SCELTE
FRANCESCO PIOBBICHI
O con il pd o con la rivolta.
L' Europa è oramai uno stato continentale autoritario a ideologia liberista nel quale ogni forma di contestazione al comando finanziario viene schiacciata con la repressione feroce della polizia. Nulla è più come prima, lo si capisce anche guardando alla Spagna dove al crescere della protesta, e della sua organizzazione continentale aumenta la repressione. Del resto pensare a “il come” gestiranno l'attuazione del rigore di bilancio le classi dominanti per i prossimi venti anni, non lascia tanto spazio all'immaginazione!
Ieri ero in piazza con gli studenti, sono stato con loro fino alla fine, fino a quando siamo riusciti a scappare dalla morsa di Viale Trastevere dove la polizia ci aveva di fatto rinchiusi. Non era la prima volta che la polizia manganellava i “book block”, ma questa volta la carica è stata lunghissima, profonda e continua. Quella carica della polizia è la metafora di questo paese, chi vuol protestare sotto i palazzi del potere deve essere spinto all'esterno, la sua voce non si deve sentire, la sua rabbia non può essere accolta. Non c'è mediazione, la democrazia viene separata dagli interessi del capitalismo. Per uno strano caso della storia ieri vicino a quella piazza del Popolo irraggiungibile per gli studenti si teneva l'incontro semi segreto del gruppo Bildeberg con la presenza di molti politici italiani. Le classi dominanti, responsabili della crisi sono insomma ben accolte, ascoltate, mentre chi la crisi la subisce è spinto ai margini. Mentre scrivo questo articolo sento in TV l'ultimo discorso di Mario Draghi, che dice che comunque i governi dovranno dimostrare la credibilità ai mercati per un lungo periodo nell'attuazione del patto fiscale ( Fiscal Compact). Un messaggio chiaro, sul quale tutti quanti quelli che pensano che con Bersani premier si apriranno spazi per le classi popolari dovrebbero riflettere. I studenti questo discorso lo hanno capito molto di più di quanto si pensi, perchè sanno cosa li aspetta. A differenza delle altre volte infatti la composizione sociale di questa manifestazione segnala delle novità: studenti medi più numerosi degli universitari, ed una presenza consistente dei figli della periferia romana che hanno manifestato una maggiore radicalità. “One solution, revolution!”, gridavano, uno slogan questo che non mi capitava di sentire da parecchio nei cortei. Mi ha colpito molto la determinazione e la radicalità di questi ragazzi. Se a Ostia la mobilitazione in queste settimane è stata più consistente del centro metropolitano qualcosa vorrà pur dire. Forse vuol dire che siamo dentro ad un nuovo movimento di contestazione all'Austerity. I giovani delle periferie dei Pigs, ci hanno detto che dentro la gerarchizzazione del lavoro in Europa, loro non vogliono essere il bacino di forza lavoro disciplinato a bassi salari, ci dicono che non vogliono fare la fine delle loro madri e padri, disoccupati e precari a vita. Questo movimento va nella direzione opposta a quello che abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni, e non vede ( giustamente ) nessun Governo amico, tanto più se questo è fatto con gli amici di quelli che oggi sostengono Monti e firmano una carta d'intenti che prevede il rispetto e l'obbedienza ai diktat della Merkel, mi riferisco ad esempio ai Fantastici 5. Ieri a Pomigliano un cartellone dei centri sociali lanciava un chiarissimo messaggio a chi pensa di dire parole di sinistra per andare a destra, “O con il PD o con la rivolta”. Ognuno scelga da che parte stare.
Ieri ero in piazza con gli studenti, sono stato con loro fino alla fine, fino a quando siamo riusciti a scappare dalla morsa di Viale Trastevere dove la polizia ci aveva di fatto rinchiusi. Non era la prima volta che la polizia manganellava i “book block”, ma questa volta la carica è stata lunghissima, profonda e continua. Quella carica della polizia è la metafora di questo paese, chi vuol protestare sotto i palazzi del potere deve essere spinto all'esterno, la sua voce non si deve sentire, la sua rabbia non può essere accolta. Non c'è mediazione, la democrazia viene separata dagli interessi del capitalismo. Per uno strano caso della storia ieri vicino a quella piazza del Popolo irraggiungibile per gli studenti si teneva l'incontro semi segreto del gruppo Bildeberg con la presenza di molti politici italiani. Le classi dominanti, responsabili della crisi sono insomma ben accolte, ascoltate, mentre chi la crisi la subisce è spinto ai margini. Mentre scrivo questo articolo sento in TV l'ultimo discorso di Mario Draghi, che dice che comunque i governi dovranno dimostrare la credibilità ai mercati per un lungo periodo nell'attuazione del patto fiscale ( Fiscal Compact). Un messaggio chiaro, sul quale tutti quanti quelli che pensano che con Bersani premier si apriranno spazi per le classi popolari dovrebbero riflettere. I studenti questo discorso lo hanno capito molto di più di quanto si pensi, perchè sanno cosa li aspetta. A differenza delle altre volte infatti la composizione sociale di questa manifestazione segnala delle novità: studenti medi più numerosi degli universitari, ed una presenza consistente dei figli della periferia romana che hanno manifestato una maggiore radicalità. “One solution, revolution!”, gridavano, uno slogan questo che non mi capitava di sentire da parecchio nei cortei. Mi ha colpito molto la determinazione e la radicalità di questi ragazzi. Se a Ostia la mobilitazione in queste settimane è stata più consistente del centro metropolitano qualcosa vorrà pur dire. Forse vuol dire che siamo dentro ad un nuovo movimento di contestazione all'Austerity. I giovani delle periferie dei Pigs, ci hanno detto che dentro la gerarchizzazione del lavoro in Europa, loro non vogliono essere il bacino di forza lavoro disciplinato a bassi salari, ci dicono che non vogliono fare la fine delle loro madri e padri, disoccupati e precari a vita. Questo movimento va nella direzione opposta a quello che abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni, e non vede ( giustamente ) nessun Governo amico, tanto più se questo è fatto con gli amici di quelli che oggi sostengono Monti e firmano una carta d'intenti che prevede il rispetto e l'obbedienza ai diktat della Merkel, mi riferisco ad esempio ai Fantastici 5. Ieri a Pomigliano un cartellone dei centri sociali lanciava un chiarissimo messaggio a chi pensa di dire parole di sinistra per andare a destra, “O con il PD o con la rivolta”. Ognuno scelga da che parte stare.
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