ultime dal GIRO DELLA PADANIA
Ancora proteste contro il Giro della Padania, la competizione leghista riconosciuta vergognosamente anche dalla Federazione Ciclistica italiana. Oggi, durante la seconda tappa militanti di sinistra hanno bloccato la strada. Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, chiede giustamente agli organismi competenti di annullare la corsa. Mentre Ivan Basso torna a chiedere rispetto per il lavoro dei ciclisti, perché a suo avviso si tratta solo di sport e la politica deve starne fuori. Peccato però che la politica c'è eccome. Lo dimostra il nome della competizione, tutta la simbologia che la caratterizza, a partire dalla maglia verde al primo classificato, e il fatto che all'inaugurazione ci fosse il figlio di Bossi, il 'trota', e altri politici della Lega Nord.
Caro Basso, noi rispettiamo il lavoro dei ciclisti perché rispettiamo lo sport, ma questa competizione è solo finalizzata a sostenere una propaganda politica che offende l'Italia intera. Quindi, ci aspettiamo da parte dei ciclisti rispetto nei confronti di tutti i cittadini, che si potrebbe dimostrare rinunciando a scendere in strada e boiccottando questa pagliacciata. Questo si che sarebbe un gran bel gesto sportivo!
GIRO DELLA PADANIA – FERRERO (PRC – FEDERAZIONE DELLA SINISTRA) – ADESSO FEDERAZIONE CICLISTICA ANNULLI IL GIRO DELLA PADANIA. Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista ha dichiarato: “Anche oggi, a Savona, il giro della Padania è stato bloccato dalla protesta. Rispetto a ieri è del tutto evidente che le forze democratiche che si sono mobilitate si è allargato. Nuovamente l’irresponsabilità degli organizzatori ha messo a rischio l’incolumità di tutti, dagli atleti ai manifestanti alle forze dell’ordine. Come abbiamo annunciato queste proteste continueranno nei prossimi giorni e a questo punto dovrebbe essere chiaro a tutti che non si tratta di un bluff. La Lega non può pensare di strumentalizzare in questo modo il mondo dello sport. A questo punto ripropongo alla Federazione Ciclistica Italiana una cosa molto semplice: prenda atto di aver fatto un errore e annulli il giro della Padania evitando che i problemi aumentino. Il ciclismo è uno sport democratico oltre che faticoso: presuppone il consenso delle popolazioni ove le corse si svolgono, non si possono fare le corse ciclistiche a porte chiuse. La FCI prenda atto che nel nord Italia non esiste il consenso al Giro della Padania e lo interrompa.”
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