COMITATO POLITICO REGIONALE

DOCUMENTO APPROVATO DAL COMITATO POLITICO REGIONALE PRC DEL PIEMONTE SABATO 10 GENNAIO.

“…E’ nel bel mezzo della storia, nel bel mezzo della lotta che impariamo come dobbiamo lottare…”

Rosa Luxemburg

Il nostro Comitato Politico Regionale si riunisce alla fine di una terribile settimana di violenza inaudita: noi Comuniste e Comunisti del PRC siamo da sempre per la libertà di stampa e di satira, per la libertà di pensiero e di religione, contro la xenofobia e contro il razzismo, contro ogni tentazione e progetto di guerra.

La fase politica

Lo sciopero generale del 12 dicembre scorso segna una opportunità di passaggio per la vicenda politica e sociale del paese. Dopo anni in cui l’attitudine concertativa dei vertici sindacali aveva consegnato alla passività e alla rassegnazione milioni di lavoratrici e lavoratori, il successo dello sciopero generale e il suo essere inserito in un contesto di mobilitazioni articolato e generalizzato ci parla di una diffusa disponibilità al conflitto.

Le lotte contro il Jobs Act, lo Sblocca Italia, la controriforma della Costituzione, lo smantellamento della scuola pubblica e per il diritto alla casa segnano un momento di crisi e perdita di consenso del governo Renzi.
La declinazione piemontese del renzismo, ovvero la Giunta Chiamparino, taglia la sanità pubblica, i trasporti locali, le risorse ai comuni, sostiene grandi opere inutili e dannose come la TAV ed il Terzo Valico.

Dopo aver detto che piuttosto di aumentare le tasse si sarebbe dimesso, Chiamparino ci ha propinato una stangata da 73 milioni che non ha precedenti nella nostra Regione, attraverso l’aumento dell’addizionale regionale IRPEF, bollino blu delle auto, ed impianti termici.

In più attraverso il decreto “sblocca Italia” la Regione diventa l’esecutore materiale della svendita del patrimonio pubblico.

In particolare con questo decreto vengono modificate le norme relative alla gestione dell’acqua, imponendo un gestore unico per ambito territoriale, favorendo, per questa via le multi utilities in barba al dettato referendario.

Il decreto rappresenta il passaggio necessario, per la totale privatizzazione e finanziarizzazione dei beni comuni, che si compirà con la legge di stabilità.

L’obiettivo è quello di imporre, ai già martoriati enti locali, la quotazione in borsa delle quote di azione delle aziende pubbliche locali, e secondo le prescrizioni, già previste dalla “spending review”, costringerli a fusioni e accorpamenti.

La scelta di presentarci autonomamente alle ultime elezioni Regionali con “l’Altro Piemonte a Sinistra” viene suffragata da queste politiche. Ora si tratta di organizzare anche in Piemonte un fronte ampio di opposizione sociale a Chiamparino.

Nella nostra Regione la manifestazione del 12 dicembre è stata imponente: Rifondazione Comunista ha partecipato attivamente a tutti i momenti di mobilitazione, promossi dalla Cgil, dalla Fiom, dalle reti precarie con lo sciopero sociale, dal sindacalismo conflittuale, con la presenza nelle piazze e con le nostre compagne e i nostri compagni impegnati ad organizzare la lotta sui luoghi di lavoro e sui territori.

I compiti di Rifondazione Comunista

Nella nuova fase politica si tratta per il PRC Piemontese di passare dalla partecipazione al conflitto sociale all’organizzare il conflitto sociale, non rincorrendo ma andando speditamente sul piano politicista ad un cambiamento radicale delle strutture e del modello organizzativo (circoli, federazioni, regionali) e della pratica politica dei comunisti, per costruire delle strutture organizzate e luoghi fisici di solidarietà sociale (sportelli, consulenze legali, pratiche di auto-organizzazione ecc.) per i soggetti colpiti dalla crisi, in modo da rilanciare e rimotivare la necessità di un partito comunista, strumento fondamentale per combattere lo sfruttamento.

