una buona notizia: rioccupato il Conchetta e sabato 28 Manifestazione nazionale degli spazi sociali!
Blitz nella serata, rioccupato il Conchetta sgomberato da De Corato
200
attivisti sono entrati senza incontrare resistenza e hanno riaperto le
porte di Cox18 alla città. Resta sigillato l'archivio Moroni
Detto, fatto. Ci pensavano da giorni, dal primo giorno, da quando un
inspiegabile blitz della polizia ha cancellato uno dei centri sociali
più importanti di Milano, Cox18, detto Conchetta per tutti quelli che
ci sono passati negli ultimi 33 anni. «Prima o poi in qualche modo ce
lo riprendiamo». Ieri sera alle 20,30, dopo un accerchiamento soft del
quartiere Ticinese, circa 200 persone sono rientrate in possesso degli
stabili del Comune di Milano (figuraccia...) che custodiscono il
prezioso archivio di Primo Moroni, migliaia di libri che raccontano la
storia dei movimenti di mezza Europa. Tensioni? Niente (almeno fino
alle 21,30). Solo qualche funzionario di polizia che dopo aver preso
atto della nuova occupazione ha sentenziato che «per adesso non
interveniamo, non facciamo niente». Grande festa, baci e abbracci,
anche se, almeno per tutta la notte, trascorsa obbligatoriamente
tirando mattina, la «paranoia» delle «forze dell'ordine» è rimasta.
Tutto
è bene quel che finisce bene? E' presto per dirlo. Per ora sembrerebbe
di sì. Che non tirava più una bruttissima aria i ragazzi e le ragazze
di Cox 18 l'avevano capito fin dal mattino, nell'aula del Tribunale
dove un giudice civile avrebbe dovuto decidere sul ricorso presentato
per la restituzione dello stabile (la giustizia si è riservata di
decidere nei prossimi giorni, la giustizia «vera» invece ha giocato
d'anticipo). Faceva ben sperare, per esempio, la figuraccia del Comune
di Milano - di De Corato in primis - che finalmente ha balbettato una
cosa tipo «non abbiamo niente a che fare con la decisione dello
sgombero...». Strano, visto che lo scorso 28 gennaio, proprio il
prefetto Lombardi aveva dichiarato che «il Comune ha chiesto alla
Questura di intervenire...». Insomma, il prode De Corato e la sempre
più imbarazzata sindaca dell'Expo che sta facendo ridere mezzo mondo,
devono essersi resi conto di averla combinata grossa, se non altro
sotto il profilo dell'immagine. E proprio ieri, anche il pettinatissimo
assessore alla Cultura di Palazzo Marino ha detto pubblicamente che
«bisogna difendere i libri e l'archivio del Cox 18, perché sono un
grande patrimonio culturale e quindi appartengono a tutti». Ma guarda
che carino.
La polizia lascerà fare correndo il rischio di esporsi a
una brutta figura? Questo è il punto, anche perché gli ordini -
compreso quello dello sgombero - arrivano da un ministro come Bobo
Maroni. Di certo non si può dire che il centro sociale ieri fosse
presidiato come una fortezza. Anzi, non c'era nessuno. Da giorni. Tutti
lo sapevano, e tutti sapevano che prima o poi sarebbe successo. Che
fosse così facile forse no. Cinque gruppi «nascosti» nei bar del
quartiere a far da palo, e poi un gruppo con fiamma ossidrica e piede
di porco per far saltare le resistenze che sigillavano l'ingresso.
«Stiamo aprendo le altre porte - spiega uno degli incursori - poi
faremo una bella festa. Sono venuti solo due ispettori della polizia e
ci hanno detto che per ora non intervengono. Li abbiamo presi alla
sprovvista, non so come...». Perché proprio adesso avete deciso di
entrare? «La sentenza di questa mattina in cui di fatto il Comune se
n'è lavato le mani - spiega - ha rimandato la risoluzione della vicenda
a tempi troppo lunghi. Così abbiamo deciso di riprenderci Conchetta in
attesa di sviluppi giudiziari». E la libreria? «Abbiamo deciso di
tenerla sigillata, questo è il bene più prezioso».
Se la nottata
trascorrerà tranquilla come la sera, oggi alle 15 piazza Duomo saluterà
la liberazione del centro sociale come il primo passo «per non
rassegnarsi alla lenta agonia della città».
da www.ilmanifesto.it 14.02.'09
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Commenti
ALDO (non verificato)
Dom, 15/02/2009 - 21:14
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Conchetta olè!
Anonimo (non verificato)
Lun, 16/02/2009 - 19:00
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