Bossi: "pronti alla lotta armata!" ...e poi si lamentano di Caruso

VICENZA - «La libertà non si può più conquistare in Parlamento ma attraverso la lotta di milioni di uomini disposti al sacrificio in una guerra di liberazione». Dopo quella dello sciopero fiscalo (applaudita da Berlusconi), da Umberto Bossi arriva un'altra iniziativa-limite contro il governo. Il leader della Lega ha parlato a Vicenza, davanti alla platea del Parlamento del Nord.
DEVOLUTION - Bossi ha poi accusato il presidente della Repubblica e la sinistra di avere «fatto una cosa gravissima, di avere tirato fuori il referendum per lottare contro la devolution. In questo modo hanno affossato la democrazia del Paese che ha perso ogni barlume di lucidità democratica». Secondo Bossi, a Roma, tra le file della maggioranza c’è «un odio razziale e ideologico contro i popoli del Nord» che ormai non hanno più la possibilità di vedere realizzato il federalismo attraverso un cambiamento della Costituzione con metodi democratici e «possono trovare la loro libertà solo attraverso la lotta di liberazione».
CANDIDATO - Grande feeling tra il senatùr e Belusconi. «Il candidato premier per noi rimane lui, perché riesce a tenere bene insieme tutta la coalizione - ha detto Bossi -. Una coazlizione in cui ci sono tanti matti. Io stesso non nascondo di essere un po' matto...» ha aggiunto, spiegando che «Berlusconi è almeno uno che cerca di muoversi per cambiare qualcosa».
LINGUAGGIO - E proprio il leader di Forza Italia ha difeso il «linguaggio colorito» di Bossi. «Lui usa sempre un linguaggio colorito nelle riunioni, ma poi, nella pratica, ha sempre dimostrato un grande senso di responsabilità - ha detto l'ex premier -. Io incontri con la Lega li faccio tutte le settimane e quindi ho l'abitudine anche alle espressioni colorite che usa Umberto, rassicuro tutti che la Lega ha avuto sempre un comportamento corretto e responsabile».
30 settembre 2007
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ROMA - Un duro attacco al leader della Lega Nord, dopo le parole di sabato di Umberto Bossi. Parole come quelle pronunciate da Bossi «Possono contribuire in modo drammatico a generare odio». E' questa l’opinione del presidente della Camera Fausto Bertinotti, che, intervistato da Gianni Minoli alla festa di Liberazione a Roma, spiega: «Capisco che è un periodo in cui chi la spara più grossa ha i titoli. Ma io non sono per accettare come innocente chi la spara grossa. Può contribuire in modo drammatico a generare odio».
LA CONDANNA - Bertinotti condanna il leader della Lega anche per aver parlato di guerra di liberazione. «Non puoi usare un termine come guerra di liberazione - afferma - primo perchè parli di guerra nel tuo Paese e poi perchè per noi di guerra di liberazione ce ne è solo una, quella contro i fascisti».
«Non sono per niente d'accordo nel trattare come innocenti quelli che la sparano più grossa: ci sono cose che possono minare in maniera drammatica un paese dove sono già in atto forti tendenze disgregatrici» ha poi aggiunto Bertinotti