L'otto marzo. Anche a Biella
Di fronte agli attacchi sempre più pesanti all’autodeterminazione delle donne
non si può rispondere semplicemente invocando la difesa della legge 194. La 194 è ancora intoccabile,almeno formalmente. Non resta che provare svuotarla dall’interno. La richiesta di una “moratoria sull’aborto” rappresenta una nuova fase del rapporto tra diritto, scienza e corpo femminile. Le scellerate dichiarazioni degli abortisti di queste ultime settimane rendono ancor più evidente il potere che la classe medica può esercitare sulla sfera della riproduzione e più in generale su quella della salute. Solo rispetto all’interruzione di gravidanza è contemplata la possibilità di obiezione di coscienza, in nessun altro ambito medico né in altra professione è contemplata simile opzione.
IL RISULTATO E’ LA NEGAZIONE DELLA LIBERTA’ DI SCEGLIERE
Ai problemi di sofferenza delle donne il personale medico può anteporre i suoi “problemi di coscienza”, in nome della “propria coscienza” può opprimere il soggetto a cui deve dare assistenza.
Come se non bastasse, i consultori pubblici, subiscono, con crescente meticolosità, un’opera di smantellamento fatta di carenza di fondi, infrastrutture e personale con delegittimazione continua fino alla proposta di far entrare nei consultori e nelle strutture dove si pratica l’interruzione di gravidanza le associazioni anti-abortiste.
Non si contano le esternazioni del papa e delle gerarchie ecclesiastiche in materia, esternazioni accompagnate da periodiche campagne politiche esplicitamente rivolte a farci ripiombare in un stato di minorità.
Accostare la moratoria sulla pena di morte alla moratoria sull’aborto è rivoltante, è
paragonare la donna che è costretta ad interrompere una gravidanza, al boia.
Tanto furore nel difendere la vita in astratto, svanisce quando si tratta di difendere la vita nella sua realtà. I diritti dell’embrione cessano quando cessa di essere tale e diventa uomo o donna. I morti sul lavoro, i morti nelle tante guerra che devastano il pianeta, le malattie causate dall’inquinamento, le malformazioni in aumento per chi ha la sventura di nascere vicino a qualche base militare o a qualche potente ripetitore della radio del Vaticano, non fanno scandalo, queste sono evidentemente “vite di seconda scelta”.
CHIEDIAMO UNA MORATORIA DELLA CULTURA DI MORTE CHE ANIMA I SOSTENITORI DELLA CAMPAGNA ANTI ABORTO E PRO EMBRIONE.
NON C’E’ VITA SENZA LA RELAZIONE TRA LA MADRE E IL FIGLIO, SENZA LA SCELTA DELLA DONNA.
Perché tanto accanimento? Vogliono ristabilire il potere degli uomini sulle donne a partire dal controllo del loro corpo. DELLA LORO LIBERTA’. Ma se per la sinistra la libertà delle donne non è un valore, non è principio fondamentale della sua idea di vita,
CHE SINISTRA E’?
Cara sinistra, se vuoi i nostri voti, se vuoi che il tuo programma sia anche il nostro, pretendiamo una presa di posizione chiara e inequivocabile, che condanni senza mezzi termini tutti i tentativi – da qualunque pulpito provengano – di mettere a rischio l’autodeterminazione delle donne, faticosamente conquistata: il nostro diritto a dire la PRIMA e l’ULTIMA parola sul nostro corpo e sulle nostre gravidanze.
QUESTI SONO PER NOI VALORI NON NEGOZIABILI, SUI QUALI NON SIAMO Più DISPOSTE A COMPROMESSI.
FORUM DELLE DONNE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA
GIOVANI COMUNISTE
:: Biella ::
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