ALAGNA
Oggi, ad Alagna mi sono imbattuto negli striscioni con scritto Pista Occupata, subito non ho capito, poi ho letto e ho deciso di ospitare le ragioni di chi abita in quella frazione. Valter
L’ASSURDA VICENDA
La Frazione Piane di Alagna Valsesia è ubicata in un contesto ambientale di assoluta tranquillità. Il Piano Regolatore Comunale ha espressamente inserito l’intera frazione nell’ambito della categoria “area di rilevante valore storico-ambientale”. La frazione fa parte degli Itinerari Ecomuseali Walser ed è ricompresa nel D.M. 1/08/1985. L’attuale grandiosa pista di sci con migliaia di passaggi di sciatori, con gli imponenti innevatori per la produzione di neve artificiale (10/12 mt. di altezza) posti nelle vicinanze della frazione e la collocazione di reti, pali, cuscinoni colorati ed altri strumenti di protezione degli sciatori comporta, mediante l’introduzione di corpi estranei alla tradizione e alla cultura walser, l’alterazione in maniera rilevante del quadro paesistico e culturale costituito dall’antica Frazione Piane nel contesto naturale dei luoghi che del complesso edificato è cornice. La frazione è costituita pressoché integralmente da antiche case walser in legno che rappresentano un patrimonio culturale ed ambientale unico nella cerchia delle Alpi, esempio di architettura alpina di alto valore estetico. Anche la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per il Piemonte, in fase di esecuzione della pista di sci, aveva manifestato serie preoccupazioni e con lettera 7/10/2005 chiedeva a Monterosa 2000 chiarimenti in merito alla “pista di sci di fondo (rectius, da discesa) con tragitto in prossimità di un antico villaggio walser originatosi nel 1600” anche in considerazione del proposito “di inserimento dell’insediamento walser all’interno di un futuro piano di gestione propedeutico alla candidatura per il riconoscimento del Sistema o panorama alpino delle Alpi nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità tutelato dall’Unesco”.
Alessandro Sbragia, noto esponente del Comitato “Noi walser, per un turismo sostenibile e responsabile” residente in Frazione Piane in una casa walser sita a bordo della pista di sci da discesa “Pianalunga – Alagna”, ha denunciato sin dal 2005 alla Monterosa 2000 S.p.A., proprietaria e gestore degli impianti di sci, società a capitale pubblico (Comunità Montana, Regione Piemonte, Comune di Alagna Valsesia, Comune di Riva Valdobbia ed altri Enti pubblici), prima che fossero effettuati i lavori per la realizzazione del tracciato della pista con il relativo impianto di innevamento, i problemi di inquinamento acustico, tutela della salute ed incolumità che il tracciato della pista avrebbe arrecato ai residenti ed alle abitazioni site in Frazione Piane, problemi che poi puntualmente si sono verificati. La Società Monterosa 2000 non ha ritenuto opportuno inserire nel progetto le necessarie varianti (sempre possibili in corso d’opera) adducendo supposte difficoltà burocratiche. Tutti gli inconvenienti lamentati erano facilmente prevedibili sin dalle prime fasi di progettazione della pista di sci e degli impianti di innevamento artificiale e facilmente ovviabili con un posizionamento delle opere e degli impianti stessi ad una distanza di rispetto dall’abitato della frazione.
La pista di sci denominata “Pianalunga-Alagna”, in spregio al progetto esecutivo approvato dal Comune di Alagna, si sviluppa adiacente all’abitato di Frazione Piane. Il relativo impianto di innevamento artificiale, oltre a costituire impatto ambientale devastante all’interno della frazione, comporta l’utilizzo di potenti e fragorosi macchinari (innevatori) che unitamente ai rumorosi mezzi battipista usati per “spalmare” sul terreno la neve artificiale e per la manutenzione della pista, recano nocumento non solo all’ambiente circostante, ma anche e soprattutto alla salute ed alla integrità psicofisica di chi vi abita.
L’immissione acustica dei predetti macchinari dell’impianto unitamente al rumore provocato dai mezzi battipista (“gatti delle nevi”) si protrae per numerose ore al giorno e finanche nel corso della notte. Così è stato per le stagioni sciistiche 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012 e verosimilmente si protrarrà anche nell’imminente stagione 2013.
