8 MARZO LETTERA A NAPOLITANO
EGREGIO SIG. PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA.
Sono una compagna, che come Lei ha vissuto un percorso di vita e lotta nel P.C.I., proseguito poi in Rifondazione Comunista e come militante nella C.G.I.L.. Lotte che con altre donne, uomini e giovani hanno portato efficaci conquiste sociali, diritti nei luoghi di lavoro e conquiste di diritti costituzionali importanti in una società segnata da divisioni di classe e da un capitalismo improntato nel perseguire unicamente il
profitto. Oggi siamo in una situazione che è precedente alle lotte del 1968. I diritti
sono cancellati, la povertà è in aumento, la disoccupazione giovanile è al limite della
prospettiva di vita di migliaia di giovani, in un momento si è cancellata una conquista
di solidarietà e universalità del nostro sistema pensionistico. Le liberalizzazioni
porteranno indiscriminatamente a privatizzare servizi pubblici e sociali mentre è sotto attacco il servizio sanitario nazionale.
Si chiudono fabbriche senza che si ponga freno alla delocalizzazione, milioni di
lavoratori e pensionati non arrivano alla fine del mese per gli alti prezzi dei generi
alimentari e l'aumento della benzina.
La ricchezza è in mano al 10%della popolazione mentre migliaia di persone che non
hanno un tetto devono ripararsi negli atri delle metropolitane per il freddo pungente.
Sono mesi che i lavoratori lottano per difendere il posto di lavoro licenziati su due
piedi senza alcuna possibilità o prospettiva di nuovo lavoro, le donne sono le più colpite e mentre si spendono milioni per opere inutili come la TAV, mancano asili nido, scuole materne, si chiudono consultori e servizi.
Il Governo monti prosegue l'opera di demolizione dello Stato Sociale con attacco all'art.18 e alla cassa integrazione. Chiede sacrifici che pagano le classi lavoratrici ed i più deboli.
Lei continua a chiedere sacrifici per tutti, regista delle politiche neoliberiswte de Governo. Sig. Presidente, mi permetta di dissentire.
E' ora che i sacrifici li facciano quelli che non li hanno mai fatti. Viviamo in una società in cui ci sono profitti da nababbi e stipendi faraonici. Lei sa bene che le divisioni di classe e le disuguaglianze sono aumentate in particolare anche nella scuola.
La prego Signor Presidente di chiedere i sacrifici ai signori che hanno prodotto questo disastro politico, economico e sociale. Non sono certo i governi centro-destra dell'Europa che produrranno politiche di sviluppo scoiale ed economico in cui il lavoro, la dignità dei lavoratori e i diritti vengono garantiti er non calpestati.
Le invio i migliori saluti.
Candelo, 21/02/2012
Carla Ladetto
PRC Candelo
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Commenti
salvatore (non verificato)
Ven, 30/03/2012 - 13:40
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Grazie mille per questo
Grazie mille per questo importante comunicato, che porta la voce di molti lavoratori in difficoltà, spesso giovani come me purtroppo...