PER CAPIRE COSA E' SUCCESSO NELLA PARTITA SERBIA ALBANIA NOTE INFORMATIVE
Il drone della Grande Albania volteggia sull'Europa complice
1) Drone con bandiera della Grande Albania interrompe la partita di calcio Serbia-Albania: LINKS CON NOSTRO COMMENTO
2) Serbia-Albania, la politica internazionale irrompe nel calcio (di Carlo Perigli - 15/10/2014)
3) Drone flying “Greater Albania” flag provokes soccer riot in Serbia (by Paul Mitchell / WSWS, 16 October 2014)
4) Drone pan-albanese: ALTRE REAZIONI
Nikolic / Aggredite famiglie serbe a Preševo / La Russia sostiene la Serbia sul Kosovo / Живадин Јовановић
Nel frattempo…
5) NKPJ: PROTIV IMPERIJALIZMA, PROTIV NACIONAL-ŠOVINIZMA, ZA JEDINSTVO RADNOG NARODA
6) Kosovo: fossa serbi trucidati, indagini. Sarebbero vittime civili della guerriglia dell'Uck degli anni 90 (6 ottobre 2014)
7) ALTRE KOSMET:
- Strpce: albanesi rubano la terra serba (18.08.2014.)
- La crisi politica in Kosovo è più profonda di quanto non si pensasse (20.08.2014.)
- Gendarme abattu à proximité de la frontière avec le Kosovo (28 août 2014)
- Kosovo: il pasticciaccio brutto di Atifete Jahjaga / Il piccolo colpo di stato
- Orahovac, ripetutamente distrutta lapide commemorativa dei giornalisti assassinati / Opet uništen spomen novinarima (12.09.2014.)
- 30 casi di traffico di esseri umani nella prima metà del 2014 in Kosovo / Savet EU: Suđenja za trgovinu organima izvan KiM (29/09/2014)
- Kosovo : des graffitis soutenant l’Etat islamique et l’UÇK tagués sur des murs du monastère de Dečani (14 octobre 2014)
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Drone con bandiera della Grande Albania interrompe la partita di calcio Serbia-Albania
--- NOSTRO COMMENTO:
Si noti bene che i report giornalistici mainstream fatti circolare immediatamente dopo i fatti hanno nascosto, falsificato o omesso gli aspetti seguenti:
1) la bandiera trascinata dal drone non riportava la scritta "Kosovo libero", bensì "28/11/1912 AUTOCTONO"
2) "28/11/1912" è la data della indipendenza nazionale dell'Albania, non del Kosovo
3) sulla bandiera è raffigurata la Grande Albania, comprendente ampie zone di Montenegro, Serbia, Macedonia e Grecia oltre al Kosovo
4) sono anche raffigurati Ismal Kemali e Isa Boletini, due personaggi icona del nazionalismo pan-albanese
5) il fratello del premier albanese Edi Rama, presente alla partita ed arrestato perché sospettato di essere responsabile o complice della provocazione, è stato subito rilasciato in quanto è cittadino statunitense
6) tra i tifosi serbi sguinzagliati in campo a seguito della provocazione si è fatto notare anche il famigerato Ivan Bogdanov, che già avevamo spiegato essere un agente provocatore sin dal golpe del 2000:
http://www.cnj.it/CNJ/huligani2010.htm
https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/crj-mailinglist/conversations/topics/6885
7) la visita di Stato di Edi Rama a Belgrado, inizialmente programmata per il 20 ottobre, a seguito dei fatti è stata posticipata al 10 novembre
--- COLLEGAMENTI:
Drone con bandiera “Kosovo libero” in campo: finisce in maxi-rissa la partita Serbia-Albania
http://www.lastampa.it/2014/10/15/sport/drone-con-bandiera-kosovo-libero-in-campo-finisce-in-maxirissa-la-partita-serbiaalbania-xjg3fHtbnEcm5OT2ZMWLfJ/pagina.html