L’ARPA (Dipartimento ambientale di Vercelli) nel febbraio 2006 disponeva sopralluogo prevedendo “una simulazione del funzionamento dei cannoni sparaneve e dei mezzi battipista in periodo notturno, al fine di consentire……una serie di rilievi fonometrici per valutare il livello di inquinamento acustico prodotto dagli impianti citati…”
L’esito della simulazione riferito nella Relazione Tecnica indicava il superamento dei limiti di tollerabilità di inquinamento acustico "le sorgenti disturbanti erano costituite dal funzionamento degli impianti di innevamento e dai mezzi battipista" e concludeva: “Tale situazione si configura come di disturbo alle normali attività umane”. La Società Monterosa 2000 ometteva di provvedere alla riduzione dell’intensità delle immissioni acustiche ed il Comune di Alagna non adottava alcun provvedimento, come invece avrebbe dovuto, nel senso prescritto dall’ARPA di Vercelli.
Da ulteriori misurazioni fonometriche disposte con apposita CTU dal Giudice del Tribunale della Sezione distaccata di Varallo è emerso che tanto l’impianto di innevamento artificiale quanto i mezzi battipista, sia di giorno che di notte, tanto a finestre aperte quanto a finestre chiuse, producono immissioni sonore eccedenti la normale tollerabilità.
Gli intollerabili rumori notturni conseguenti ai passaggi dei “gatti delle nevi” per la manutenzione della pista nel cuore della notte (ore 2, ore 3 ecc.) in prossimità delle abitazioni sono stati ripetutamente segnalati al Sindaco di Alagna Valsesia per quanto di competenza e alla Monterosa 2000 S.p.A. Comune e la Società Monterosa 2000 hanno sempre omesso qualsiasi risposta.
Oltre ai “gatti delle nevi” numerose motoslitte percorrono la pista in prossimità dell’abitato di Frazione Piane durante la notte e al mattino presto. Le predette motoslitte (alimentate con carburante a miscela) generano fragorosi rumori ed emettono gas di scarico altamente inquinanti e maleodoranti.
Oltre ai sopra citati gravi inconvenienti connessi ai rumori veniva segnalato con numerose lettere alla Monterosa 2000 S.p.A. ed al Sindaco di Alagna il deposito sui terrazzi delle abitazioni, sulle scale esterne e sulle lobbie di alcuni centimetri di neve prodotta dagli innevatori, possibile causa di danni a persone e cose. Nessun rimedio veniva portato al grave inconveniente che perdura tuttora. Il pulviscolo nevoso emesso dai vicini innevatori avvolge tutta la frazione, molti abitanti hanno avvertito senso di freddo e di umidità durante le ore del loro funzionamento. Veniva contestata più volte nel corso degli anni a partire dal 2006 alla Società Monterosa 2000 e al Comune anche la circostanza che “durante le ore di funzionamento dei cannoni la neve emessa si sparge in un ampio raggio coprendo di neve e di ghiaccio in più punti il manto stradale della strada comunale che conduce alla frazione facendo così venir meno i necessari requisiti di sicurezza per la transitabilità pedonale e veicolare”, situazione che permane tuttora ed è stata accertata e segnalata al Sindaco di Alagna dai Carabinieri. Nessun riscontro è pervenuto da parte di Monterosa 2000 e dal Comune.
