Una ministra "stupefacente"!!
Scavalcando a destra Alleanza Nazionale (forse per recuperare i voti moderati nelle elezioni amministrative in corso) si è prodigata in apprensive sensazioni degne di una mamma che dei “costumi” del suo figliolo non sa nulla!
Inseguendo le esternazioni del suo primo concittadino Chiamparino si è preoccupata di spiegarci che bisogna controllare e, soprattutto, reprimere, …e così pensa che i Carabinieri dei NAS siano i soggetti più adatti per svolgere questo “compito di prevenzione”, accompagnati dai cani che, come si sa, sono i migliori amici dell’uomo!
Alla Ministra della Sanità non è venuto in mente che l’uso di droga, in qualsiasi modo e a qualsiasi livello, sia la conseguenza di un disagio, anche profondo, forse non ha capito che la diffusione della stessa è il segnale della diffusione di questo disagio. Evidentemente non sa “leggere” le esperienze delle comunità di recupero che si sforzano di capire e di agire per liberare migliaia di giovani.
Come Chiamparino, sindaco di Torino, pensa che se drogarsi è vietato, vada impedito, e basta. Così rinuncia ad affrontare il problema, come se risolverlo dipendesse da altri soggetti diversi dalla società e dalla politica!
Dietro a tutto ciò c’è ignoranza e malafede: c’è la volontà di non riconoscere l’esistenza disagiata, anche non traumatica, del mondo giovanile, c’è l’incapacità di produrre politiche che diano speranza ad una società, prevalentemente fatta da “vecchi”, che si organizza sempre di più contro i giovani, precarizzandoli, deresponsabilizzandoli, accusandoli dell’incapacità di reagire ai limiti di una società fatta dagli adulti! Ma c’è anche la volontà, autoreferenziale, di occupare il potere ad ogni costo, trovando alleati da ogni parte per giustificare la propria sopravvivenza!
La signora Turco non sa che la scuola è il luogo dell’educazione. E’ un luogo nel quale si cerca di ricostruire il rapporto tra mondo degli adulti e giovani, quel rapporto che la società non costruisce perché intenta a educare al risultato, alla pratica della “professione basta che sia”, al profitto prima dell’utilità sociale, alla quantità invece della ricerca della qualità…
A scuola si ricerca faticosamente tutti i giorni il dialogo con un mondo stanco, confuso, incerto e spesso senza speranza: quello giovanile. Spesso non ci riusciamo, a volte compiamo degli errori, ma non pensiamo che questo possa essere un percorso nel quale alla comunicazione, alla condivisione, all’inclusione si possa sostituire il controllo e/o la repressione.
La Ministra Turco non sa ed è colpevole della sua ignoranza, ma noi non permetteremo che vanifichi il pur difficile e contraddittorio percorso di “educazione alla vita” che la scuola prova a compiere tutti i giorni con forme diverse dal controllo e della repressione!
Biella, 28/5/2007
Marco Sansoé_insegnante
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