ttip PARLIAMONE PRIMA CHE SIA TARDI
fabrizio salvatori
Ttip, l'11 e il 14 ottobre grandi giornate di mobilitazione in Europa e in Italia
L’11 ottobre giornata di mobilitazione europea. E il 14 a Roma contro il vertice dei ministri del Commercio di tutta Europa. E’ questo il programma di lotta per i prossimi giorni contro il Tttip, l’accordo per il commercio mondiale, che è un progetto di attacco ai diritti del lavoro e alle tutele dei cittadini. Il Ttip e gli accordi commerciali e di investimento sono stati negoziati in segreto, a favore delle multinazionali e contro gli interessi dei popoli. L’iniziativa è europea e per l’Italia è coordinata dalla campagna Stop TTIP Italia che, dal febbraio 2014 coordina circa 80 realtà tra cui Attac Italia, A Sud, Arci, Associazione Botteghe nel mondo, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Comune.info, Fairwatch, Fiom, Forum italiano dei Movimento per l’Acqua, Fondazione Culturale Responsabilità Etica, Mst-Italia, Re:Common, Sbilanciamoci!, Un Ponte Per e tantissime altre.
Una giornata d’azione, si legge sul comunicato, “per rendere pubblicamente visibile per le strade d’Europa il nostro dissenso” su politiche commerciali e di investimento da cui la Commissione e i governi europei “tentano di tenerci lontano negoziando in modo antidemocratico e nel solo interesse delle grandi imprese”. I negoziati in corso sono infatti segreti e con poche informazioni disponibili per un controllo pubblico del loro andamento, consentendo così alle lobby corporative una sempre maggiore influenza su di essi.
Austerità, crisi, competitività. Dietro queste parole d’ordine l’Unione Europea si sta trasformando nel “laboratorio in cui le lobby corporative sperimentano la possibilità di sottrarre ai popoli e ai cittadini ogni facoltà decisionale» in ambiti che riguardano la vita delle persone e toccano gli interessi delle grandi multinazionali. E i negoziati commerciali tra Europa e Nord America, come il Partenariato trans-atlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP), avviato nel 2013 e attualmente al vaglio della Commissione europea, sono gli strumenti politici privilegiati delle lobby transnazionali per centrare tale obiettivo.
“Qualora tali accordi vadano avanti – spiga Ttip Italia – le multinazionali avranno il diritto esclusivo di citare in giudizio i governi di fronte ad arbitrati commerciali internazionali indipendenti dai sistemi giuridici nazionali ed europei. Essi ridurranno gli standard di salute e di sicurezza nel tentativo di ‘armonizzare’ le regole al di qua e al di là dell’Atlantico e minando la capacità di governi nazionali e autorità locali di impedire le pratiche commerciali (ma non solo) pericolose come il fracking o l’uso di OGM. Questi trattati inducono la svendita dei servizi pubblici essenziali e forzano i diritti sociali e quelli dei lavoratori ad una corsa al ribasso”.
In moltissime città italiane saranno organizzate azioni e incontri informativi (qui date e località delle attività): Firenze con l’assemblea cittadina, Milano con lo sciopero e la manifestazione FIOM, e poi ancora Genova, Alessandria, Roma. “Stop TTIP Italia” invita comitati e singoli cittadini ad organizzarsi autonomamente per distribuire materiale informativo (volantino e pieghevole, in versione web o stampabile, disponibili sul sito dell’organizzazione), al fine di sensibilizzare i cittadini su cos’è il TTIP e sulle sue drammatiche conseguenze in termini di sicurezza alimentare, beni comuni, servizi pubblici, made in Italy, ambiente, salute, privacy, lavoro, democrazia e sovranità.
Una giornata d’azione, si legge sul comunicato, “per rendere pubblicamente visibile per le strade d’Europa il nostro dissenso” su politiche commerciali e di investimento da cui la Commissione e i governi europei “tentano di tenerci lontano negoziando in modo antidemocratico e nel solo interesse delle grandi imprese”. I negoziati in corso sono infatti segreti e con poche informazioni disponibili per un controllo pubblico del loro andamento, consentendo così alle lobby corporative una sempre maggiore influenza su di essi.
Austerità, crisi, competitività. Dietro queste parole d’ordine l’Unione Europea si sta trasformando nel “laboratorio in cui le lobby corporative sperimentano la possibilità di sottrarre ai popoli e ai cittadini ogni facoltà decisionale» in ambiti che riguardano la vita delle persone e toccano gli interessi delle grandi multinazionali. E i negoziati commerciali tra Europa e Nord America, come il Partenariato trans-atlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP), avviato nel 2013 e attualmente al vaglio della Commissione europea, sono gli strumenti politici privilegiati delle lobby transnazionali per centrare tale obiettivo.
“Qualora tali accordi vadano avanti – spiga Ttip Italia – le multinazionali avranno il diritto esclusivo di citare in giudizio i governi di fronte ad arbitrati commerciali internazionali indipendenti dai sistemi giuridici nazionali ed europei. Essi ridurranno gli standard di salute e di sicurezza nel tentativo di ‘armonizzare’ le regole al di qua e al di là dell’Atlantico e minando la capacità di governi nazionali e autorità locali di impedire le pratiche commerciali (ma non solo) pericolose come il fracking o l’uso di OGM. Questi trattati inducono la svendita dei servizi pubblici essenziali e forzano i diritti sociali e quelli dei lavoratori ad una corsa al ribasso”.
In moltissime città italiane saranno organizzate azioni e incontri informativi (qui date e località delle attività): Firenze con l’assemblea cittadina, Milano con lo sciopero e la manifestazione FIOM, e poi ancora Genova, Alessandria, Roma. “Stop TTIP Italia” invita comitati e singoli cittadini ad organizzarsi autonomamente per distribuire materiale informativo (volantino e pieghevole, in versione web o stampabile, disponibili sul sito dell’organizzazione), al fine di sensibilizzare i cittadini su cos’è il TTIP e sulle sue drammatiche conseguenze in termini di sicurezza alimentare, beni comuni, servizi pubblici, made in Italy, ambiente, salute, privacy, lavoro, democrazia e sovranità.
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