Intervista a Roberto Pietrobon da la Stampa 22.5.09

 

 

 

“I problemi dei lavoratori agli altri non interessano”


GIUSEPPE BUFFA


“Il vero voto utile è per la sinistra"
Intervista di Giuseppe Buffa su "La Stampa" di oggi

BIELLA

Roberto Pietrobon è nato a Biella il 12 luglio ‘78. Convive da sei anni con Irene, da cui ha avuto due figli: Leonardo, di 19 mesi, e Niccolò, che ha compiuto ieri due settimane. Ha praticato per anni judo e aikido, e da 15 anni si dedica allo yoga. Vegetariano, da 11 anni è insegnante precario alle elementari. Gli piace viaggiare e girare la città in bici col figlio. Il suo luogo del cuore è Venezia, «l’unica città al mondo che si può vivere con i cinque sensi». L’ultimo libro letto è «Perdas de Fogu», di Massimo Carlotto, e in fatto di canzoni ha un debole per Fabrizio De Andrè. L’ultimo film che lo ha colpito è «L’onda», di Dennis Gansel, «su come sia facile scivolare in una società totalitaria». Sogno nel cassetto: «Un lungo viaggio in India con Irene e i miei piccoli».

«L’autostrada è una bufala.Piuttosto c’è bisognodi un pacchetto anti-crisi»

Il suo slogan è «Amo, sogno e non ho paura». Non ha paura nemmeno di vedere i «sinistrati» affondare, dopo la tragedia elettorale di un anno fa. Roberto Pietrobon, 31 anni, maestro elementare, segretario di Rifondazione e capogruppo comunale uscente, è il candidato sindaco della sinistra unita. In cima al suo programma ci sono la crisi, la difesa dei deboli, dei cassintegrati, dei dannati del tessile. Ma pure lo stop al Comune turistico, e alle aperture non stop di centri commerciali e outlet. E, ovviamente, un «no» deciso all’autostrada.
Rifondazione ha governato con Barazzotto e Scaramal per 5 anni, e poi il Pd vi ha scaricati. L’avete presa male?
«Più che prenderla male, l’abbiamo giudicato un errore strategico: l’apertura di un’autostrada per la vittoria del centrodestra. Questo però ci ha permesso di compiere un’impresa straordinaria: qui a Biella siamo riusciti a unire tutta la sinistra in una coalizione che, senza mortificare le differenze, ha un progetto comune che mi auguro andrà oltre il 7 di giugno».
Alle politiche 2008 siete usciti polverizzati. Come pensate di rialzare la testa?
«Nell’aprile 2008 la sinistra si è "schiantata". Abbiamo pagato la nostra frammentazione ma, soprattutto, l'incapacità di far percepire al nostro popolo l'utilità della sinistra al governo. Io penso che per darci un futuro siano necessarie due cose: l'unità e la radicalità. Unire la sinistra italiana è un compito storico che avremmo dovuto mettere in pratica già da alcuni anni. Insieme a questo, però, dobbiamo tornare in mezzo alla gente, nelle strade e nelle piazze. Dobbiamo ritornare ad essere sinistra di popolo, essere utili alle moltitudini di giovani, precari, disoccupati, pensionati che sono dimenticati da un governo più interessato alle questioni private del suo presidente che alla condizione materiale di milioni di cittadini. Ecco perché a Biella questo progetto unitario può riaccendere la speranza: abbiamo ottenuto più risultati tutti insieme negli ultimi mesi che divisi, nei cinque anni precedenti».
Le prime delibere che approverebbe se diventasse sindaco.
«Un "pacchetto anti-crisi" a costo zero: un protocollo d’intesa tra parti sociali, ente locale e istituti previdenziali, per l’anticipo nei primi mesi della cassa integrazione straordinaria per tutti i lavoratori. Un paniere calmierato, attraverso una convenzione con la grande distribuzione per i generi di prima necessità a un prezzo base di un euro al chilo. La "Carta Giovani" per sconti e bonus agli under 26 per cinema, teatro, servizi... Un accordo tra il Comune e gli istituti di credito per la sospensione delle rate sui mutui sulla casa a tutti quei lavoratori in cassa o espulsi dal ciclo produttivo. La revisione della scelta di "Biella comune turistico", per impedire le aperture selvagge dei centri commerciali in tutti i giorni dell'anno. La realizzazione di un nuovo asilo nido comunale nella parte alta di Biella, magari utilizzando l'attuale biblioteca civica per eliminare le liste d'attesa».
Se si arrivasse al ballottaggio, probabilmente Barazzotto e Ronzani chiederebbero il vostro appoggio. Sarà possibile un accordo, dato che ad esempio sull’autostrada siete agli antipodi?
«L’autostrada è una bufala pazzesca. Non ci sono i soldi, non c'è il partner privato e soprattutto, qualora si trovassero gli oltre 200 milioni per realizzarla, credo che ad inaugurarla saranno i miei nipoti. Detto questo, se ci sarà il secondo turno è necessario trovare gli elementi concreti che ci possono unire, a partire dalle misure contro la crisi e in favore dei ceti deboli. Questa destra che per vincere mette insieme fascisti e populisti già al primo turno, deve essere sconfitta perché la storia di questa città non può ripiombare negli spettri del passato».
Il più grande successo della giunta in 5 anni di governo.
«In un periodo di vacche magre, essere riusciti a non aumentare le rette per i servizi a domanda individuale è stato un segnale fortissimo. Insieme a questo, aver incentivato e aumentato i passeggeri sui bus cittadini con una forte politica di riduzione delle tariffe è stata una grande vittoria. Ci sono tanti altri interventi che meriterebbero di essere ricordati, aggiungo solo la ristrutturazione delle case popolari di via Rosselli. Tutti questi provvedimenti sociali - e non temo smentita - sono avvenuti solo grazie alla nostra azione in giunta e in Consiglio. Nel nostro piccolo, a Biella, abbiamo dimostrato che la sinistra è ancora utile».
Perché la gente dovrebbe votare Pietrobon? In che cosa voi siete diversi dagli altri?
«Io sono stato il più giovane capogruppo della passata legislatura, ho partecipato a tutti i consigli comunali e ho cercato di dare voce alle molte “città di sotto” che popolano Biella. Noi siamo gli unici a parlare concretamente di nuove povertà, e di come intervenire con misure concrete contro la crisi. Andate a leggervi i programmi di Gentile o di Barazzotto (io l’ho fatto), e trovatemi una proposta concreta, immediata, a favore di lavoratori o disoccupati. Non c’è. Gli altri, i "riciclati" delle liste civiche, sono per lo più vecchio apparato del Pdl, della Lega o del Pd in cerca di riscatto personale. Ecco perché, questa volta, il voto a sinistra è veramente un voto utile».