Presunti voti comprati: ovvero quando gli invisibili diventano visibili...
Abbiamo già esposto nell’aula di Palazzo Oropa, la nostra chiara posizione in merito alle accuse rivolte al Sindaco Barazzotto e alla sua maggioranza. Lo spettacolo indecoroso che ha accompagnato le presunte rivelazioni de “il Giornale”, stanno lasciando attonita la nostra città. Non solo per la natura delle accuse ma per la bassezza con la quale esse sono state strumentalizzate. Dalle manifestazioni abusive, ai macigni verbali con i quali tutte le destre si sono manifestate lunedì scorso, ci parlano di un problema ben più grave. L’atto di accusa, attraverso il quotidiano della famiglia del “capo”, le presunte cassette che divengono prove inconfutabili, il garantismo da sempre sbandierato e prontamente chiuso alla bisogna nel cassetto dei ricordi. Sono queste le cifre di una battaglia politica svilente, che trascina nel pantano il sano confronto delle idee.
A queste considerazioni però se ne aggiungono altre. Negli ultimi giorni si sta dipanando un quadro, che attraverso presunte inchieste giornalistiche, ci parla degli invisibili che stanno o sono diventati visibili. I “miserabili” usati alla bisogna. Ebbene su questo è necessario fare chiarezza. I cittadini invisibili di cui parliamo, sono quelli che non ce la fanno ad arrivare non solo alla fine del mese ma neanche alla seconda settimana, che vivono in situazioni disagiate, che faticano e soffrono per e nella loro condizione. Per la nostra perbenista opinione pubblica, sono loro i soggetti interessati, i voti “comprabili”, le famiglie controllate. Per questa Biella, la condizione sociale è inversamente proporzionale alla capacità di giudizio. Più sei povero, più sei ricattabile, più ti posso comprare. Non esiste il diritto alla sopravvivenza, al riconoscimento di un welfare municipale che si basi sull’aiuto, la solidarietà, la lotta alle povertà. No! Questi diritti sono basso assistenzialismo basato sullo scambio clientelare. Ecco il ragionamento della casta dei notabili: sei povero perché te lo meriti, ogni diritto che rivendichi te lo concediamo solo in cambio di qualcos’altro. Il voto, lo sfruttamento della tua forza lavoro, la rinuncia alla tua dignità. Per questa Biella non fanno scandalo i professionisti che appoggiano o si candidano in attesa di appalti, favori, riconoscimenti e visibilità utile al loro tornaconto. E’ tutto nella legalità della casta, nella quotidianità del profumo dei soldi. Non quello di 400 euro mensili per gli assegni di cura ma nell’appalto milionario!
Chi governa ha delle responsabilità enormi rispetto a chi sta all’opposizione: la trasparenza amministrativa, la correttezza nelle scelte, il rispetto delle norme e delle regole. Chi governa, come sta capitando anche al mio partito da pochi anni però, ha un dovere in più: rispondere nell’immediato ai bisogni dei propri cittadini.
La necessità di coniugare queste due irrinunciabili esigenze sono alla base di questi quattro anni di Amministrazione Barazzotto.
roberto pietrobon
Capogruppo Rifondazione Comunista
Città di Biella
Biella 8.02.’08
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Commenti
daniele gamba (non verificato)
Lun, 11/02/2008 - 20:03
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la memoria di rifondazione è molto labile
andres
Gio, 14/02/2008 - 02:05
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mi sfugge qualcosa?
Non leggendo i quotidiani locali (di Biella - leggo quello di Milton Keynes) probabilmente mi sfugge il contorno della vicenda.
Ho letto l'articolo sul giornale (http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=238792 e http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=240409) e le accuse sono molto gravi.
Se le conversazioni riportate dal Giornale fossero autentiche (e dovrebbe esserci un processo per verificarlo), personalmente penso che ci sarebbe ben poco da solidarizzare, sia con Barazzotto, sia con Ippolito.
Barazzotto, a quanto leggo nell'Eco (http://www.ecodibiella.it/a.php?id=10617) nega: "Abbiamo chiesto a Seab se aveva necessità di un operatore ecologico per far fronte ad un’emergenza sociale. Un’azione, questa, che viene svolta dal Comune in modo trasparente non solo nel caso di quell’uomo, ma nei casi di bisogno che sono decine e che sono il frutto di incontri che avvengono negli uffici e negli orari previsti di ricevimento.".
Ippolito e' sicuramente alla ricerca della strada facile: la raccomandazione per avere un lavoro. Io ho fatto 3000 km per avere un lavoro - chi cerca lavoro col calcio in culo non ha mai avuto la mia simpatia.
La domanda e': Barazzotto ha cercato di aiutare Ippolito in se e per se, in quanto indigente, o in quanto lo ha aiutato in campagna?
Se e' il primo caso, bene e complimenti. Se e' il secondo, male.
Andres
roberto (non verificato)
Gio, 14/02/2008 - 15:20
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il film già visto...