FOTOGALLERY: Serbia-Albania, tra i tifosi invasori anche “Ivan il Terribile”
http://www.lastampa.it/modulo/slideshow/jsp/gallery_embed.jsp?l=Mi4xLjEzOTcwNzgzMDA=
FOTOGALLERY: Euro2016, drone con scritto "Kosovo libero": sospesa Serbia-Albania
http://www.repubblica.it/sport/2014/10/14/foto/euro2016_arriva_il_drone_con_bandiera_del_kosovo_sospesa_serbia-albania-98123748/1/?ref=HRER3-1#1
VIDEO: Euro2016, drone plana in campo: Serbia-Albania sospesa per rissa
http://video.repubblica.it/sport/euro2016-drone-plana-in-campo-serbia-albania-sospesa-per-rissa/180228/179015
Euro 2016 : le match Serbie-Albanie arrêté à Belgrade, scènes de liesse à Pristina (CdB, 14 octobre 2014)
Incidenti Serbia-Albania, Uefa apre inchiesta. Platini: "Scene imperdonabili" (Gazzetta dello Sport, 15/10/2014)
A Nyon si attendono i referti arbitrali per avviare il procedimento sulla partita. Condanna del presidente della Fifa Joseph Blatter. Ivica Dacic, ministro degli esteri serbo: "Provocazione politica". Interviene anche la UE…
Kosovo: dopo la Nato contro Belgrado ora un drone albanese. Palle e pallonate (di Ennio Remondino, 15/10/2014)
«Grande Albania»: Albania, Kosovo, metà Macedonia, pizzico di Grecia, pezzetti di Montenegro e Serbia…
http://www.remocontro.it/2014/10/15/kosovo-dopo-nato-contro-belgrado-drone-albanese-palle-pallonate/
«Modello Kosovo», il drone del silenzio (di Tommaso Di Francesco, 17/10/2014)
Serbia-Albania, altro che partita di calcio. Parliamo di crimini Uck. Per l’inchiesta Ue, Nato e Onu sono complici di «violazione dei diritti umani»…
http://www.esserecomunisti.it/?p=73434
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Serbia-Albania, la politica internazionale irrompe nel calcio
I fatti avvenuti a Belgrado fanno pensare che Serbia-Albania sia stata utilizzata come strumento di politica internazionale, i cui tratti sono ancora oscuri
di Carlo Perigli - 15/10/2014
La partita di ieri sera lascia dietro di sé un senso generale di disgusto, e una serie di interrogativi che fanno quantomeno riflettere. È necessario partite però da un presupposto: Serbia-Albania non poteva e non doveva essere giocata. Vanno bene gli spot sul fair play, sul calcio come strumento di pace, ma permettere lo svolgersi di una partita del genere è follia. Perché, è necessario che sia chiaro, la discordia tra i due popoli non riguarda qualcosa appartenente al passato, ma è tremendamente attuale, e basta veramente poco per perdere il controllo della situazione.
LA BANDIERA DELLA GRANDE ALBANIA – In questo caso, a far esplodere la tensione è stato l’ormai famoso drone, che intorno al quarantesimo ha sorvolato il campo ‘sventolando’ la bandiera della Grande Albania, un concetto etnico che comprende, oltre ai confini politici dello Stato albanese, anche alcuni territori di Serbia, Montenegro, Macedonia e Grecia. Ai lati del disegno i cui si distinguevano i volti di Ismal Kemali e Isa Boletini, protagonisti del nazionalismo albanese e delle guerre balcaniche nei primi anni del Novecento. In basso, la scritta ‘Autochtonous’, a ribadire l’appartenenza di quelle terre all’etnia albanese.
