Napoletani e marocchini

 

Salvatore Giuliano e Gaspare Pisciotta (o no?)

Oggi, dopo aver (ri)letto il post nel blog di Teo sull'aggressione omofoba a Biella, mi sono chiesto se ho fatto sempre tutto cio' che potevo quando mi sono trovato di fronte a situazioni simili.

E mi chiedo se e quando la situazione non richieda cio' che aveva fatto anni fa un mio amico quando la sua ragazza era stata oggetto di una serie di episodi di razzismo. Diciamo che e' andato a "fare una chiacchierata"... e che io sappia non ci sono stati piu' episodi nei suoi confronti fino alla fine delle superiori...

Mi e' rimasto un senso di impotenza quando ho letto il messaggio, e mi sono chiesto: chi sono quei coglioni?

E a questo punto, mi dico: quante volte non abbiamo fatto i nomi che avremmo dovuto fare?

Mi ricordo una sera, nei primi mesi del 2006, in cui ero al Babylonia in un noto locale Biellese e quando uscivo ho visto due ragazzi di colore che erano fermi alla porta.

I buttafuori non li fanno entrare, e fanno entrare una serie di altre persone. I due ragazzi erano vestiti bene e non erano ne ubriachi ne fatti, o quantomeno non ne davano l'impressione.

La scenetta non mi e' piaciuta, e visto che sono un rompiballe sono andato a cercare Aldo il proprietario del noto locale Biellese.

Gli ho spiegato la situazione, gli ho detto che non avevamo mai parlato di persona io e lui, e che era piu' di 12 anni che andavo ai suoi locali. Gli detto che in qualunque altro caso me ne sarei andato incazzato e avrei scritto una lettera ai giornali locali, ma che visto che era 12 anni che frequentavo i suoi locali mi sarebbe piaciuto sapere la sua versione. Il proprietario del noto locale Biellese, per farla breve 1) si e' incazzato 2) mi ha detto di farmi i fatti miei 3) mi ha detto che i buttafuori facevano solo il loro lavoro e che se non gli avevano fatti entrare c'era di sicuro un motivo.

Nel frattempo, uno dei buttafuori (nero!) parlando con uno dei miei (pazienti) amici diceva che avevano indicazioni di non fare entrare napoletani e marocchini - ma che non erano razzisti. Non e' che non facevano entrare negri e terroni: solo napoletani e marocchini.

Dando il beneficio del dubbio al buttafuori (la sua padronanza dell'italiano era buona ma non perfetta) posso sperare che napoletani significasse "tamarri", e non napoletani in se e per se (anche se non ne sono sicuro al 100%). Rimane da spiegare marocchini.

Non sono spesso a Biella, e la lettera ai giornali non l'ho scritta. Ovviamente non sono mai piu' entrato in quel locale, e ne ho parlato con tutti i miei amici ogni volta che se ne presentava l'occasione (la maggior parte di loro dava ragione al proprietario e ai buttafuori).

Ma il post di Teo mi ha ricordato che non dobbiamo tirarci indietro - e che dobbiamo fare terra bruciata, in ogni modo, quando ci troviamo di fronte a queste cose.

 

 

 

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