La contiguità della pista di sci a Frazione Piane genera disagi e pericoli agli abitanti e non è quindi garantita la sicurezza prevista dalla normativa relativa agli sport invernali da discesa e da fondo. Spesso i bambini della frazione giocano ai bordi o addirittura sopra la troppo vicina pista. Gli animali domestici attraversano la superficie di scivolo rincorrendo talvolta gli sciatori con grave rischio di tutti. I parcheggi auto potenzialmente disponibili in frazione sono limitati dall’attuale tracciato della pista, la chiusura (durante la stagione invernale perché attraversata dalla pista)
della strada pubblica asfaltata che conduce sul retro della frazione, intralcia e condiziona la mobilità delle persone ed impedisce un facile accesso all’abitato dei mezzi di soccorso; le colture agricole, da diversi anni esistenti, poste ai limiti della pista rischiano di essere danneggiate dal transito di sciatori che non si attengono al tracciato della stessa. Le numerose presenze nell’abitato (residenti e turisti) comportano inevitabilmente necessità ed attività anche nell’area immediatamente circostante la frazione dove attualmente è collocata l’imponente pista di sci, ormai percorsa da un elevatissimo numero di sciatori e snowboardisti lanciati a fortissima velocità. A riprova della pericolosità della pista si ricorda l’incidente occorso nel 2008 ad uno sciatore (che ha rilasciato dichiarazione) il quale cadeva sulla pista di sci con lo sgancio di uno sci che per puro miracolo non colpiva Alessandro Sbragia che tranquillamente sostava nel giardino di casa (abitazione della frazione maggiormente contigua alla pista). Già in precedenza uno snowboard sganciatosi da uno sciatore scivolava sul tetto di un’abitazione piombando sul sottostante terrazzo. E’ da segnalare altro incidente occorso con una motoslitta Monterosa che ha demolito la staccionata di un’abitazione della frazione. Tali situazioni di pericolosità venivano in più occasioni evidenziate a Monterosa 2000 e al Comune di Alagna Valsesia. Comune e Società Monterosa 2000 hanno sempre omesso qualsiasi risposta.
La pista da sci “Pianalunga –Alagna” risulta ancor più pericolosa in quanto realizzata in difformità al progetto esecutivo approvato, sia per quanto riguarda il tracciato che per quanto riguarda il posizionamento degli innevatori di neve artificiale, comportando tale difformità un notevole ravvicinamento all’abitato. Inoltre sul punto è incomprensibile la posizione assunta dal Comune di Alagna non fosse altro che per quanto dispone il T.U. in materia edilizia relativamente a variazioni essenziali realizzate in zona sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale. Infatti il Comune dopo aver accertato che sussisteva “effettivamente una difformità rispetto al Progetto esecutivo approvato” concludeva il procedimento amministrativo con la contraddittoria ed inspiegabile motivazione “le modifiche apportate rientrano nelle normali tolleranze di cantiere”. La gravità delle difformità accertate dallo stesso Comune di Alagna assume maggior rilievo qualora si consideri che il Ministero dell’Ambiente con specifico decreto in data 01/08/1985 per l’Alta Valsesia ha inserito la zona in cui è collocata Frazione Piane tra quelle “di notevole interesse pubblico” perché compresa in aree circostanti il Parco Naturale Alta Valsesia, tutte zone di altissimo valore paesaggistico e di grande richiamo turistico, vincolo che va ad aggiungersi a quello generale di cui al D. lgs. 42/2004. Trattandosi di area soggetta a vincolo paesaggistico, le difformità al progetto esecutivo non possono che essere regolamentate da quanto dispone il T.U. in materia edilizia il quale stabilisce che gli interventi, effettuati su immobili sottoposti a vincolo storico, artistico, architettonico, archeologico, paesistico e ambientale, nonché su immobili ricadenti sui parchi o in aree protette nazionali e regionali, sono considerati in totale difformità dal permesso, ai sensi e per gli effetti degli articoli 32 e 44 del T.U. in materia di edilizia e urbanistica (DPR n. 380/01). Tutti gli altri interventi sui medesimi immobili sono considerati variazioni essenziali.
In concreto la difformità dell’opera realizzata rispetto al progetto esecutivo autorizzato, è consistita in un ravvicinamento della pista all’abitato, sicché l’inquinamento acustico causato dagli innevatori e dai mezzi meccanici battipista nonché il pulviscolo nevoso prodotto dagli innevatori medesimi sono fonte di grave molestia per gli abitanti della Frazione Piane soprattutto nelle ore notturne. Alessandro Sbragia non può che rimarcare poi le assurde ed arroganti pretese di Monterosa 2000 che, nonostante la difformità del tracciato dal progetto approvato, esige addirittura la demolizione della recinzione mobile del giardino della sua abitazione per dare ulteriore spazio alla già ravvicinata pista di sci all’abitato. Il Sindaco di Alagna senza alcuna congrua motivazione "a suo insindacabile giudizio” ha emesso apposita Ordinanza assecondando così le richieste di Monterosa 2000.