GLI EFFETTI DELLA BANDIERA - Per meglio comprendere la gravità della provocazione messa in atto, è necessario riflettere su un punto: quando di mezzo ci sono una o più guerre, ogni simbolo nazionalista rievoca nella mente della parte avversa eventi tutt’altro che piacevoli. E per i serbi, è inevitabile che la mente vada, ad esempio, ai massacri compiuti dalle SS Skenderberg, una divisione nazista voluta da Himmler in persona, e composta da fascisti albanesi, che si macchiò dell’uccisione di circa 30mila serbi, e dell’espulsione di altri 100mila; o alla pulizia etnica degli ultimi anni, che costringe oggi le comunità serbe alla fuga o, in alternativa, alla vita nelle enclavi, assistendo alla distruzione di chiese e monasteri ortodossi presenti in quelle terre da secoli.
GESTO PERICOLOSO – E ci teniamo a specificarlo, non è questione di propendere per questo o per quello, ma di capire quanti danni avrebbe potuto creare quella che agli occhi di molti appare ancora come un semplice sfottò, su cui magari ci si può anche permetterci il lusso di riderci sopra. Tutt’altro, ma è necessario conoscere i fatti, qui riportati in maniera sintetica, per capire come quel drone avrebbe potuto creare un caos inimmaginabile.
TENSIONE IN CAMPO - Ed è probabile che di questo se ne siano resi conto i giocatori serbi, che si sono immediatamente adoperati per ‘abbattere’ il drone. In quel frangente, non è stato invece comprensibile l’atteggiamento dei giocatori albanesi. Una volta che Mitrovic e Gudelj hanno raccolto il drappo, senza strapparlo, com’è stato invece riportato da diversi giornali tra ieri e oggi, i giocatori ospiti si sono gettati contro i loro colleghi, scatenando una rissa nella quale diventa inutile dividere la ragione dal torto.
GLI ERRORI DELL’UEFA – Va chiarito però, che l’intera situazione si sarebbe evitata se l’Uefa avesse esteso a Serbia e Albania la regola secondo cui alcune Nazionali non possono essere sorteggiate nello stesso girone. Difatti, non tutti sanno che una norma del genere è stata prevista per evitare che si incontrassero, per motivi politici, Armenia e Azerbajan, in disputa sui territori del Nagorno-Karabakh, e Gibilterra e Spagna, e che una norma analoga è stata applicata per evitare incontri internazionali tra i club di Russia e Ucraina. Perché non estendere la stessa ‘protezione’, evitando il match Serbia-Albania? La disputa su Kosovo e Metochia è ancora in essere, e le tensioni extra-calcistiche, nonostante i colloqui che le parti stanno portando avanti, sono ben note a tutti. Possibile che nel massimo organismo europeo nessuno se ne sia reso conto?
LA VISITA DEL PREMIER ALBANESE – E se senza dubbio è un caso che Serbia-Albania preceda di pochi giorni la tanto attesa visita del premier albanese Edi Rama a Belgrado, la prima in assoluto, di sicuro c’è che ora sul viaggio diplomatico iniziano a sorgere dei dubbi. Non bastasse l’episodio in sé, ad essere indagato per aver pilotato il drone è Orfi Rama, fratello proprio del Primo Ministro, presente nell’area vip del Partizani Stadium.
PRESSIONI DELLE DIPLOMAZIE – Ad offuscare ancora di più la situazione, la dichiarazione rilasciata oggi dal premier serbo Ivica Dacic secondo cui «diplomatici europei hanno fatto pressione affinché i tifosi albanesi, che le autorità serbe volevano tenere in aeroporto, fossero autorizzati ad entrare allo stadio». La notizia, riportata anche da alcuni network serbi, qualora confermata avrebbe del clamoroso, visto che anche l’Uefa aveva disposto il divieto d’accesso allo stadio per i tifosi albanesi, proprio al fine di evitare situazioni spiacevoli. Lontani dal voler dare spazio a tesi complottiste, sembra che gli ingredienti del delitto perfetto ci siano tutti. Ma a quale scopo? C’entra qualcosa con la presenza di Putin, previsto per giovedì alla cerimonia commemorativa della sconfitta nazifascista? Semplici ipotesi, ma una cosa è certa: mentre siamo concentrati a guardare le curve, durante Serbia-Albania la politica internazionale ha fatto irruzione nel calcio, entrando direttamente dai salotti.
