No all'inceneritore a Cavaglià. Perchè "repetita iuvant!"
di seguito un articolo di Stefano Tarantini ex-consigliere comunale di Cavaglià e tra i primi a battersi per una diversa politica dei rifiuti a Cavaglià come nel biellese.
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Sui giornali di oggi ho appreso che Eco Deco tramite il suo dirigente Franco Smerieri ha presentato un progetto per la costruzione di un inceneritore guarda caso a Cavaglia’.Credo che non si tratti assolutamente di una provocazione come da qualcuno e’ stata definita ma di una precisa strategia.Si offre una soluzione al centrosinistra biellese che agli occhi di tutti prima grazie ai ds e adesso forse grazie ai comunisti italiani, di cui un esponente presiede il cosrab che e’ l’ente politico che decide come gestire i rifiuti,di fare cassa presentando un progetto che sara’ sicuramente sottoponibile ad aggiustamenti vari per adeguarlo alle esigenze dei politici biellesi che nel caso il progetto venisse realizzato si troverebbero a gestire per molti anni una bella somma di denaro e sicuramente qualche posto di rilievo ben retribuito all’interno del consiglio di amministrazione della societa’ che dovrebbe gestire il futuro eventuale inceneritore.Del resto il centro sinistra biellese di posti all’interno di societa’ miste pubbliche e private ne ha gia buona esperienza,basterebbe ricordare le retribuzionii di chi per scelta dei partiti politici sopra citati siede nei consigli di amministrazione di Asrab,Cosrab,Seab,e se si chiama ancora cosi Atap,e forse di qualche altro organismo societa’ costituito per gestire il vivere quotidiano di noi cittadini.Non stupendomi piu di nulla per altro sia come ex consigliere comunale che come cittadino, ho piu volte denunciato in sedi istituzionali e tramite la stampa la volonta’ dei politici biellesi di costruire un inceneritore che ovviamente non si limiterebbe a bruciare i rifiuti biellesi ma proprio per questo permettere di fare utili altrimenti impensabili,utili che magari potrebbero essere utlizzati per coprire le ingenti spese previste per la gestione post mortem della discarica di Masserano o per realizzare chissa’ quale progetto della lungimirante politica nostrana.Non mi stupisce quindi il fatto che l’assessore all’ambiente Bazzini,invece di dare chiari segni di preoccupazione per la situazione ambientale insostenibile di Cavaglia’ per la presenza di cave,dicariche bioreattori e forse inceneritori costruiti a poche centinaia di metri dai centri abitati e sopra falde acquifere importanti ed estremamente vulnerabili ed agire di conseguenza,in linea con gli assessori all’ambiente che l’hanno preceduto si limiti a prendere atto del progetto aspettando una valutazione strategica dell’intero ciclo della gestione dei rifiuti,che in pratica vorrebbe dire vedere se la regione Piemonte dara’ il proprio benestare a costruire nuovi impianti per lo smaltimento dei rifiuti a Cavaglia’.Non stupirsi tuttavia non significa rassegnarsi.Non e’ sufficiente sperare che gli attuali politici di centro sinistra biellesi perdano le prossime elezioni per arrivare ad un uso diverso del nostro territorio che veda al contrario di quanto sta accadendo un impegno forte,deciso,ad elaborare un progetto di ripristino della valledora e quindi alla tutela della salute di chi ci vive intorno.Si e’ gia’ perso molto tempo e una grande responsabilita’ grava su quegli amministratori che in questi anni non hanno voluto impegnarsi utilizzando i piani regolatori per vincolare la valledora ad opere,attivita’ che prevedessero la salvaguardia ed il ripristino ambientale.Mi stupisce un po invece non sentire la voce di tutti quelli che si erano schierati contro il progetto Fenice e che avevano girato i paesi del biellese per sensibilizzare i cittadini su i rischi e pericoli dell’inceneritore,come ad esempio il dott Piana o la dottoressa Marsoni.Che fine hanno fatto?Dove sono gli esponenti del comitato anti Fenice?La salute e l’ambiente in cui vivono i cittadini del basso biellese e’ forse meno importante?
Stefano Tarantini
Cavaglià 30 ottobre 2007
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