Intervista a Rinaldini: "Quale sindacato per il futuro? di Fabio Sebastiani.

Rinaldini: «Quale sindacato per il futuro?»

Intervista al segretario della Fiom su 23 luglio, finanziaria contratto ma anche sulla crisi della rappresentanza. di Fabio Sebastiani «Molto partecipate e molto affollate. E anche la stessa presenza dei giovani, come alla Sevel di Atessa, è stata molto rilevante. Assemblee che a differenza di altre occasioni sono state molto vive nella discussione. Certo, anche con fischi e applausi, a seconda degli interventi e delle posizioni espresse». A pochi giorni dal voto, Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom, tira un bilancio sulla tornata di assemblee e sul lungo autunno dei metalmeccanici.

Su quali punti si è maggiormente concentrata la critica?     I punti maggiori su cui si è concetrata la discussione sono stati quelli relativi alle modalità del superamento dello scalone e la parte relativa allla precarietà e agli straordinari. Molte critiche e molti dissensi. Da diverse assemblee è arrivata anche la richiesta al sottoscritto di esprimere la posizione della Fiom.

Ecco, appunto, volevo chiederti come le hai vissute tu, visto il voto del Comitato centrale...      Non mi sono trovato in una situazione di particolare difficoltà, perché continuo a pensare che chi ha la titolarità della contrattazione, in questo caso le confederazioni, e firma un accordo, è giusto che presenti quell'accordo al giudizio dei lavoratori. Il problema eventualmente è un'altro, e cioè che l'accordo deve essere spiegato in tutti i suoi aspetti, quelli positivi e quelli negativi, consegnando ai lavoratori il giudizio e il voto sull'accordo.

Questo non è stato fatto mediamente nelle assemblee da parte dei dirigenti sindacali?      Naturalmente dico quello che ho fatto io. I lavoratori non hanno bisogno delle indicazioni di voto. Il punto è che bisogna fargli una esposizione a 360 gradi. Se gli dici, per esempio, che le finestre sui quarantanni sono positive devi anche dirgli che vengono pagate con le pensioni di vecchiaia. Dopo di che i lavoratori giudicano. Oppure, gli devi anche dire che l'intervento sulle pensioni è autofinanziato al punto tale che c'è una clausaola di salvaguardia. Se i conti non tornano a partire dal 2011 c'è un ulteriore 0,09, ulteriore rispetto allo 0,30 della finanziaria, sulla contribuzione.

Quindi il "dare" c'è eccome...     Questo per la semplice ragione che il capitolo per il superamento della Maroni è basato sul criterio dell'autofinanziamento. Perché essendo questo un accordo di sovrappozione di diversi argomenti che hanno anche forme di finanziamento diverse, uno dei pericoli che si evidenza nelle assemblee è la contrapposizione tra lavoratori attivi e i pensionati. Non, quindi, tra giovani e meno giovani, che questa è una totale sciocchezza. Le critiche più pesanti nelle assemblee sono venute dai giovani sul tema della precarietà.

Torniamo alla partecipazione. Ci si aspettava lavoratrici e lavoratori impreparati e invece sono stati molto sul pezzo, come si dice...     Non ho dubbi che la posizione espressa dalla Fiom ha favorito lal partecipazione alle assemblee, perché se ci fosse stata una situazione diversa probabilmente ci sarebbe stata anche minore attenzione. C'era anche un aspetto di curiosità rispetto alla forte dialettica dentro il sindacato. E questo ha favorito la partecipazione. Nelle assemblee che io ho fatto c'è stata una partecipazione superiore alle previsione.

Mi sembra che la Fiom abbia svegliato anche le altre categorie...senza voler fare invasioni di campo.       Guarda, sono stasto molto immerso nelle assemblee in questi giorni e non ho avuto nemmeno il tempo di leggere i giornali. Mi giungono notizie che non solo nei meccanici c'è una discussione accesa. Se dovessi dire che abbia ulteriori notizie e informazioni direi una cosa non vera perché mi sono occupato solo di assemblee.

Comunque, dopo tanto tempo il sindacato torna al faccia a faccia con i lavoratori. Dico, a parte i consueti rinnovi delle rappresentanze sindacali...    Un fatto assolutamente positivo e spero che abbia permesso a tanti di toccare la situazione che abbiamo di fronte. E credo che abbia permesso a tanti di verificare la forte criticità del sindacato nei rapporti con la gente. E non sto dicendo che c'è una spinta travolgente a sinistra e storie di questo genere. Sono assolutamente convinto che questo bagno di assemblee e di democrazia, pur con tutti i limiti, perché la discussione sulle forme della consultazione le affronteremo dopo, sia stato da una parte faticoso ma anche positivo.

