NON SIAMO TUTTI UGUALI

 

 

NON SIAMO TUTTI UGUALI



La politica dei poteri forti, con la manipolazione e la direzione univoca dell'informazione, per proteggere il grande capitale finanziario e le grandi speculazioni ci butta sul tavolo pagliuzze per accecare l'opinione pubblica indirizzandola contro i partiti politici e quello che comunque è un malcostume che va fortemente combattuto: l'uso della politica per fini personali.

La campagna mediatica di questi giorni contro il consiglio regionale del Lazio e contro tutti i partiti è l'emblema della politica del momento che tende a nascondere quello che la finanza sta facendo al paese riducendo in povertà la maggioranza della sua popolazione.

No! Noi non ci stiamo, non siamo tutti uguali, i nostri bilanci di partito sono tutti trasparenti, alla regione Lazio, a maggio, abbiamo iniziato a raccogliere firme per un referendum regionale per togliere i privilegi che le maggioranze sia di prima che di oggi hanno dato ai propri consiglieri.

Raccolta di firme che si sta concludendo in questi giorni e che siamo stati costretti a promuovere perché, la giunta Marrazzo e poi la giunta Polverini, con i suoi emendamenti bloccati , hanno sempre rifiutato di ascoltarci..

Federazione della Sinistra e il Partito della Rifondazione Comunista rifiutano questa omologazione, la federazione Biellese del PRC è solidale con la federazione di Roma e nel denunciare e contrastare il tentativo di depistaggio mediatico sull'appropriazione dello stato e dei diritti dei suoi cittadini da parte dei poteri finanziari, rivendica il proprio impegno anche nel combattere quello che, sembra essere diventato il nuovo modo di fare politica, figlio del berlusconismo, l'uso privato del denaro pubblico.

Di seguito il comunicato dei nostri consiglieri regionali del Lazio

“E’ inutile scaricare la responsabilità sul ‘sistema’, sostenendo che qui dentro siamo tutti sullo stesso piano. Noi non ci stiamo ad essere accomunati a quanti hanno coperto di vergogna questa istituzione. La Federazione della Sinistra non ha nulla di cui vergognarsi: gran parte delle nostre indennità e le risorse a disposizione del gruppo consiliare sono state messe al servizio dell’attività politica: manifesti, collaborazioni, manifestazioni.

Ora occorre fare trasparenza su quello che è stato e su quello che sarà. Trasparenza vuol dire ribadire che non ci è mai stato permesso, in quest’aula, di votare i bilanci, in cui c’era tutto e il contrario di tutto, perché la Giunta Polverini li ha sempre blindati coi maxiemendamenti e coi voti di fiducia. Trasparenza è ricordare che questa maggioranza si è sempre rifiutata di accogliere tutte le nostre proposte di taglio agli sprechi e ai privilegi. Oggi votiamo misure necessarie, domani vogliamo le immediate dimissioni della governatrice Polverini che non può non assumersi le sue responsabilità”.(Roma 21 settembre 2012)

Per combattere questo grave malcostume,che va ricordato essere frutto anche della modifica del titolo quinto della costituzione fatta da Bassanini, stanno emergendo proposte tutte indirizzate a togliere spazi di democrazia, riduzione dei consiglieri, riduzione dei gruppi consiliari, riduzione delle competenze politiche delle regioni.

Il PRC e la Federazione della Sinistra propongono invece di portare lo stipendio dei consiglieri regionali ad un massimo di 3000 euro mensili, eliminando tutti i vitalizi, agganciando il sistema pensionistico a quello che l'eletto ha già in atto al momento della nomina a consigliere. Rendere obbligatorio la trasparenza dei bilanci dei gruppi consiliari unita alle pezze d'appoggio con la messa on-line in modo da portare a conoscenza di tutti gli elettori l'operato dei loro eletti.



Commenti

Ritratto di valter clemente

QUESTIONE MORALE - FERRERO (PRC -FDS): "DEPOSITATE FIRME PER ABOLIRE
VITALIZI CONSIGLIERI E ASSESSORI REGIONALI"

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista -
Federazione della Sinistra ha dichiarato:


"Stamattina abbiamo presentato a Roma, a nome della Federazione della
Sinistra del Lazio, 53.000 firme per indire un referendum regionale che
abroghi i vitalizi per consiglieri e assessori regionali. Abbiamo
cominciato la raccolta di firme a maggio, quando non era nota alcuna
inchiesta della magistratura e ovviamente i giornali non ne hanno
parlato, nonostante il nostro capogruppo sia stato querelato dalla
Presidente Polverini per aver denunciato il sistema di spartizione del
denaro pubblico da parte dei consiglieri di maggioranza. Chiediamo che
il referendum si tenga contemporaneamente alle prossime elezioni
regionali e proponiamo che il governo fissi per legge lo stipendio dei
consiglieri e assessori regionali a 3.000 euro. Siamo invece contrari a
ridurre il numero dei consiglieri che serve unicamente a cancellare la
presenza istituzionale di chi canta fuori dal coro, come i comunisti.
Non siamo tutti uguali".

29 settembre 2012

Ritratto di valter clemente

ARTESIO (FDS): TAGLIARE I COSTI DELLA POLITICA, NON LA POLITICA  

“Uno dei primissimi atti del nostro gruppo è stata una proposta di legge sulla riduzione dei costi della politica. I tagli votati oggi sono parte di un percorso che, dall’inizio della legislatura, ha portato alla complessiva riduzione del trattamento economico dei consiglieri e dei costi del Consiglio Regionale. Il lavoro non è completo, perché alcune altre nostre proposte sui rimborsi chilometrici, sui gettoni di presenza, sui costi dei gruppi consiliari e sull’impiego di personale già dipendente della Regione confluiranno nel tavolo di concertazione che entro la prossima settimana porterà al voto il testo” sottolinea Eleonora Artesio, capogruppo regionale della Federazione della Sinistra.

“Se l’impegno non è cominciato oggi, sta procedendo celermente e ognuno vi si caratterizza in base alla propria storia politica: c’è chi è tirato per i capelli e non aveva prima autonomamente avanzato proposte; c’è chi aspetta di vedere quale risultato si ottenga per proporre di più e riuscire così a rendersi visibile; c’è chi, credendo nella politica, cerca di ottenere il risultato piuttosto che bearsi nella propria differenza. Noi ci siamo mossi tra i primi eppure non siamo in gara per puntarci al petto una medaglia, ma per confermare il ruolo della politica e la sua necessità soprattutto negli interessi dei più deboli”.

“Distinguere per non confondere: non inseguiamo la propaganda sul taglio dei costi dei monogruppi perché ciò che esce dal risultato elettorale va rispettato; non inseguiamo la propaganda dei “politici tutti uguali” perché questo è il modo di dimenticare oggi le denunce fatte sulla legittimità delle elezioni regionali e sui conflitti di interesse; non inseguiamo la propaganda perché, se le istituzioni democratiche costano e devono rendere conto della loro onesta iniziativa, costano altrettanto i contributi erogati alle imprese senza conseguenze  misurabili sugli interessi pubblici. Quindi la situazione attuale non deve servire né per chi sogna di smantellare l’organizzazione delle persone attraverso le forme tradizionali dei partiti, né per chi allontana i problemi reali agitando strumentalmente il costo delle istituzioni. In questo ci distinguiamo”.

 Torino, 2 Ottobre 2012