IL POPOLO DELLE LIBERTA PRIGIONIERO DELLA LEGA

COSSATO

 

 

Il popolo delle libertà si scopre ambientalista e organizza una serata contro l’ampliamento della la centrale a Cerreto.

 

Un argomento da noi affrontato nella precedente campagna in quanto ritenevamo  l’ampliamento della centrale esistente una mera speculazione finanziaria che avrebbe aumentato i problemi che già provoca.

Attaccavamo la Lega Nord proprio perché da un lato decanta i padroni a casa nostra e dall’altra  regala territorio a nuovi padroni non di casa nostra.

 

Durante la campagna elettorale nessuno del centro destra aveva rilasciato dichiarazioni in merito, neanche attaccando e smentendo le nostre tesi.

 

Solo dopo che anche gli abitanti delle zone limitrofe hanno iniziato la loro lotta perché toccati direttamente  da una svalutazione reale e immediata dei loro immobili ed hanno coinvolto intere comunità sulla difesa del territorio e della salute, ecco la scesa in campo del Pdl con personaggi di spicco quale Roberto Pella.

 

La presa di posizione non è però del PDL, ma solo di una parte, quella che opera nei comuni interessati dal problema.

 

Allora ecco Botta organizzare  a Cossato una serata contro.

Questi nuovi ambientalist-opportunist così si possono definire, sono il risultato di una politica del Pdl schiacciata sulla Lega.

Sta emergendo  in loro quella parte di orgoglio nazionale e di senso dello stato che l’alleanza con i leghisti cancella in continuazione.

Erano anni che la destra e il centrodestra sognavano di conquistare Cossato e non gli è parso vero averne la possibilità quando l’ondata xenofoba e populista dovuta alla crisi economica dimostrava di essere vincente, così è nata la coalizione Pdl Lega. Hanno vinto, ma ai vecchi oppositori della sinistra cossatese questa vittoria non è apparsa così stravolgente, oramai la sinistra era annacquata da una componente democristiana che la rendeva più simile a loro.

Il Pdl si è trovato a governare Cossato con un alleato che annulla continuamente la loro identità, che prevale su tutto e si dimostra arrogante non solo con l’opposizione ma anche nei loro confronti, un alleato che mette in discussione continuamente valori e tradizioni che fanno parte della loro storia  politica.

Ecco allora l’occasione della centrale di Cerreto per smarcarsi e per far sentire che ancora esistono e che nel panorama politico cossatese e non solo hanno ancora qualcosa da dire, ma  così facendo dimostrano solo di non essere un partito ma una somma di persone o realtà locali tenute insieme da una  ideologia anticomunista.