I limiti?        Penso che c'è un problema con gli accordi che hanno temi che si sovrappongono, ognuno dei quali ha una loro totale autonomia. Le modalità della consultazione e l'esercizio della democrazia le vedremo poi. Oggi posso dire solo che è la seconda volta che le confederazioni fanno un referendum. Non mi risulta che in giro per il mondo ci siano tante organizzazioni sindacali che sottopongono a referendum gli accordi. Poi, certo, ci sono problemi rispetto a modalità e forme che andranno viste sulla base di questo referendum.

Poco prima di questa fase di assemblee hai avuto un confronto con Epifani a Torino in cui hai sollevato il problema della crisi del sindacato. Dopo le assemblee che convinzione ti sei fatto?       Non c'è dubbio che sul referendum le mie posizioni sono conosciute. Il giudizio che ho espresso al Comitato centrale per quanto mi riguarda ha trovato conferma nelle assemblee. Nello stesso tempo è emerso un problema più generale, che ho avuto modo di porre in altre occasioni. E' ora che si apra una discussione a tutto campo sul futuro del sindacato. E questo senza pensare a schieramenti e soluzioni in tasca, come se dovessimo ripetere un esercizio congressuale con le sue ritualità. C'è bisogno di una discussione a tutto campo sul nostro futuro e sul futuro della rappresentanza sindacale a fronte di un disagio diffuso.

Sembra che venerdì sul fronte politico e sindacale si sia sbloccato qualcosa. L'accordo, insomma, si può modificare. Tu cosa ne pensi?      Penso che qualsiasi ipotesi di miglioramento dell'attuale intesa non può che essere valutato positivamente al di là della stessa espressione del voto che comunque consegna un'area di criticità molto elevata, in particolare nell'industria. Dopo di che, non è che questo mi porta a cambiare giudizio, perché si tratta di capire quali siano i possibili miglioramenti. La possibilità di aprire a miglioramenti penso che abbia contribuito all'andamento delle assemblee e penso che contribuirà al voto nei prossimi giorni.

Sul contratto come sta andando? Anche perché per voi metalmeccanici tutti gli aspetti di questa fase sono legati.       Sul contratto a me pare importante che mentre si faceva la consultazione ci sia stata una conferma e una decisione delle posizioni unitarie. Il contratto comincia addesso. Noi abbiamo a differenza di due anni fa un elemento di forza che deriva dal fatto che molte aziende hanno bisogno di lavorare e quindi abbiamo deciso che appena finita la consultazione sull'accordo ripartiamo con assemblee in tutte le fabbriche metalmeccaniche sul nostro contratto, con il blocco degli straordinari, e la giornata di lotta di tutta la categoria. L'abbiamo spostata al 30 anche per avere qualche giorno in più per prerare una gioranata nazionale dei metalmeccanici con manifestazioni ovunque. Dal 15 alla fine del mese scattano il blocco degli straordinari e otto ore di sciopero.

Nel corso delle assemblee che hai tenuto hai fatto un costante richiamo alla partecipazione.       Tutte le assemblee le ho concluse con l'appello alla parteciapzione al voto. Dall'andamento di queste assemblee credo cha la parteciapazione dei meccanici sarà consistente. Il partito dell'astensione ha avuto una presa non significativa nelle assemblee. Però, come si suol dire, a questo punto si comincia a votare. E vedremo lì. Vedo che ci sono interviste e dichiarazioni, qualche sondaggio che dice quale sarà l'esito. Mi sembrano tuuttte invenzioni.

Giorni fa hai espresso un primo giudizio sulla finanziaria. Lo riconfermi?     Sulla finanziaria dico che non ci siamo. Non ci siamo perché tutta questa campagna sulle tasse alla fine si sta traducendo in una riduzizone di tasse per le imprese. Cinque punti che si aggiungono al cuneo fiscale, credo che le imprese non abbiamo mai avuto tanto in un tempo così ristretto. Nel mentre, dal versante dei lavoratori non mi pare che ci siano cose vagamente confrontabili a queste. Per questo credo che vada introdotta la tassazione delle rendite finanziarie e le risorse che affluiscono vadano esplicitamente utilizzate per la riduzione della tassazione sul lavoro dipedente. Perché la cosa sia esplicita e precisa invece di esssere riferita alle aliquote è meglio che siano rispetto alle detrazioni fiscali per il lavoro dipendente.

Liberazione, 7/10/07