Carlo Perigli
@c_perigli
Nikolic: scopo dell’incidente è la destabilizzazione della regione
15. 10. 2014. -
Il Presidente della Serbia Tomislav Nikolic ha condannato aspramente l’incidente che è accaduto ieri sera durante la partita di calcio tra la Serbia e l’Albania. Egli ha detto che i servizi di sicurezza devono capire che quell’incidente è l’ultimo avvertimento, dopo il quale potrebbero scoppiare le violenze con le vittme umane. Le persone che hanno organizzato e realizzato l’incidente, nel quale un drone tirava la bandiera della cosiddetta Grande Albania, volevano destabilizzare la Serbia e l’intera regione. Le partite non sono un luogo adatto per la promozione delle pericolose idee politiche. Ieri sera a Belgrado è stata promossa l’idea irreale e provocatoria della creazione della Grande Albania, ha detto Nikolic. La Serbia ha fatto il suo meglio per rompere con il passato e per instaurare i rapporti di amicizia con tutti i Paesi. Lo scopo della visita del premier albanese Edi Rama era il ripristino di buoni rapporti tra i due Stati. Mi auguro che l’incidente di ieri sarà condannato dal vertice politico dell’Albania, ha dichiarato il Presidente Tomislav Nikolic.
La Polizia ha identificato persone che hanno aggredito case delle famiglie serbe a Preševo
15. 10. 2014.
La polizia serba ha identificato le persone che hanno aggredito le case delle famiglie serbe a Preševo, nella Serbia meridionale, dopo la partita di calcio tra la Serbia e l’Albania. I delinquenti hanno rotto i vetri delle finestre ed hanno bussato alle porte delle case serbe, ha confermato il portavoce della polizia serba a Vranje Dragan Stamenkovic. La partita delle qualificazioni per i campionati europei tra la Serbia e l’Albania e’ stata interrotta ieri sera quando sopra lo stadio del Partzain e’ comparso un drone che tirava la bandiera della Grande Albania. Quella provocazione ha suscitato la reazione del pubblico, il quale ha cominciato a buttare petardi ed altri oggetti sul terreno. Il membro della nazionale serba Stefan Mitrovic e’ riuscito a prendere la bandiara. Dopo che e’ scoppiata la rissa tra i giocatori serbi ed albanesi l’arbitro ha interrotto la partita.
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La Russia sostiene la Serbia sul Kosovo
16/10/2014
Il Presidente russo Vladimir Putin ha ribadito la posizione di principio della Russia in relazione alla questione del Kosovo, infoma "Interfax". «Lei ha ricordato la posizione della Russia sul Kosovo. La Russia ha una posizione di principio che si basa non solo sulla nostra amicizia e vicinanza, ma anche sul diritto internazionale e sulla giustizia" ha detto Putin in un incontro con il presidente serbo Tomislav Nikolic.
A sua volta, Nikolic ha elogiato il sostegno che la Russia da alla Serbia in questa questione. "Per noi oggi è molto prezioso avere il vostro sostegno nella conservazione dell'integrità territoriale e dell'indipendenza della Serbia, in particolare sulla questione del Kosovo" ha detto il presidente della Serbia.
"La Serbia inoltre vede la Russia come il suo grande alleato e la Serbia non metterà in discussione i suoi principi morali qualsiasi rapporto negativo vi fosse con la Russia Non abbiamo scelta, non possiamo comportarci diversamente" ha detto Nikolic.
Fonte: http://www.vesti.ru/doc.html?id=2050770
Kosovo: fossa serbi trucidati, indagini
Sarebbero vittime civili della guerriglia dell'Uck degli anni 90
Redazione ANSA, BELGRADO - 06 ottobre 2014
Responsabili della procura serba per i crimini di guerra, insieme con esperti forensi europei della missione Eulex, stanno verificando informazioni su una possibile fossa comune a Piskota, presso Djakovica, in Kosovo, che conterrebbe i resti di serbi trucidati. Come ha reso noto la procura a Belgrado, si tratterebbe di civili uccisi nel conflitto armato del 1998-1999 a opera della guerriglia indipendentista albanofona dell'Esercito di liberazione del Kosovo (Uck).
