LETTERA APERTA ALL'ANPI BIELLESE
LETTERA APERTA ALL'ANPI BIELLESE
Carissimi,
vi scriviamo perché non riusciamo a darci una spiegazione sul come siate giunti alla decisione di scrivere sulla locandina che alla manifestazione per ricordare la liberazione della città di Biella e dell'Italia dall'occupazione nazifascista, non sono ammesse bandiere e striscioni.
Con questa decisione l'Anpi si chiude in se stessa negando il dialogo con la parte di società che si riconosce nei valori della resistenza e nei valori della Costituzione che da essa è nata, disconosce
l'articolo 3 della Costituzione, o peggio ancora l'Anpi si sente l'unica depositaria della memoria storica e della lotta di liberazione.
E' un'operazione che si rifà all'antipolitica, che da ragione a quanti dicono che i partiti sono tutti uguali, è un'operazione che fomenta le divisioni, escludente non includente.
Si dimentica con ciò, che la lotta al nazifascismo, alla dittatura mussoliniana fu fatta da uomini e donne di varia estrazione sociale e di diversa ideologia e religione, che molti di quelli che hanno dato la vita si rifacevano agli ideali del socialismo e del comunismo, che lottarono per cambiare l'Italia, difendere il proprio territorio e la propria cultura, per migliorare la qualità della vita, per potersi sentire liberi di essere quello che volevano essere, senza imposizioni, senza dover aver paura Sappiamo altresì che senza il ruolo politico e organizzativo dei Partiti la Resistenza non avrebbe avuto la stessa forza.
Ebbene, come segreteria del Partito della Rifondazione Comunista e come Organizzazione Biellese del PMLI riconosciamo le nostre radici ben salde nella storia del movimento operaio e della lotta di Liberazione, alcuni di noi sono onorati di essere militanti dell'Anpi perché riconoscenti a quegli uomini e a quelle donne che lottarono per liberare l'Italia dalla tirannia e che hanno saputo trasmetterci quei valori e quegli ideali.
Inoltre trattandosi di una manifestazione pubblica per festeggiare la Liberazione è un po' contradditorio imporre che bandiere, striscioni, cartelli e tutto quanto è proprio delle manifestazioni
non possano essere esposti, ammettendo solo i propri. C'è stato un periodo in Italia in cui erano ammessi solo i simboli di una parte, proprio quella parte che i partigiani hanno combattuto.
Proprio perché dobbiamo a loro il nostro essere comunisti oggi, vogliamo rendere loro omaggio non solo con la nostra presenza a livello personale, ma anche con quella bandiera per la quale molti di loro diedero la vita per la nostra libertà.
Se qualcuno si arroga il diritto di non consentircelo, proprio per il rispetto dovuto agli ideali della resistenza, noi non accettiamo di buttare le nostre bandiere nella spazzatura, non accettiamo di non poterle sventolare in un momento così importante come l'anniversario della Liberazione e lasciamo la fiaccolata a chi non ha più il coraggio di rivendicare la propria storia e le proprie origini annacquando tutto in un unico brodo inodore e insapore.
A pugno chiuso
la segreteria del PRC
l' Organizzazione Biellese del PMLI
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