Amministrative 2009: PD da solo. E' rottura con la Sinistra
S’erano tanto amati, o qualcosa del genere. Ma ora, ognuno per la sua
strada. Pd e sinistra, alle amministrative, andranno separatamente. Non che
sorprenda molto, perché il Partito democratico, e i suoi candidati Vittorio
Barazzotto e Wilmer Ronzani, l’hanno deciso da tempo. Nessuno lo dice
ufficialmente, ma è un segreto da tre soldi. E Gianluca Susta, «number one»
del centrosinistra e amante della franchezza, non ha problemi a parlarne:
«L’orientamento prevalente è quello di andare al primo turno su posizioni
distinte - spiega l’eurodeputato -, ma ciò non significa escludere a priori
un’alleanza».
All’eventuale ballottaggio, poi, «ci si unisce con i meno lontani
politicamente»: come s’è sempre fatto, e a patto che ci sia intesa sul
programma. «Penso che questo sia anche nell’interesse della sinistra -
conclude Susta -, perché è giusto che al primo turno ognuno corra con la
propria identità e con i propri programmi, che non saranno certo uguali».
Rifondazione, Pdci e soci, in guerra da settimane col Pd, sono piccati
più che sorpresi: «La verità è che c’è una pregiudiziale ideologica contro
di noi - dice il segretario del Prc, Roberto Pietrobon -; e c’è anche molto
calcolo politico, per sollecitare il “voto utile”. Però mi chiedo: se il
programma non va bene al primo turno, come può andare bene al secondo? Mi
sembra una motivazione risibile, una foglia di fico». Morale? «Il
Partito democratico ha fatto la scelta di rompere - aggiunge Pietrobon -:
noi ne prendiamo atto e vedremo che cosa fare nei prossimi mesi». Appena
l’altro giorno, al sit-in sotto la sede del Pd contro lo sbarramento
elettorale, la sinistra aveva minacciato di uscire dalla maggioranza in
Comune e in Provincia. Difficile che si arrivi a tanto, anche perché il
gioco al massacro farebbe fare i salti di gioia alla destra. Rimane lo
spettro del «voto secondo coscienza», ad esempio sul prossimo bilancio
comunale (benché i voti della sinistra non siano indispensabili). Secondo
Pietrobon, correndo da solo il Pd «si candida a perdere, invece di tentare a
vincere con un’alleanza». Ma le distanze, ormai, sembrano siderali: «Chi ha
più filo, farà più tela - conclude il segretario rifondatore -. Buona
fortuna».
Giuseppe Buffa da www.lastampa.it 31.01.'09
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