ASPETTANDO IL 25 APRILE
Al di là di queste diatribe che fanno riferimento a questioni ampiamente confutate dalla locale sezione dell’Anpi il fatto d’inaudita gravità è l’ordine del giorno approvato col voto favorevole di tutte le forze di destra, del Movimento 5 Stelle, dei Moderati per Fassino grazie anche all’astensione e alla non partecipazione al voto delle forze di centrosinistra (Pd, Sel, Idv) che detengono la maggioranza consiliare in Circoscrizione. Quest’ordine del giorno è una commistione d’ignoranza, d’idiozie e di provocazioni politiche tipo: “se si sono usati termini come <nazicomunisti> lo si è fatto come una sintesi perfetta dei due mali immondi: il nazismo fortunatamente cancellato dal pianeta, ed il comunismo, che domina tuttora in molte nazioni ed ammorba ancora pesantemente vita politica, gangli, istituzioni e poteri della società italiana”. E ancora è stato detto e scritto della “necessità, proprio per non costruire una realtà distorta ed alterare la verità storica, tuttora nascosta", di spiegare” che alcuni Partigiani, Gruppi e Brigate, di ben chiaro colore politico” tramavano agli ordini dell’Unione Sovietica per la “sostituzione di una dittatura con un’altra peggiore: il comunismo”.
A leggere l’ordine del giorno c’è solo l’imbarazzo della scelta di nefandezze che stravolgono il senso della realtà fino a rovesciare sui “signori” dell’Anpi locale, prigionieri di “dogmi e tabù” l’idea di far propria la “prassi infame del ventennio passato, i cui signori si richiamano…”. Cose dell’altro mondo, vere e proprie schifezze che dovrebbero indignare qualsiasi sincero democratico. Che cosa succede invece? Che i grillini, come un sol uomo, fanno un comunicato di strenua difesa dell’ordine del giorno dal titolo “il 25 aprile è una festa di tutti”. Per loro il problema è costituito dal “comportamento inaccettabile dell’Anpi” cui fa seguito “la strumentalizzazione politica di Rifondazione Comunista”. Ecco a cosa porta il dirsi “né di destra, né di sinistra”, a fare il gioco e a dire cose di destra!
Ribadiamo quanto scritto ieri. Quanto accaduto all’interno di un ambito istituzionale di Torino è di tale gravità che ci aspettiamo la ferma dissociazione di tutte le espressioni politiche e istituzionali della città che si richiamano all’antifascismo e alla Costituzione della Repubblica nata dalla Resistenza. Con rinnovato orgoglio diciamo anche che i comunisti e le comuniste furono un pilastro della Resistenza e della ricostruzione democratica del nostro Paese. A quei valori e a quella lotta antifascista, di giustizia, di cambiamento noi non rinunciamo, anzi li rinnoviamo con forza. Ora e sempre Resistenza!
Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc Torino
Juri Bossuto, ex candidato sindaco città di Torino
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