ODIO RAZZIALE

Accade nel Kent (Gb): "Voi italiani rubate lavoro a noi inglesi". E lo massacrano

Joele Leotta era andato in Inghilterra per imparare l'inglese. Per mantenersi aveva trovato impiego con l'amico Alex Galbiati, anch'egli di Nibionno, in un ristorante della zona. E' qui che i giovani inglesi hanno cominciato a importunare i due amici, accusandoli di rubare lavoro agli inglesi. Quando i due ragazzi lecchesi erano nel loro alloggio, i nove hanno fatto irruzione e li hanno massacrati, uno di loro avrebbe anche usato un coltello contro Leotta. L'amico ha avuto lesioni al collo, alla testa e alla schiena: è ancora in ospedale, ma sarebbe fuori pericolo. "Non si può ancora parlare di movente razziale, in quanto le indagini per stabilire quanto accaduto sono tuttora in corso", ha riferito un portavoce della polizia del Kent, Richard Allan il quale non ha potuto precisare nemmeno la nazionalità degli aggressori arrestati. Tesi a dire poco sconcertante, considerati gli elementi già in possesso della polizia.

Il sindaco di Nibionno, Claudio Usuelli, parla di "comunità sconvolta" dalla notizia dell'omicidio e sostiene di avere appreso da "fonti qualificate" che le nove persone che hanno aggredito Joele e il suo amico "hanno sfondato la porta della loro camera urlando: italiani di m..., ci rubate il lavoro".

Chi ha conosciuto e frequentato Joele, come Enrico Oldani, il suo istruttore di basket, lo ricorda come "un ragazzo socievole, tranquillo. Conosco bene anche il padre - ha aggiunto -, non riusciamo a credere ad una tragedia simile". Il ragazzo, secondo quanto racconta il suo tecnico, aveva un sacco di amici, stava volentieri in gruppo e soprattutto era uno a cui non piaceva mettersi nei guai. "Lo conosco da quando era un ragazzino, mai saputo che avesse avuto problemi. Ora assieme a noi c'è il suo fratellino".

in data:23/10/2013 Liberazione