lettera ai/lle miei concittadini/e

« Biella tra 'I monte e il verdeggiar de' piani / lieta guardante l'ubere convalle, / ch'armi ed aratri e a l'opera fumanti / camini ostenta » Giosuè Carducci (Piemonte)

Io sono nato qui e nel biellese ho sempre vissuto, Vigliano, Biella, Cossato e infine di nuovo a Biella, la mia città, quella di cui conosco ogni luogo, ogni angolo, odore, colore.
La mia città quella che mi ha visto crescere come uomo e come cittadino, la mia città quella dove io cammino ogni giorno, dove esco per far compere, incontrare gli amici, bermi un caffè, la città che io e il mio compagno abbiamo scelto per vivere comprando casa, consci che per noi nessun luogo sarebbe migliore. Le mie radici sono piantate qui, cresciute qui e probabilmente un giorno moriranno qui.
La mia città si merita molto e i suoi abitanti di più e tra questi abitanti ci sono anche i GLBT,… Chi???
I GLBT i gay, le lesbiche. i bisessuali e anche i transgender.
Qualcuno si stupirà, qualcuno resterà incredulo, qualcuno l’avrà a male, ma vi assicuro che è cosi, ci siamo e siamo pure parecchi.
Vi domandate dove siamo? Chi siamo?
Semplice in mezzo a voi, siamo il vostro vicino di casa, la vostra collega di lavoro, il direttore di banca, la cassiera al supermarket, il compagno di scuola, la ragazza che vi piace tanto e non vi guarda mai, il sindacalista, l’infermiera, la mamma del bambino al parco e pure qualche papà.
Non vi siete mai accorti di noi? Davvero non ci avete mai visto, proprio mai?
Neanche al pride?
Ah! Già…I pride, quei pezzetti televisivi che proprio per (s)coinvolgere l’immaginario collettivo, su quanto non è, le tv ripetutamente mostrano; sempre e solo i primi cinquanta metri del corteo che ogni anno nel mese di Giugno allestiamo per celebrare la nostra festa, a noi piace quel pezzo di corteo, è la nostra risposta alla mancanza di diritti, alle ingerenze della chiesa cattolica nella nostra sessualità, a una mancanza di leggi che tutelino le coppie di fatto e mica solo omo anche etero è ovvio, è la mancanza di una legge che ci tuteli nei luoghi di lavoro e che punisca l’omofobia, la lesbofobia e la transfobia, vi sarà capitato di leggere o di sentire in tv quanti e quante di noi sono stati picchiati/e, violentate/i, uccisi/e sempre e solo in nome di un assurdo pregiudizio o di una manifesta forma dell’ignoranza che è il razzismo.
Come qui?!?…in città? Beh! A Biella per fortuna non ci siamo arrivati a questo anche se spiacevoli episodi hanno coinvolto alcuni di noi, siamo stati cosi bravi a stare nascosti, a vivere da invisibili, un po’ per timore, un po’ perché non c’è riscontro, non ci sono luoghi d’aggregazione, non ci sono posti dove i giovani maschi e femmine, gay e lesbiche, per non parlare dei transessuali, possano informarsi su come e cosa, su come difendersi dal pregiudizio, di come sviluppare una sessualità differente vivendo bene, in pace con se stessi e gli altri, non ci sono luoghi in cui informarsi sulla prevenzione, su come evitare certe complicazioni e non parlo solo dell’Aids, ci sono altre malattie sessualmente trasmettibili che colpisco indifferentemente etero e omo, non c’è cultura del rispetto verso il “diverso” e il diverso non è sempre e solo il gay, il transessuale o la lesbica.
Converrete con me che anche noi abbiamo il diritto di vivercele in città le nostre vite, perché dobbiamo andare a Torino, a Milano oppure passare ore al telefono chiamando i vari servizi che le comunità GLBT delle altre città mettono a disposizione degli utenti.
Vorremmo che ci vedeste ed è per questo che il pride lo faremo qui, a Biella, per visibilità per dimostrare che non c’è niente di “diverso”, che siamo uomini e donne, ragazzi e ragazze, esattamente uguali a come ci avete visto, incontrato, chiesto l’ora o una sigaretta mentre insieme camminavamo sul corso pedonale, Via Italia, Biella.
Venite alla festa, è una festa di tutti e per tutti, tanto saremo gli stessi, gli stessi abitanti di questa città e qualche centinaio di amici e amiche e visto il successo degli altri pride scommetto che vi divertirete!

Per "Eurialo&Niso"
il presidente,
Adriano Guala