Riciclare è meglio di incenerire!
Il termovalorizzatore di Brescia, che incenerisce i rifiuti, è stato condannato dalla Corte europea di giustizia per non aver sottoposto il progetto di una terza linea alla Via (Valutazione di impatto ambientale ) e per non avere permesso alla pubblica opinione di esprimere le proprie osservazioni prima delle decisioni dell’autorità competente. Per cui è stata punita una furbesca truffa a danno della legalità ambientale e delle normative europee.
In Italia la produzione di energia elettrica tramite incenerimento dei rifiuti è indirettamente sovvenzionata dallo Stato per sopperire alla sua accertata antieconomicità. Questa modalità di produzione è considerata impropriamente «fonte rinnovabile» (assimilata) alla stregua di idroelettrico, eolico, geotermico, solare. I costi di tali incentivanti finanziamenti ricadono sulle bollette degli utenti cittadini mentre la tassa dovrebbe essere solo per il sostegno delle fonti rinnovabili. Nel 1993 un’inchiesta del Wall Streett Journal dimostrava che l’uso degli inceneritori per smaltire i rifiuti urbani era un disastro economico per le amministrazioni pubbliche e per i contribuenti. Per questo motivo grandi città come Seattle, Camberra e San Francisco hanno drasticamente scelto di azzerare la produzione dei loro rifiuti entro il 2020. Eminenti studiosi avvertono della elevata pericolosità per la salute umana (tramite i polmoni e la catena alimentare) delle sostanze emesse dagli inceneritori: metalli pesanti, diossine, polveri sottili. Micidiali veleni che si sommano al già alto inquinamento delle arie specie nelle zone urbane. Mentre dagli studi più recenti emerge che gli inceneritori producono quantità di rifiuti solidi tossici classificabili in base alla densità come ceneri pesanti e leggere. Ad esempio nel 2003 l’inceneritore di Brescia, spesso portato a modello di moderna gestione integrata dei rifiuti, ha termovalorizzato 552138 tonnellate di rifiuti urbani producendo 124546 tonnellate di ceneri pesanti e 28286 tonnellate di ceneri leggere classificate rifiuti pericolosi da smaltire in speciali siti o discariche. Dunque gli inceneritori con recupero energetico antieconomico hanno effetti negativi sulla popolazione. Per cui l’obiettivo vincente da concretizzare è la strategia di sistema del riciclare con la «raccolta differenziata porta a porta». Con l’aiuto di Stato e Regioni, tramite leggi e normative mirate tra incentivi e disincentivi, finanziamenti sicuri. Con il fare produrre plastiche più ecologiche e riciclabili. Con il ridurre e poter riutilizzare parte degli imballaggi dei prodotti non solo alimentari da parte delle imprese. Con dispenser per erogare certe tipologie di prodotti e del vuoto a rendere in negozi, supermercati, centri commerciali. Con l’attivare adeguate filiere di riciclaggio. Con sinergie tra Consorzi nazionali, Ato e Cosrab, Enti Locali e Province, coinvolgendo cittadini con cicliche campagne informative. Con il modificare alcune delle proprie abitudini di utenti consumatori.
Nella consapevolezza che combattere sprechi e inquinamento, tutelare il territorio e salvaguardare la salute, siano azioni graduali ma utili e prioritarie per tutti.
ALDO FAPPANI
GUIDO LANZA
CONSIGLIERI PROVINCIALI PRC
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