direzione PRC
Direzione PRC: “Nessun accordo con il PD alle elezioni regionali”
La vittoria di Syriza in Grecia ha aperto una speranza di cambiamento non solo per il popolo greco ma per tutti i popoli europei. Il punto fondamentale su cui si basa la strategia del governo greco è quello di una contestazione attiva delle norme europee che a vario titolo vincolano l’azione politica dei diversi governi del continente. Tale contestazione rappresenta la concreta messa in pratica nella situazione specifica della linea della disobbedienza ai trattati, che è linea portante del Partito della Sinistra Europea, alla cui definizione abbiamo contribuito con la nostra elaborazione ed iniziativa.
La messa in discussione delle politiche di austerità deve essere il criterio cardine che determina il nostro profilo anche in relazione alle prossime scadenze elettorali per le elezioni regionali. Il Neoliberismo e le politiche di austerità non possono essere infatti rovesciate a partire da un punto solo o in un’ora x ma devono essere messe concretamente in discussione, forzate e modificate nella concreta azione politica sia a livello dei movimenti sociali che ad ogni livello istituzionale.
E’ del tutto evidente che i tagli e la complessiva azione legislativa degli ultimi governi italiani hanno determinato una fortissima compressione del welfare, dei diritti delle classi lavoratrici ed un progressivo restringimento dei margini di manovra degli enti locali e degli stessi enti regionali. In questo quadro noi dobbiamo candidarci al governo degli enti locali e delle regioni con una proposta politica chiaramente in contrasto con le norme stabilite dal governo nazionale e con l’esplicita volontà di cambiare queste norme e di forzare questi vincoli al fine di modificare radicalmente il quadro dato.
Nell’ambito della proposta di governi per la fuoriuscita dalle politiche di austerità Rifondazione Comunista si appresta ad affrontare le prossime elezioni regionali ed impegna tutto il partito a sviluppare positivamente quanto indicato dal documento approvato dal Comitato Politico Nazionale del 20/21 dicembre 2014 e cioè “ lavorare, in relazione alle prossime elezioni regionali, alla costruzione di liste unitarie di alternativa a candidati, schieramenti e programmi – comunque collocati – di orientamento neoliberista e che si pongano in continuità con le politiche del governo Renzi. E’ infatti in atto una controriforma liberista delle regioni e degli enti locali, che attraverso i tagli dei trasferimenti ha ferocemente ridotto la possibilità di garantire i servizi costituzionalmente previsti e i diritti dei cittadini, compromettendo ogni possibile autonomia delle politiche e sociali locali rispetto a quelle nazionali. Pertanto alla luce di questa nuova situazione di controriforma liberista non esistono più discriminanti programmatiche locali sufficienti a giustificare alleanze se non si cambia l’impostazione delle forze politiche che sostengono il governo Renzi.
Concretamente questo significa oggi costruire liste alternative al centro sinistra in tutte le regioni che sono chiamate al voto in quanto nessuno dei candidati presidenti indicati dal centro sinistra si pone in discontinuità o in critica esplicita con le politiche proposte dal governo Renzi sul terreno dei programmi e del profilo degli stessi candidati alla presidenza delle regioni. Né sono riproponibili logiche di puro contrasto alla destra populista, nel momento in cui è evidente in Italia come in tutta Europa, che sono proprio le politiche neoliberiste e di austerità, che ovunque favoriscono la crescita delle formazioni di estrema destra.
Pur consapevoli della difficoltà della fase e della immaturità del processo di aggregazione di un nuovo soggetto antiliberista di sinistra, non possiamo infatti collaborare al successo di schieramenti politici che non abbiano l’obiettivo di rovesciare le politiche di austerità.
Come ci insegna la vicenda greca, la costruzione di un chiaro punto di riferimento antiliberista di sinistra, di una coalizione sociale e politica contro le politiche di austerità, è una condizione basilare al fine di costruire una alternativa alle politiche neoliberiste medesime. Quelle politiche che il governo Renzi sta praticando con particolare aggressività e con un evidente salto di qualità – sul terreno dello scardinamento del diritto del lavoro, del taglio del welfare e delle privatizzazioni, della mercificazioni dei beni comuni e della ristrutturazione neoautoritaria del sistema istituzionale – domandano la costruzione di un punto di vista chiaramente alternativo a livello regionale. Non sono dunque oggi riproponibili articolazioni che rappresenterebbero una grave lesione dell’immagine e del progetto politico del Partito.
La Direzione dà quindi mandato alla segreteria di seguire i diversi percorsi regionali con questa chiara indicazione politica.
Approvato a larga maggioranza dalla Direzione Nazionale di Rifondazione Comunista dell’8/3/2015
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