Bossi: "pronti alla lotta armata!" ...e poi si lamentano di Caruso
VICENZA - «La libertà non si può più conquistare in Parlamento ma attraverso la lotta di milioni di uomini disposti al sacrificio in una guerra di liberazione». Dopo quella dello sciopero fiscalo (applaudita da Berlusconi), da Umberto Bossi arriva un'altra iniziativa-limite contro il governo. Il leader della Lega ha parlato a Vicenza, davanti alla platea del Parlamento del Nord.
30 settembre 2007
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ROMA - Un duro attacco al leader della Lega Nord, dopo le parole di sabato di Umberto Bossi. Parole come quelle pronunciate da Bossi «Possono contribuire in modo drammatico a generare odio». E' questa l’opinione del presidente della Camera Fausto Bertinotti, che, intervistato da Gianni Minoli alla festa di Liberazione a Roma, spiega: «Capisco che è un periodo in cui chi la spara più grossa ha i titoli. Ma io non sono per accettare come innocente chi la spara grossa. Può contribuire in modo drammatico a generare odio».
LA CONDANNA - Bertinotti condanna il leader della Lega anche per aver parlato di guerra di liberazione. «Non puoi usare un termine come guerra di liberazione - afferma - primo perchè parli di guerra nel tuo Paese e poi perchè per noi di guerra di liberazione ce ne è solo una, quella contro i fascisti».
«Non sono per niente d'accordo nel trattare come innocenti quelli che la sparano più grossa: ci sono cose che possono minare in maniera drammatica un paese dove sono già in atto forti tendenze disgregatrici» ha poi aggiunto Bertinotti
«Non sono per niente d'accordo nel trattare come innocenti quelli che la sparano più grossa: ci sono cose che possono minare in maniera drammatica un paese dove sono già in atto forti tendenze disgregatrici» ha poi aggiunto Bertinotti
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