LA VERA FACCIA DI TREMONTI

 

Tremonti ha dimostrato che la destra reazionaria ed economica non ha nessun interesse a salvare il paese dalla crisi ma sulla crisi intende speculare per riprendersi quelle sconfitte politiche che dalla lotta di liberazione e dal movimento del 68 aveva dovuto lasciare sul terreno.

Non a caso infatti nascono le proposte presentate ieri, dove di economico non hanno nulla ma politicamente valgono molto.

Spostare alla domenica più vicina la festa del 25 aprile e del 1 maggio non ha nessuna valenza economica se non la cancellazione della memoria, della repubblica nata dalla resistenza e la cancellazione del sacrificio operaio in termine di vite dato al capitalismo.

Spostare la festa del 2 giugno è  segnare la sconfitta definitiva della repubblica in nome di un secessionismo fascio leghista.

La libertà di licenziare è un colpo definitivo allo statuto dei lavoratori.

Tremonti presenta così un piano anticrisi che colpisce duramente la democrazia, la costituzione e i lavoratori, salva il grande capitale e la grande finanza, anzi fa in modo che siano gli speculatori a governare il paese con la proposta di mettere nella costituzione l’obbligo di pareggio del bilancio.

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