Quanto ai danni alla salute che tale situazione come sopra descritta rischia di procurare agli abitanti, si precisa che Anna Sbragia ha accusato stati depressivi, irascibilità e scarso controllo degli impulsi emotivi, una grave sindrome ansiosa e insonnia, tali da necessitare terapia farmacologica, mentre la situazione di salute di Alessandro Sbragia, già provata dal diabete di tipo II e da ipertensione essenziale ha subito un peggioramento non solo per le stesse ragioni della moglie, ma per la conseguente compromissione della loro vita di coppia. Da anni i coniugi Sbragia lamentano invano non solo alle Autorità competenti, ma anche agli autori delle molestie l’accertata intollerabilità di tali immissioni. Il perpetrarsi nel tempo di tale situazione di illiceità ha causato ai coniugi Sbragia un grave danno alla salute. Sono stati prodotti certificati medici attestanti il grave stato di stress psicologico che affligge i coniugi ed il peggioramento dello stato di salute e quindi delle loro condizioni di vita. La compromissione dei ritmi sonno-veglia ha causato in entrambi crisi d’ansia, irritabilità, irrequietezza, insonnia. La qualità di vita così come i coniugi Sbragia sono stati costretti a viverla in questi ultimi anni risulta essere gravemente pregiudicata. La riapertura della stagione sciistica 2012/2013 e con essa il riproporsi delle immissioni moleste per l’ottavo anno consecutivo, acuisce e consolida per i coniugi una situazione di disagio psicologico e di malessere costituendo un rilevante danno alla salute. L’art. 32 della Costituzione Italiana tutela il diritto alla salute.
Questione legale. Otto anni di contenzioso legale, campo di battaglia in cui si sono cimentati gli avvocati di Monterosa 2000 al fine di procrastinare all’infinito la definitiva decisione con l’intento di indurre a stanchezza e sfinimento. Monterosa 2000 ne ha provate di tutte per difendere e coprire i propri errori in fase di progettazione e di esecuzione dei lavori della pista di sci. Non le sono mancate certamente arroganza e prepotenza proteggendosi dietro lo schermo dell’essere società a capitale pubblico. Gli avvocati Monterosa con grande abilità sono ricorsi a “trucchetti legali” di vario tipo: es. l’inserimento nella L.R.10/2011 “Disposizioni collegate alla legge finanziaria per l’anno 2011” di provvedimenti riguardanti questioni acustiche, predisposti specificatamente ad uso e consumo di Monterosa 2000, che nulla avevano a che fare con gli obiettivi economico-finanziari della Legge in questione. I provvedimenti varati avevano il solo fine di elevare i limiti di immissioni sonore in prossimità delle piste di sci. Alessandro Sbragia ha vinto Ricorso al TAR Piemonte e al Consiglio di Stato ottenendo l’annullamento del Piano di Classificazione Acustica Comunale per Frazione Piane, predisposto in modo tale da non creare difficoltà a Monterosa 2000 e alla sua pista di sci. Questo non è stato sufficiente: il Comune in accordo con Monterosa 2000 è ricorso ad escamotages per aggirare la sentenza del supremo Organo Amministrativo. La questione è ancora aperta.
Per completezza espositiva va detto che è attualmente pendente presso il Tribunale di Vercelli, sezione distaccata di Varallo, una causa civile con la richiesta di spostamento della pista di sci, promossa dagli Sbragia contro Monterosa 2000, diretta all’accertamento della illegittimità delle immissioni rumorose provenienti dall’impianto di innevamento artificiale e dai mezzi battipista e al conseguente risarcimento del danno biologico, morale ed esistenziale provocato agli Sbragia dall’esposta situazione.
