Pordenone: Rifondazione e antirazzisti evitano assideramento richiedenti asilo senza tet

Pordenone: Rifondazione e antirazzisti evitano assideramento richiedenti asilo senza tetto

Pordenone: Rifondazione e antirazzisti evitano assideramento richiedenti asilo senza tetto

A PORDENONE RIFONDAZIONE COMUNISTA E ANTIRAZZISTI EVITANO ASSIDERAMENTO DI RICHIEDENTI ASILO SENZA TETTO. IL COMUNE NO!
 
“Ieri, nove richiedenti asilo che rischiavano l’assideramento a Pordenone, sono stati ospitati nella sede provinciale di Rifondazione Comunista per passare la notte. Questo in base ad un elementare principio di umanità che evidentemente gli amministratori comunali di Pordenone non conoscono. Fa impressione che, appena passato il Natale, amministrazioni locali che allestiscono presepi e inneggiano al cristianesimo, non siano per nulla preoccupati che i novelli Giuseppe, Maria ed anche Gesù – per non parlare dei re magi – possano tranquillamente morire assiderati. Noi comunisti la pensiamo in modo diverso. Per noi gli uomini e le donne sono tutti eguali e tutti hanno diritto a non morire di freddo.

 

Anche per questo oggi saremo in piazza a Gorizia per denunciare la ipocrita gestione delle politiche migratorie dei governi europei che vogliono costruire nuovi CIE, come a Gradisca, o centri di smistamento, come a Cona (VE), che sono luoghi indegni”
 
Paolo Ferrero
 
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Ringraziamo Michele Negro, Laura Sartori e gli altri compagni per la sensibilità di organizzare una manifestazione per persone che rischiavano l’assideramento

Pordenone 6/1, dalle 19 alle 22,30 circa 30 persone hanno sostato con alcuni immigrati, che dormivano fuori (al Bronx) da giorni sotto il Municipio e poi davanti alla locanda convenzionata per ospitalità temporanea. Ricordo che due di loro la notte precedente sono stati portati in Ospedale con ambulanza e uno è ancora ricoverato per una grave polmonite. Dopo oltre tre ore di trattative (già stavano male i rifugiati) gli Assessori non davano posti letto nemmeno per le due notti di annunciata emergenza freddo,. Solo da lunedì 9/1 hanno promesso un piano e nel frattempo fornivano coperte e the….per continuare a stare al freddo. Già la temperatura alle 22 era scesa a -5 con il rischio, ed l’ho gridato agli Assessori, di dover chiamare di nuovo l’ambulanza e magari portare anche bare.
Ma gli amministratori di destra non capiscono che una persona non può dormire con -10 all’aperto?
E’ degno chiamare Assessore chi pur avendo posti letto disponibili li rifiuta anche solo per 2 notti in condizioni di grande disagio?

A questo punto, visto la gravità della situazione, Rifondazione Comunista, che va ringraziata, ha dato la disponibilità di ospitare queste persone per 3 notti nella propria sede.

Chi è semplicemente più umano, chi dà speranze di vita ?

Per me questo è un gesto concreto di solidarietà, che costruisce più di mille chiacchere la possibilità di una risposta alternativa e speriamo unitaria al becerume di questo mondo, che lascia a dormire al freddo persone, che trova i soldi per le banche e gli armamenti e non per chi è senza lavoro o non ce la fa a tirare avanti, disponibile a spendere decine di miliardi per tanti CIE anzichè favorire l’accoglienza diffusa, 3 volte più economica.

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IL COMUNE MINACCIA DI DENUNCIARE ANTIRAZZISTI

Denunciatemi perché ho difeso il presepe vivente di chi dorme al freddo, non so stare dalla parte degli Erode di turno che li ignora o perseguita.

