SINISTRA UNITA

La lezione spagnola di Izquierda unida

di Ramon Mantovani

È impossibile capire il risultato delle elezioni spagnole sulla base delle semplificazioni che i mass media italiani hanno usato per descriverlo. Meglio soffermarsi, anche se sommariamente, sui dati reali. Il Partito Popolare passa da 10 milioni 300 mila voti a 10 milioni 800 mila voti (dal 39,94 al 44,62 %) e da 154 a 186 seggi, ottenendo la maggioranza assoluta del Congresso. Il Psoe da 11 milioni 300 mila voti precipita a 7 milioni di voti (dal 43,87 % al 28,73 %) e da 169 seggi a 110. Izquierda Unida da 970 mila voti a 1 milione 700 mila voti (dal 3,77 % al 6,93 %) e da 2 a 11 seggi. L'astensione cresce più di due punti e si attesta con le bianche e le nulle al 31 %. Vale la pena di segnalare l'ottima affermazione del quarto partito che si è presentato in tutti i collegi dello stato spagnolo: l'Unione di Progresso e Democrazia (considerato in Spagna simile ai radicali italiani) che si attesta sul 4,69 % (aveva l'1,19) avendo quadruplicato i voti (da 300 mila a 1 milione 100 mila) e quintuplicato i seggi (da 1 a 5). Tengono o crescono tutti i partiti indipendentisti e nazionalisti catalani e baschi, sia di destra sia di sinistra. In particolare la coalizione della sinistra indipendentista Amaiur nei Paesi Baschi ottiene 333 mila voti, pari al 24 % (1,37 % in ambito statale) e 7 seggi.

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