Si denuncia pubblicamente:
- l’insensibilità e la sordità di Monterosa 2000 società a capitale pubblico e del Comune di Alagna che sul problema “rumori” è sempre stato latitante. La Monterosa con il suo inspiegabile comportamento si oppone con ogni mezzo al diritto del cittadino di avere salute, serenità e tranquillità. E’ diventata ormai una questione di puntiglio e cocciutaggine dei suoi dirigenti a difesa di posizioni di potere interne alla società
- la cieca protezione degli interessi economici più forti operata dal Comune di Alagna calpestando e violando i diritti del cittadino, non rispettando i suoi obblighi di vigilanza e le normative vigenti
- l’accanimento ed i patimenti inflitti. Non è poi malevolo pensare che si voglia colpire con intento punitivo due coraggiosi ed impegnati esponenti del Comitato “Noi walser, per un turismo sostenibile e responsabile” che da anni sostiene una dura battaglia in difesa del paesaggio e della natura dell’Alta Valsesia nei Comuni di Alagna e Riva Valdobbia per la tutela dei beni culturali ed architettonici espressione della civiltà walser e per un giusto sviluppo turistico rapportato alla realtà dell’Alta Valle. Il Comitato è da sempre un puntuale presidio territoriale volto a contrastare gli abusi e le speculazioni edilizie a danno del patrimonio naturalistico ed ambientale. Il Comitato ha promosso una petizione pubblica on line “Salviamo il paesaggio dell’Alta Valsesia, Monte Rosa”, che ha superato le 2.650 adesioni, contro le mostruose colate di cemento in programma ed in via di realizzazione in Alta Valsesia http://www.petizionepubblica.it/?pi=P2011N17845
- i tempi lunghissimi ed inaccettabili della giustizia nella causa civile pendente dal 2007 presso il Tribunale di Vercelli Sezione staccata di Varallo, destinata alla soppressione dai decreti Monti, con il rischio di allungarne ulteriormente i tempi. Non si sa neppure dove sia finita la causa alla quale mancano solamente le conclusionali necessarie per arrivare a Sentenza. Pare sia sparita ingoiata nelle sabbie mobili della giustizia civile. Sono in gioco non questioni di carattere economico, ma la salute e l’integrità psicofisica di cittadini.
Il rimedio
Una richiesta che fa appello al buon senso, alla quale il Comune di Alagna e Monterosa 2000 hanno sempre omesso di dare risposta.
Per ovviare a tutti i gravi inconvenienti sopra esposti, si chiede dall’ormai lontano 2005 di allontanare poco più a monte il tracciato della pista di sci a distanza di rispetto e di sicurezza dal centro abitato di Frazione Piane (almeno 150/200 mt. dalle case). Lo spostamento del tracciato della pista di sci, senz’altro fattibile descrivendo un’ampia curva laddove l’attuale tracciato procede in linea retta lambendo le case della frazione, rappresenta quindi un atto dovuto anche per garantire la sicurezza della pista di sci (Legge 363/2003 e L.R. 2/2009). Tale spostamento è da considerarsi di impatto ambientale pressochè nullo, in quanto sarebbero necessari modesti lavori di movimentazione terra ed il taglio di non molte piante da considerarsi infestanti, cresciute per l’abbandono delle attività agricole laddove un tempo c’erano prati. Allontanando il tracciato dalle antiche case della Frazione sarà possibile riequilibrare in modo accettabile il quadro paesistico ora gravemente compromesso e consentire nello stesso tempo di prevedere nei piani urbanistici un’area esterna di interesse storico e paesaggistico a protezione della “area di rilevante valore storico ambientale” (l’abitato di Frazione Piane).
Due CTU disposte dal Giudice civile hanno confermato la necessità e la fattibilità dello spostamento del tracciato della pista di sci e determinati in linea di massima i ragionevoli costi. Con quanto sborsato finora da Monterosa 2000 per far fronte alle spese legali si sarebbe potuto tranquillamente realizzare l’allontanamento della pista di sci dalla frazione.
Per informazioni e chiarimenti:
Alessandro Sbragia
Frazione Piane, 5 – 13021 Alagna Valsesia (Vc)
Cell. 3487756694
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Commenti
valter clemente
Dom, 06/01/2013 - 09:45
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pubblico servizio?
I responsabili del Monterosa ski, vorrebbero denunciare chi ha organizzato l'occupazione delle piste da sci per interruzione di pubblico servizio, a me pare una stronzata gigantesca, come si fa a sostenere che sciare sia un pubblico servizio, è una giostra, come Gardaland, come la fiera di paese, una giostra che questi signori fanno pagare carissima, una giostra che si appropia della montagna che quella si è un bene comune per interessi privati.
i signori del Monterosa ski dovrebbero chiedere scusa a tutti i cittadini che amano la montagna per lo stupro che perseguono nei suoi confronti al solo fine di lucrare.