760 chilometri all'ora, con un'onda di rumore di 58,7 decibel nei villaggi più vicini. Sebbene gli avvocati del ministero della difesa abbiano cercato di «abbassare» a 50 decibel i parametri dell'inquinamento acustico, con una perizia «truccata» secondo l'avvocato dei ricorrenti Reiner Geulen, le giudici non si sono lasciate convincere. Le 130 persone che gremivano l'aula hanno festeggiato stappando bottiglie di spumante Rotkäpchen, la marca tradizionale della Germania est.
Il ministero della difesa potrebbe ricorrere in appello. Ma la rappresentanza sindacale dei militari della Luftwaffe gli consiglia di rinunciare: «Abbiamo finora vissuto senza il poligono di Wittstock, possiamo farlo anche in futuro». Anche nel governo federale di «grande coalizione» starebbe crescendo la disponibilità a mettere una pietra sopra al Bombodrom, scrive la stampa tedesca.
«I fondi stanziati dall'esercito per la base potrebbero essere usati per risanare l'area e costruirvi insediamenti di agriturismo», propone il professore Wolfgang Spyra, docente dell'università di Cottbus e esperto nella riconversione di strutture militari a usi civili.
Sin dal 1950 le truppe sovietiche di stanza nella Rdt avevano bersagliato quel pezzo di brughiera ribattezzandolo Bombodrom, Dopo la caduta del muro il contingente sovietico è rimpatriato, abbandonando decine di caserme e di poligoni. La Luftwaffe, l'aeronautica militare, ha subito buttato gli occhi sull'area di Kiritz-Ruppin, 144 chilometri quadrati tra Neuruppin, Wittstock e Rheinsberg, a nord di Berlino. Nel 1992 annunciò l'intenzione di riprendere a usarla come prima, per esercitare i suoi piloti al lancio di bombe.
La riapertura del vecchio Bombodrom sarebbe però un flagello per il turismo naturalistico, che dopo la riunificazione è molto cresciuto nella regione e ne costituisce la principale risorsa. Sono così nate Bürgerinitiativen, iniziative civiche per la «brughiera libera» e il «libero cielo», animatrici di una protesta popolare dal basso come a Vicenza. Che però, a differenza di Vicenza, ha subito potuto contare sul sostegno unanime delle amministrazioni locali, espresso da ben 260 sindaci della regione. Anche Matthias Platzeck e Harald Ringstorff, ministri-presidenti del Brandeburgo e del Meclemburgo, entrambi socialdemocratici, hanno chiesto al ministro della difesa Franz Josef Jung (Cdu) di cestinare i progetti per il Bombodrom.
Il governo federale finora si è schierato con i suoi militari. Ancora nel 2005 la cancelliera Angela Merkel riteneva irrinunciabile quell'area per le esercitazioni dell'aeronautica militare, «unica» in Germania per la sua grande estensione in una regione poco popolata. L'ispettore della Luftwaffe Klaus Peter Stieglitz fa balenare vantaggi economici: «Il poligono occuperebbe 850 soldati, e creerebbe molti altri posti di lavoro». «Peccato che per ogni posto di lavoro al Bombodrom ne andrebbero persi dai 15 ai 20 nel turismo», replica Kirsten Tackmann, deputata della Linke al Bundestag.
Il tribunale amministrativo di Potsdam, destinatario di venti ricorsi contro il Bombodrom, ne aveva scelti tre con una funzione modello. Il 31 luglio una giuria composta di sole donne li ha accolti tutti e tre.
La sentenza considera inaccettabile l'onere di 1700 esercitazioni all'anno con sorvoli a 150 metri di quota, a velocità di 760 chilometri all'ora, con un'onda di rumore di 58,7 decibel nei villaggi più vicini. Sebbene gli avvocati del ministero della difesa abbiano cercato di «abbassare» a 50 decibel i parametri dell'inquinamento acustico, con una perizia «truccata» secondo l'avvocato dei ricorrenti Reiner Geulen, le giudici non si sono lasciate convincere. Le 130 persone che gremivano l'aula hanno festeggiato stappando bottiglie di spumante Rotkäpchen, la marca tradizionale della Germania est.
Il ministero della difesa potrebbe ricorrere in appello. Ma la rappresentanza sindacale dei militari della Luftwaffe gli consiglia di rinunciare: «Abbiamo finora vissuto senza il poligono di Wittstock, possiamo farlo anche in futuro». Anche nel governo federale di «grande coalizione» starebbe crescendo la disponibilità a mettere una pietra sopra al Bombodrom, scrive la stampa tedesca.
«I fondi stanziati dall'esercito per la base potrebbero essere usati per risanare l'area e costruirvi insediamenti di agriturismo», propone il professore Wolfgang Spyra, docente dell'università di Cottbus e esperto nella riconversione di strutture militari a usi civili.
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