=== 7: ALTRE KOSMET ===
da http://www.glassrbije.org
Strpce – albanesi rubano la terra serba
18. 08. 2014. - A Sirinicka Zupa, alle pendici della montragna Sara nel Kosovo nord-orientale, vivono circa 10 mila serbi. Negli ltimi mesi le autorità albanesi hanno cominciato a espropriare le loro tenute che si trovano nella regione che sta diventando attraente per i tuiristi. Le autorità comunali sostengono di aver fatto il loro meglio per proteggere la prprietà serba e che i terreni e le tenute che appartengono al popolo serbo non saranno espropriati. La maggior parte dei serbi non credono alle autorià albanesi e attendono con molto timore il futuro. L’articolo su questo argomento è stato scritto da Snezana Milosevic.
Si tratta di 800 ettari che appartengono ai serbi nella parte più bella della montagna Sara, vicino al Centro turistico Brezovica. Il piano degli albanesi prevede che quei terreni diventeranno una specie di parco nazioale. I serbi che vivono in questa regione sanno molto bene che cosa sono le vere cause dell’espropriazione della loro terra, la quale è iniziata nell’anno 1999. A partire da quell’anno gli albanes hanno cominìciato a comprare la terra serba a prezzi molto bassi e a costruire le ville. Le autorità albanesi sostengono che il processo della prvatizzazione è stato interrotto e che i serbi non devono avere paura che gli sarà tolta la loro proprietà. Il vice sindaco Nikola Krstic ha detto che il comune di Strpce non permetterà che il processo dell’espropriazione delle terre serbe sia continuato e che una lettera che contiene questa richiesta è stata recapitata all’esecutiovo kosovaro.
Stanko Cvetkovic, uno dei proprietari della terra che le autorità di Pristina hanno deciso di espropriare, ha detto che quel prcesso è illegale e illecito e che ai serbi si toglie la proprietà che hanno ereditato dagli antenati molti secoli fa. L’avvocato Dragan Veljkovic non crede alle autorità comunali che il processo dell’espropriazione delle terre serbe sia stato interrotto. Noi serbi ci trovavamo nella situazione identica quaranta anni fa. In quegli anni la terra che è stata tolta ai serbi è stata regalata agli albanesi. La conseguenza della politica e delle decisioni delle autorità albanesi del Kosovo è stata la diminuzione notevole della popolazione serba e il rapido aumento di quella albanese. Se sarà continuato, il processo dell’espropriazione creerà enormi problemi alla popolazione serba a Sirinicka zupa e nelle altre zone del Kosovo. Molti serbi vivono di agricoltura. Se gli sarà tolta la terra, la loro sopravvivenza in Kosovo sarà messa in periocolo, ha dichiarato Veljkovic.
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B.Stojanovic: la crisi politica in Kosovo è più profonda di quanto non si pensasse
20. 08. 2014. - Il capolista dei partiti politici dei serbi kosovari alle elezioni legislative in Kosovo, il sindaco di Gracanica Branimir Stojanovic ha dichiarato che la crisi politica in Kosovo è più profonda di quanto non si pensasse all’inizio, perché le autoriotà di Pristina non dimostrano di essere disposte a collaborare. Se la crisi continuerà, molti processi che sono inziati in Kosovo saranno bloccati e gli interessi della comunità serba saranno messi a repentaglio. Le soluzioni accettate e gli accordi che sono stati raggiunti non vengono implementati, ha detto Stojanovic. Si sente ormai che la crisi ha coinvolto le autorità poltiche di tutti i livelli. Le amministrazioni comunali funzionao male, perché non esiste un interlocutore attendibile e serio al livello più alto. I problemi non si risolvono. Molte cose dell’accordo sulla normalizzazione dei rapporti tra Belgrado e Pristina che torneranno a vantaggio della popolazione serba non sono state realizzate. Sono state implementate soltanto le soluzioni delle quali non siamo molto contenti e che tornano a vantaggio della popolazione albanese, ha detto Stojanovic.
