Il Tar sospende il Dal Molin. Prima vittoria del movimento!
Il
Tar emette la sospensiva sul progetto Dal Molin, accogliendo il ricorso
di Codacons e Coordinamento Comitati e decretando di fatto lo stop ai
lavori e mettendo fine all’arroganza di chi avrebbe voluto imporre la
nuova base Usa a Vicenza senza democrazia e senza una valutazione
dell’impatto ambientale.
Ecco chi ha commesso le illegalità: statunitensi, il cui bando di gara
per l’assegnazione dell’appalto è irregolare; Governo italiano, il cui
consenso è definito dal tribunale amministrativo “extra ordinem”;
Regione Veneto, sulla cui Vinca (Valutazione d’impatto ambientale) i
giudici hanno quantomeno delle perplessità.
I giudici sottolineano l'impatto "del consistente insediamento (e della
connessa antropizzazione) sulla situazione ambientale, del traffico,
dell'incremento dell'inquinamento e in ordine al rischio di
danneggiamento e alterazione delle falde acquifere". Nessuna traccia
documentale di supporto "è stata riscontrata" sull'atto di consenso
"presentato dal Governo Italiano a quello degli Stati Uniti d'America,
espresso verbalmente nelle forme e nelle sedi istituzionali". Nel
procedimento per l'ampliamento della base Usa di Vicenza sussistono
anche "altri profili di illegittimità, alla luce della normativa
nazionale ed europea". Il Tar rileva ancora che manca ogni riscontro
"di avvenuta consultazione della popolazione interessata".
Insomma, chi sosteneva di agire nella trasparenza e nella legalità – ve
lo ricordate il commissario Costa? – in realtà ne ha combinata una dopo
l’altra, calpestando la democrazia e mettendo a rischio falda acquifera
e territorio; tanto che il tribunale amministrativo ha sospeso
l’efficacia dei provvedimenti "inibendo nei confronti di chicchessia
l'inizio di ogni attività diretta a realizzare l'intervento”, ovvero ad
aprire i cantieri per il Dal Molin.
E’ un risultato forse inatteso, sicuramente importante; il Tar
riconosce le ragioni dei tanti vicentini che, in questi due anni, si
sono battuti per difendere non solo il territorio in cui vivono, ma
anche il proprio diritto ad esprimersi sui progetti che condizioneranno
il futuro della città.
Ma, proprio perchè il Tar ci dà pienamente ragione, la nostra
mobilitazione non si ferma; questa sentenza deve essere rispettata e a
nessuno deve saltare in mente di fare scherzi o di cercare cavilli per
raggirarla. Per questo continueremo la nostra mobilitazione: saremo in
piazza il 26 giugno, quando il Consiglio comunale si esprimerà in
merito, e il 30 giugno manifesteremo fino ai cancelli del Dal Molin:
cancelli che dovranno restare chiusi alle ruspe statunitensi.
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Commenti
Anonimo (non verificato)
Lun, 23/06/2008 - 10:42
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yankee go home!
Vladimiro (non verificato)
Mar, 24/06/2008 - 20:39
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W la vitoria w il
Aldo (non verificato)
Ven, 27/06/2008 - 18:19
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Base Dal Molin
Efisio da Gaglinico (non verificato)
Ven, 27/06/2008 - 23:13
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Ma voi comunisti e bin ebun