I fascisti perdono il pelo (forse) ma non il vizio...
E' notizia di qualche ora fa che presso il Tribunale di Biella, si è verificata una quasi rissa tra un Procuratore e un avvocato. Ovviamente io non ho titolo e conoscenza, per entrare nelle ragioni che hanno provocato la reazione fisica di questo avvocato, segnalo tuttavia, come lo stesso non sia nuovo a gesti simili. L’avvocato in questione infatti, fa parte di una ben nota famiglia politica biellese che in questi anni ci ha riservato non pochi gesti di questa natura. Ricordiamo tutti per esempio, l’ultimo congresso del Movimento sociale a Fiuggi nel lontano ’95, quando i "Tg" ripresero un componente di quella famiglia, fare a cazzotti con un suo collega di partito collocato su altra sponda correntizia. Scorrendo l’album dei ricordi abbiamo ancora impresse le immagini di “Striscia la notizia” che diffusero un corpulento deputato durante il primo governo Prodi, scagliarsi contro un’Onorevole di opposta fazione e ricordiamo tutti la fatica dei commessi della Camera nel trattenere lo stesso. Sfogliando inoltre le cronache locali di fine anni ’90, ritroviamo sempre quella stessa famiglia, non disdegnare risse e vetrine violate, durante i volantinaggi del sabato pomeriggio in Via Italia.
Ma per venire al nuovo secolo, non possiamo non citare
l’aggressione quasi fisica nei confronti del Sindaco di Biella Vittorio
Barazzotto o i calci inferti al consigliere comunale Emilio Vaglio o le minacce
al capogruppo comunale di AN Toniazzo, appartenente – pare – ad altra “famiglia”
interna. Ovviamente il fatto di giovedì scorso non può che richiamarci alla
memoria il pestaggio ai Giardini Zumaglini nel
Non entrerò nel merito delle motivazioni per le quali si sono scatenate tutte queste risse, francamente non mi interessa. Sicuramente la “famiglia” è sempre stata provocata e ha reagito. Siccome però sono oltre dieci anni che faccio politica e lavoro a contatto con il pubblico, anche io sono stato più volte provocato, ma a differenza loro, non ho mai reagito. Io e la mia parte politica, non siamo mai stati coinvolti in fatti di cronaca, perché da sempre crediamo nel valore alto del confronto civile e del rispetto dell’avversario.
La democrazia ha bisogno di regole condivise, da tutti. Peccato che qualcuno non l’abbia ancora capito.
roberto pietrobon
Capogruppo di Rifondazione Comunista
Città di Biella
Biella 30 novembre 2007
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