Tre mesi dopo le elezioni legislative non è stato formato il nuovo governo kosovaro. Non è chiaro chi ha il diritto di formarlo. Lo schieramento guidato da Ramus Haradinaj ha dimostrato alla riunione costituente del parlamento di avere la maggioranza. Il premier uscente Hashim Taci sostiene che la maggioranza è stata formata in modo illegale e che il suo partito, il quale ha raccolto il maggior numero di preferenze alle elezioni, ha il diritto di formare l’esecutivo. Tra alcune settimane la corte costituzionale del Kosovo comunicherà se la maggioranza che ha nominato le cariche più alte del parlamento avesse il diritto di farlo. I deputati dei partiti politici dei serbi kosovari parleranno in seguito con i rappresentati della nuova maggioranza, ha dichiarato Stojanovic.
Se saranno adempiute le nostre condizioni noi parteciperemo alle attività del nuovo governo kosovaro. Durante la campagna elettorale noi abbiamo detto in modo ben chiaro quali sono le nostre condizioni. Dovrà essere esaminato il modo in cui si svolge il processo della privatizzazione. Il processo della formazione della Comunità dei comuni serbi in Kosovo deve essere accelerato. Deve essere esaminata la possibilità che si formino nuovi comuni serbi nei luoghi dove i serbi sono la maggioranza assoluta. La Costituzione del Kosovo prevede che l’esecutivo non può essere formato senza consenso dei rappresentanti dei serbi. Se le nostre condizioni non saranno adempiute la crisi delle istituzioni kosovare diventerà più profonda. Noi non esludiamo la possibilità che saranno indette nuove elezioni legislative, ha dichiarato il sindaco di Gracanica Branimir Stojanovic.
Associazioni dei giornalisti hanno condannato distruzione di lapide commemorativa
12. 09. 2014. - L’Associazione dei giornalisti della Serbia e l’Associazione dei giornalisti del Kosovo hanno condannato la distruzione della lapide commemorativa che è stata posta sul luogo dove sono spariti i giornalisti serbi Djuro Slavuj e Ranko Perenica in Kosovo. Le associazioni hanno chiesto alle istituzioni internazionali e kosovare di organizzare le indagini e punire i colpevoli. La lapide commemorativa, che è stata posta sul luogo della sparizione dei giornalisti il 21 agosto nei pressi di Orahovac, è stata distrutta, per la terza volta, dopo 23 giorni. Djuro Slavuj e Ranko Perenica sono spariti nell’agosto del 1998, mentre facevano una reportage sul ritorno delle monache serbe, che sono state sequestrate, nel monastero Zociste. Loro hanno smarrito la strada e sono entrati sul territorio controllato dall’UCK.
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30 casi di traffico di esseri umani nella prima metà del 2014 in Kosovo
29. 09. 2014 - Secondo le informazioni della polizia nei primi sei mesi dell’anno corrente in Kosovo sono stati identificati 30 casi del traffico di esseri umani. La maggior parte delle vittime sono le ragazze tra i 14 e i 17 anni, destinate allo sfruttamento sessuale. I media del Kosovo hanno riportato che delle 106 persone arrestate, le quali sono accusate di aver preso parte all’organizzazione della prostituzione e al traffico di esseri umani, novantanove sono i cittadini del Kosovo, sei dell’Albania e uno dell’Italia. La polizia ha precisato che 40 persone cono state arrestate perché accusate di aver partecipato al traffico di esseri umani, 29 perché sono accusate di aver costretto le ragazze alla prostituzione e 34 perché hanno partecipato alla prostituzione.
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