dal CONSIGLIO REGIONALE

ARTESIO (FDS):  FIAT, ACCOLTO NOSTRO ODG PER TAVOLO DI TUTELA DELL’INDOTTO – POLITICHE PUBBLICHE INVESTANO SULLA MOBILITÀ SOSTENIBILE

“La proposta del nostro ordine del giorno di istituire un tavolo monitoraggio sull’indotto dell’automotive, settore che in Piemonte impiega più di 94mila persone in 898 aziende e fattura circa 19 miliardi l’anno, è stata accolta positivamente dal Consiglio Regionale. L’obiettivo è evitare il ricorso ai licenziamenti e preservare un comparto strategico per la nostra regione”,  sottolinea Eleonora Artesio, capogruppo regionale della Federazione della Sinistra.

“L’indotto Fiat, già sostanzialmente fermo da un anno e mezzo, non può infatti reggere l’indefinitezza dei piani del Lingotto. Da mesi arrivano fortissimi segnali di sofferenza da parte di importanti aziende: lavoratori in cassa integrazione, rischio di vedere esaurire gli ammortizzatori sociali e di non riuscire a sopravvivere. Se è vero infatti che da parte della aziende dell’indotto esiste una riconversione in termine di collocazione dei prodotti in altri mercati, per una fetta di queste (ad esempio selleria e altre produzioni voluminose) non si possono avere prospettive di sviluppo se non attraverso la ripresa produttiva di Mirafiori”.

“Fiat dopo aver forzato il tema delle relazioni sindacale e delle regole del lavoro con gli accordi di Pomigliano e Mirafiori, è stata vacua e ondivaga sugli investimenti. L’ad Marchionne prima rivendicava di aver risollevato l’azienda in bancarotta senza aiuti pubblici, adesso sostiene che gli altri Stati aiutano le grandi imprese automobilistiche contrariamente all’Italia e che “da soli non ce la facciamo”. Piena dimostrazione di come il management Fiat sia liberista con la mano destra e utilizzi i contributi pubblici con quella sinistra”.

“In questo quadro le politiche pubbliche devono avere un ruolo nel sostenere e indirizzare i fondi verso la mobilità sostenibile al fine di rivitalizzare anche il mercato interno. Il Centro Ricerche Fiat riceve contributi pubblici – in parte anche regionali – per sviluppare progetti ecologici che non vengono messi in produzione. E’ necessario che la politica regionale valorizzi tutte le risorse investite per l’interesse pubblico: in questo caso la mobilità pulita e sostenibile”.

Torino, 26 Settembre 2012  

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