COSSATO-IL GIORNO DELLA MEMORIA E DEL RICORDO

Oggi 11 marzo 2011,  il comune di Cossato ha celebrato il giorno della memoria e il giorno del ricordo in un’unica occasione; alla manifestazione, a cui ha aderito l’Anpi Valle Strona,  svoltasi al teatro comunale hanno partecipato gli studenti ed i  ragazzi che hanno vissuto l’esperienza del Treno della Memoria.

Questa manifestazione così organizzata dimostra quanto sia pericoloso il revisionismo storico e quante occasioni riescano a sfruttare i suoi  sostenitori.

Il messaggio dato alle generazioni future  non è quello che solo il nazifascismo e l’olocausto provocarono morte e distruzione, cercarono di annientare popoli in nome di una supremazia razziale, ma che la storia ha un suo contraltare:  altri cattivi, i comunisti. Una sorta di auto annullamento che dovrebbe sminuire le responsabilità.

Per ribadire il concetto dal 1994 è stata istituita la giornata del ricordo, una data da contrapporre al 25 aprile, liberazione dell’Italia dal nazifascismo.

Colpevoli,, consapevoli o inconsapevoli oltre ai revisionisti di destra e sinistra, sono gli insegnanti, i formatori dei nostri giovani che, non contestualizzando i fatti,  si prestano a letture della storia di parte.

Tornando alla giornata a teatro, nella prima parte si è ricordato quello che è stato l’olocausto e la Shoah, con un intervento della professoressa Nigro che però ha tralasciato, non so se consapevolmente o meno,  di ricordare che tra coloro che subirono la deportazione e lo sterminio vi era un popolo pacifico che non ha mai dichiarato guerra ad altri popoli: il popolo Rom.

Certamente politicamente è sconveniente parlarne, perché ancora oggi questo popolo è deriso, maltrattato, tenuto ai margini della società.

Si è proseguito con i racconti  dei ragazzi e delle ragazze che hanno partecipato al Treno della Memoria che sono riusciti a trasmettere emozioni molto forti .

 A conclusione del racconto della loro esperienza, la studentessa che aveva l’incarico di coordinare la presentazione, ha fatto un bel intervento sull’uso della propaganda e sulle responsabilità che ebbero i molti che videro e tacquero, la cosiddetta zona grigia, auspicando che non venga più a ripetersi, auspicando che oggi si abbia il coraggio di essere partecipi e attivi denunciando  ogni ingiustizia.

Gli studenti dell’istituto Vaglio Ruben hanno presentato un lavoro sulla costituzione dal quale si è potuto capire come  il ruolo degli insegnanti possa avere un peso specifico sulla formazione culturale.

Nell’illustrare i fatti che portarono alla scrittura della costituzione parlano di guerra civile, una parola amata dalla destra e dai revisionisti per mettere sullo stesso piano fascisti e partigiani.

Non fu guerra civile,  ma lotta di liberazione e se un insegnante usa queste argomentazioni non fa una opera di verità storica.

Poi si è passati alla giornata del ricordo, lasciata alle studentesse del liceo pedagogico.

Nel presentare il loro lavoro, sono di colpo caduti tutti i buoni propositi elencati prima dalla studentessa che parlava della Shoah, dell’uso della propaganda e della zona grigia.

Perché? Hanno presentato un lavoro che, usando solo alcune date storiche e alcuni fatti, aveva come obiettivo principale l’anticomunismo. L’uso della storia per propagandare un’opinione politica di denigrazione di una ideologia, che viene accostata al nazismo, operazione  tanto cara ai fascisti di casa nostra. Si è capito cosa è il giorno del ricordo, perché lo si è voluto e lo si festeggia.

In una Italia dove la destra è al governo occorreva dare ai fascisti una data per riscattarsi almeno in parte, da anteporre al 25 aprile. Niente di meglio che inventarsi un l’olocausto di sinistra e l’Istria è stata l’occasione.

Con l’aiuto di intellettuali fascisti e di professori compiacenti portano nelle scuole le verità utili alla loro propaganda.

Se le date e i fatti snocciolati erano giusti, l’analisi e gli approfondimenti erano faziosi, la famosa propaganda di regime citata dalla studentessa precedente quando parlava della Shoah viene qui applicata alla lettera.

Vengono ricordate le date dell’annessione dell’Istria all’Italia, l’italianizzazione forzata della popolazione, il cambio dei loro nomi con nomi italiani, le violenze che il popolo slavo ha dovuto subire da un fascismo spietato. Viene ricordato tutto  fino al 1943 poi buio totale, quello che succede dopo quella data dimenticato.

Non viene ricordato che dal 43 in poi i fascisti italiani passarono al diretto comando dei nazisti e che misero in atto una pulizia etnica ferocissima che portò alla distruzione di più di 200 villaggi e la morte di più di 9000 cittadini slavi.

Noi viene ricordato che in Istria vi erano  campi di concentramento gestiti dai fascisti italiani che non erano meno disumani dei campi nazisti.

Le ragazza del liceo pedagogico snocciolano invece solo  dati sui crimini commessi dai comunisti agli ordini del Maresciallo Tito, parlano di torture tremende, di foibe dove vengono buttati dai 10000ai 17000 cittadini italiani.

Parlano poi dell’esodo che gli altri italiani, 350000 dovettero affrontate.

Il mondo intero era in guerra contro il nazifascismo della triplice alleanza, in Italia c’era al nord una lotta di liberazione fatta da partigiani e al sud una avanzata di truppe angloamericane che tentavano di liberare il paese. A est i partigiani slavi combattevano i fascisti e tentavano di liberare le loro terre, Dalmazia, Istria.

Vogliamo liberare le zone grigie? Vogliamo far crescere le nuove generazioni nella consapevolezza dei fatti accaduti, affinché non abbiano più a ripetersi?

Allora non si abbia paura di dire la verità, anche se scomoda per noi italiani, si abbia il pudore di riconoscere che con l’Istria, la Dalmazia, l’Etiopia, l’Eritrea, la Somalia, la Libia ci siamo comportati da invasori, che abbiamo praticato il genocidio, che abbiamo istigato all’odio razziale, ma che siamo riusciti, grazie ad anticorpi sani a combattere e vincere i nostri stessi mali.

L’Anpi, i partiti, i democratici, la scuola, devono saper insegnare, ricordando la storia, come fare a vincere le ingiustizie, a rispettare gli altri e la natura, devono creare gli anticorpi giusti per combattere i rigurgiti fascisti.

Rigurgiti che questo governo lascia riorganizzarsi, che amministrazioni come quella di Cossato permette di avanzare, non dimentichiamo che personaggi come  Borghezio vengono accolti a braccia  aperte, che sono alleati con la destra che in questi giorni ha fatto affiggere un manifesto con la foto di Almirante e lo slogan che rivendica le radici salde con quello che ha rappresentato, le leggi razziali, la dittatura fascista i lager e l’olocausto.

Quelle radici devono essere recise una volta per tutte.

Solo così si potrà avere un mondo migliore.