G8 genova_indagato de gennaro

 

Sono passati sei anni dal G8 di Genova. In questi sei anni il Movimento ha convissuto, volente o nolente, con il ricordo degli orrori di quei giorni, dall’omicidio di Carlo Giuliani, ai pestaggi della polizia nelle strade, alla mattanza nella scuola Diaz, agli abusi sistematici e “cileni” nella caserma di Bolzaneto. In questi anni abbiamo affrontato la repressione più ostinata e feroce da parte delle forze dell’ordine. Perché si sa, è più facile eliminare il problema piuttosto che ascoltarlo!

In questi sei anni gli unici a pagare per quei tre giorni di interruzione dei diritti siamo stati noi. Ragazzi e ragazze innocenti, divenuti pericolosi terroristi spaccatutto, colpevoli di voler cambiare lo stato delle cose. In realtà si è cercato in tutto questo tempo di infangare un Movimento solo per coprire i veri responsabili delle violenze, i registi e gli attori di quegli orrori.

In questi anni i vari colpevoli hanno continuato ad accusarsi a vicenda, per mescolare e nascondere le responsabilità di chi in quei giorni stava nella “Stanza dei Bottoni”.

Oggi pare che qualcosa stia iniziando a muoversi. Dopo le confuse e ripetute ritrattazioni di Mario Placanica, delle dichiarazioni dell’allora Questore di Genova, si è giunti all’indagine nei confronti di chi, per logica, dovrebbe essere il “Grande Burattinaio” che ha mosso e ingarbugliato i fili da quei giorni in avanti. Dopo sette anni di incontrastato e indiscusso dominio il capo della polizia De Gennaro è finalmente iscritto nel registro degli indagati.

E’ un segnale, e forse resterà solo un segnale, ma per tutti quelli che hanno subito, direttamente o meno, l’arroganza e il potere di questo individuo è un segnale che qualcosa sta muovendosi.

Sarà un’altra lunga battaglia, ma sapremo aspettare anche questa volta. Perché senza giustizia non c’è via d’uscita.

Matteo Sacco

Coord.provinciale Giovani Comunisti/e