Solo con un radicamento sociale si ricostruirà un partito comunista e una sinistra. Questo sarà il tema centrale della Conferenza di Organizzazione, che dovrà partire dai Circoli territoriali.

Il nostro Partito nella costruzione dell’unità della sinistra.

Questo Comitato Regionale si svolge a ridosso dell’assemblea nazionale di Bologna dell’Altra Europa del 17 e 18 gennaio ed alla vigilia delle elezioni in Grecia, elezioni che possono aprire una fase politica nuova nella lotta al liberismo.

Le caratteristiche stesse dello scontro sociale ci pongono in forme ancora più evidenti la necessità di costruire un campo della Sinistra autonomo e alternativo alle politiche di austerità, al neoliberismo quindi al PD e allo schieramento del centrosinistra – che ormai esiste soltanto nominalmente – che sappia strutturarsi nei territori.
In questo contesto si è aperto un vasto ed articolato dibattito sulle forme, i percorsi e i contenuti, attraverso cui realizzare il processo di unità a sinistra.
Noi pensiamo che questo percorso possa e debba partire dall’assemblea bolognese dell’Altra Europa per Tsipras alla quale parteciperanno compagni e compagne del PRC piemontese e concretizzarsi come vero avvio di fase costituente nella successiva assemblea di marzo.

Il nostro obiettivo non è la costruzione di un nuovo partito, ma di un’ampia coalizione sociale e politica, di un soggetto unitario e plurale che si dia regole democratiche di funzionamento, di partecipazione e rappresentatività collettiva, con meccanismi di certificazione degli aderenti, per essere capace di realizzare il massimo coinvolgimento e partecipazione del complesso di forze organizzate e non che si pongono in alternativa alle larghe intese in Europa, saldamente collocati nel Gue ed in relazione con il progetto della Sinistra Europea, ed a livello locale radicalmente alternativi al PD e al governo Renzi-Chiamparino.

In questo quadro il CPR ritiene necessario che il partito tutto lavori per:

· aprire un confronto con tutte le forze sociali, politiche e sindacali impegnate contro il governo Renzi e Chiamparino per dare continuità e far crescere l’opposizione;

· rafforzare e sostenere le vertenze locali sul tema casa (sfratti, vendita all’asta delle case popolari, etc.) che culmini in una manifestazione regionale;

· ottenere l’incremento dell’occupazione garantendo i servizi pubblici e il welfare in alternativa alle cosiddette “grandi opere” distruttive ed inutili;

· organizzare un attivo regionale delle lavoratrici e dei lavoratori;

· organizzare la campagna del tesseramento 2015;

· rafforzare le strutture di comunicazione interne ed esterne

· costruire un impegno ed una mobilitazione sulle tematiche ambientali, preparando una conferenza sul tema al fine di costruire un'agenda delle lotte ambientali sulle quali il Partito deve essere presente.

· rilanciare l'iniziativa autonoma di Partito e giovanile sui temi del diritto allo studio, sempre più gravemente minacciato, della cultura e delle istituzioni educative pubbliche di ogni ordine e grado.

· lavorare affinché la conferenza di organizzazione diventi un momento di rinnovamento e riorganizzazione del PRC in Piemonte, organizzando nell’immediato attivi provinciali di confronto sullo stato del Partito e sulle vertenze in atto.

· lavorare attivamente nei comitati e coordinamenti territoriali de L’Altra Europa con Tsipras per delineare collettivamente le fasi del processo costituente del nuovo soggetto politico unitario e plurale della Sinistra.

Il Comitato Politico Regionale del Piemonte valuta positivamente la scelta attuata dal Coordinamento nazionale allargato dei Giovan@ Comunist@ di avviare il percorso di convocazione della Conferenza nazionale nei primi mesi del 2015 come ulteriore stimolo alla partecipazione dei G.C. all'interno della ripresa del conflitto sociale.

Torino, 10 gennaio 2015

 

Rifondazione Comunista - Comitato Politico Regionale del Piemonte

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