GOVERNO MONTI...LICENZA DI PRIVATIZZARE
Liberalizzazioni, privatizzazioni, siamo in balia del grande capitale e ci lasciamo infinocchiare senza neanche tentare una minima difesa.
Orari di apertura negozi a oltranza: sembra che i consumatori siano tutti favorevoli, favorevoli di cadere nelle braccia della grande distribuzione che poi avrà il monopolio dell'industria alimentare, morte dei piccoli negozi penalizzando così ulteriormente le piccole comunità rurali che resteranno senza servizi.
Liberalizzazioni delle licenze e abolizione degli ordini, tutti taxisti, tutti notai, ma a favore di chi e per chi, degli utenti? Cadranno i prezzi? Di sicuro aumenteranno gli speculatori e diminuiranno gli stipendi di alcune categorie di lavoratori.
Privatizzazione della RAI ci dice il tecnico Monti, per lasciare, dopo il taglio al fondo per l'editoria, l'informazione nelle mani dei padroni riducendo ancor di più gli spazi di democrazia, ridotti al lumicino dopo che gli elettori sono stati esautorati dalla formazione del governo.
Privatizzare le imprese produttive oggi a partecipazione statale come Enel, per poi leggere su Eco di Biella del 9 gennaio, le entusiaste risposte del sindaco di Cerrione sulla rendita dell'impianto fotovoltaico fatto dal comune non per risparmiare sulla propria energia consumata, ma a fondo speculativo per guadagnare e mantenere la macchina amministrativa.
Perché lo stato non tiene Enel in modo da avere dei soldi in più e tassare meno i cittadini? Se la resa fosse come quella del comune di Cerrione, moltiplicata per il territorio nazionale, sarebbero bei soldi.
Invece i cittadini italiani, biellesi e cerrionesi, si trovano un aumento costante delle bollette e l'energia prodotta dal comune di Cerrione costa di più perché prodotta con gli incentivi e inutile per il fabbisogno biellese.
Oggi la distruzione di territorio biellese per le energie rinnovabili è solo speculativa perché maggiore del fabbisogno locale e fanno rabbia quei sindaci, come quello di Cerreto Castello che plaudono alla desertificazione del territorio, in una pianura padana super cementificata, già classificata deserto.
Il governo Monti, che mantiene in piedi la struttura politica del suo predecessore, si differenzia solo per il metodo di comportamento, colpendo le libertà democratiche e le conquiste fatte dai lavoratori per favorire la grande finanza e i grandi speculatori, è un governo nemico dei lavoratori e dei più deboli, da sconfiggere il prima possibile se si vuole salvare qualche briciolo di democrazia.
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