REPRESSIONE A TRENTO SOLIDARIETA' AI COMPAGNI ANARCHICI
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
VIA BERTODANO,7 BIELLA
TEL/FAX 015 29629
Stiamo assistendo a un crescendo e continuo attacco da parte della maggioranza che sostiene il
governo Monti contro chi dissente, con la complicità e l'utilizzo di tutti gli strumenti e gli amici a
loro disposizione, dai media, giornali e tv, fino ai magistrati che si reinventano teoremi e
rispolverano articoli del codice Rocco di epoca fascista. Si va dagli articoli contro, emblematico
quello della Stampa di Torino di mercoledì 29m agosto contro Di Pietro, fino alla criminalizzazione
dei movimenti che si oppongono, in primo luogo quello NO TAV, portata avanti senza mezze parole
da deputati come Esposito o Di Napoli o con perquisizioni e arresti costruiti su fantomatiche accuse, come quelli avvenuti nei giorni scorsi a Trento contro esponenti di movimenti che lottano
continuamente per la difesa dei diritti, del lavoro e dell'ambiente e a fianco del movimento NOTAV.
Questi arresti indiscriminati e le perquisizioni subite da altri giovani, non sono altro che azioni
repressive che vogliono intimidire un movimento popolare che in piena libertà e senza
condizionamenti vuole opporsi alla realizzazione di un'opera inutile e devastante come il TAV.
Le motivazioni di questi ultimi provvedimenti sono un esempio di come questo governo intenda,
senza alcun pudore o remora democratica, colpire quanti si oppongono utilizzando logiche prive di
legittimità. Chi dissente deve essere spazzato via senza se e senza ma.
Per questo il Partito della Rifondazione Comunista di Biella si unisce al Partito della Rifondazione
Comunista del Trentino Alto Adige nell'esprimere la solidarietà a Massimo Passamani, a Daniela
Battisti, a tutti i compagni del Movimento NO TAV che in questi giorni sono vittime di questa
repressione.
Queste azioni non riusciranno a fermare anni di lotte in Val di Susa, come in altre parti d’Italia .
Come Rifondazione Comunista respingiamo senza mezzi termini ogni forma di repressione e di
censura e l’idea di ridurre il conflitto contro il TAV a mera questione di ordine pubblico.
La segreteria biellese del PRC
Sarebbe quindi buon dovere di ogni intellettuale «rispettabile» sedersi dalla parte della ragione, «prendendo le distanze» dai «violenti anarcoinsurrezionalisti». C'è però un problema: molti di noi sono dotati di una certa memoria e notano certe coincidenze.
Massimo Passamani ha subito negli ultimi vent'anni molte «attenzioni» da parte dello Stato: nel 1996 è dovuto persino riparare in Francia per sfuggire a un mandato di cattura in seguito a un'indagine dei Ros. Arrestato e detenuto alla Santè di Parigi, venne poi rilasciato nel 1998, dato che le accuse si rivelarono del tutto infondate. Altro arresto nel 2004 per aver partecipato a scontri con estremisti di destra fuori dall'Università di Trento: puntuale, dopo una settimana, la scarcerazione. Nel 2006 il peccato più grave ed altro arresto: violenza privata e resistenza a pubblico ufficiale. Passamani aveva addirittura osato togliere di mano la Torcia delle Olimpiadi invernali Torino 2006 a una nota atleta tedofora che stava portando la sacra fiamma in piazza Duomo, a Trento, per l'accensione dell'olimpico tripode. Anche qui, Massimo venne assolto dalle accuse.
Se la memoria non ci inganna, quindi, pare ci sia una lunga storia di arresti e detenzioni, seguite sempre però da scarcerazioni e assoluzioni. Oltre ad avere memoria, siamo anche in grado di notare la coincidenza temporale con il fatto che, fra pochi giorni, è previsto il campeggio No Tav a Rovereto, proprio la Rovereto dove milita Massimo, proprio il movimento No Tav al quale Massimo ha partecipato attivamente in questi ultimi anni. Certamente, è del tutto casuale che - con questa operazione - si ponga ancora una volta sotto una luce di pericolosità e violenza il movimento NoTav. Certamente, è del tutto casuale che gli arresti - disposti quasi un mese fa - siano stati eseguiti a ridosso dell'inizio del campeggio.
Oltre a scrivere straordinari articoli sulle riviste anarchiche internazionali che denotano una cultura e una preparazione profonde, Massimo Passamani è infine specializzato nel sedersi dalla parte del torto: poco più che ventenne, prese posizione a favore di un gruppo di anarchici arrestati sul Garda, poi dichiarò apertamente la sua contrarietà alla leva militare, che allora (che tempi!) era addirittura obbligatoria. Mettiamoci dalla parte del torto anche noi, allora: stiamo con Massimo, e chiediamo che esca dal carcere al più presto.
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