Ieri sera ho con convinzione partecipato all’iniziativa sotto la Loggia del Municipio di Pordenone e poi sotto la locanda convenzionata per l’ospitalità denunciando  pubblicamente come nonostante il freddo intenso, previsto dall’osservatorio meteo regionale, una decina di immigrati regolari dormissero all’aperto. Già due di loro erano stati ricoverati d’urgenza, uno ancora ricoverato per grave polmonite.

Nemmeno il gelo di ieri sera è riuscito, però, a scalfire il cuore di ghiaccio dei due Assessori comunali e del Sindaco di Pordenone, che presenti  hanno negato l’accesso alla locanda, che aveva posti letto,  dichiarandosi disponibili a portare loro the e coperte per continuare a dormire all’aperto. Sole se ammalati avrebbero potuto avere accesso, dichiarava l’Assessore Grizzo alla “Insicurezza sociale”. <<Dovete però anche provvedere, oltre  a coperte e bevande calde,  a preparare anche delle bare>>, gli ho detto, << e quanto costa farli ammalare, ricoverare, chi paga  questo disservizio sociale ?>>.

Ringrazio la Federazione di Pordenone di Rifondazione Comunista che allora ha aperto ancora una volta le porte della sede per tre notti: si vede subito dove abita l’umanità !

Poiché apprendo oggi dai media che potrebbe esserci una denuncia del Comune di Pn per coloro che hanno partecipato al presidio di stanotte,  chiededno un po’ di riparo per chi dormiva al gelo, mi autodenuncio subito. Ho partecipato a tutte le iniziative, ho gridato io verso questa specie di amministratori <<Non siete umani, e nemmeno animali, aspettate che ci scappi il morto, vergogna>>. Sono pronto a spiegare in tribunale le motivazioni di questa iniziativa. Al Presepe di legno esposto sotto il Municipio io preferisco sostenere quello vivente di chi anche oggi non trova riparo al freddo e al gelo e viene perseguito o peggio ignorato dagli Erode di turno.

Ma vorrei che qualcuno della Magistratura, della Questura e Prefettura facesse il proprio dovere denunciando l’Amministrazione del Comune di PN per non aver garantito a degli esseri umani regolarmente presenti in città di non aver garantito i diritti dell’art.2 della Costituzione, come previsto anche dalla  normativa regionale della Regione FVG n.6/2006, come efficacemente ricorda il comunicato del Garante per i diritti della persona, sotto riportato.

Michele Negro, Pordenone

per info 3384475550

 

OGGETTO: Comunicato stampa. Il Garante regionale dei diritti della persona, componente con funzioni di garanzia per le persone a rischio di discriminazione, esprime la propria preoccupazione per il ricovero ospedaliero a Pordenone di due giovani immigrati senza fissa dimora i quali hanno sofferto di serie patologie polmonari e da raffreddamento. Il Garante regionale ricorda che il diritto alla vita e alla salute e, dunque, alla tutela da minacce all’integrità fisica suscettibili di portarne offesa, sono diritti inviolabili e fondamentali della persona, riconosciuti e garantiti dall’art. 2 Cost., ed in quanto tale devono essere assicurati a tutte le persone, senza distinzioni fondate sulla nazionalità e/o sulla legalità della residenza o altra condizione sociale. Il Garante regionale dei diritti della persona, pertanto, auspica che durante l’emergenza determinata dal freddo invernale vengano messi in atto dalle istituzioni competenti a favore delle persone senza fissa dimora in stato di bisogno comunque presenti sul territorio regionale, senza distinzioni fondate sulla nazionalità e/o sulla legalità della residenza, quegli interventi urgenti ed indifferibili volti a rispondere ai bisogni primari della persona in termini di servizi minimi essenziali quali ad esempio di ricovero notturno e di mensa sociale, anche in linea con quanto delineato dalla legislazione regionale in materia (art. 4 c. 4 e art. 52 l.r. n. 6/2006 ).

Il Garante regionale per i diritti della persona Componente con funzioni di garanzia per le persone a rischio di discriminazione Walter Citti.

 

 
 
 

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