OCALAN
Fra pochi giorni saranno trascorsi venti anni da uno degli atti più vergognosi della nostra storia repubblicana e democratica. Per ragioni di ordine geopolitico, per non interferire negli affari italiani con il governo turco, per obbedire ai dettami della NATO e in nome degli interessi economici, politici e militari dei governi europei, il Presidente Abdullah (Apo) Ocalan, che aveva cercato in Italia rifugio e asilo, venne mandato a Nairobi dove fu arrestato dai servizi segreti turchi e condotto nell’isola carcere di Imrali dove ancora è detenuto in isolamento. Venti anni trascorsi mentre l’esercito turco e il governo di Erdogan hanno continuato a massacrare e reprimere non solo il popolo kurdo ma tutte le minoranze e le opposizioni, in particolare quelle laiche e di sinistra che operavano per una riconciliazione popolare, una democrazia avanzata, un’area senza guerre. L’Unione Europea, anche per fermare l’esodo di profughi dalla Siria, ha 3 anni fa implementato i suoi aiuti al regime turco con 6 miliardi di euro, trasformando il paese in un carcere a cielo aperto. Ma Ocalan e il suo popolo non si sono arresi e non solo continuano a combattere, unici contro l’Isis, nei cantoni del Rojava ma a proporre modelli nuovi di democrazia e convivenza da cui l’Europa dovrebbe imparare. Per queste e tante altre ragioni, come abbiamo fatto nel febbraio 1999, abbiamo il dovere di non lasciare solo il popolo kurdo.
Noi di Rifondazione Comunista 20 anni fa cercammo di salvare Ocalan ma un governo di centrosinistra decise di inchinarsi alle richieste di Nato e Turchia tradendo i principi della nostra Costituzione. 20 anni fa l'intero sistema politico e la grande stampa condussero una campagna contro il terrorista Ocalan. Dopo l'eroica resistenza curda contro l'Isis tutti dovrebbero chiedere scusa e ammettere che il "terrorista" Ocalan è il leader riconosciuto di un intero popolo che sta costruendo un'alternativa democratica, multiculturale, libertaria e laica in Medio Oriente.
Abbiamo il dovere internazionalista di essere al fianco di chi si batte per la pace e la democrazia in Turchia, delle prigioniere e dei prigionieri politici e del Rojava che resiste e sviluppa un modello di autogoverno e convivenza.
Il 16 febbraio prossimo, a Roma è importante partecipare al corteo nazionale indetto dall’Uiki, dalle comunità curde e dalla Rete Kurdistan a cui abbiamo aderito insieme a tante realtà della sinistra e di movimento. Questo è il testo dell'appello e le adesioni.
Partecipiamo. Invitiamo a partecipare.
Segnaliamo alcuni pullman che partiranno verso Roma da diverse città con i recapiti per prenotarsi.
MILANO Clara 3334790424, Cihan 329 604 0657
TORINO Adnan 389 465 3500
BOLOGNA Partenza 08:00 dall'autostazione di Bologna Costo 20€ Per prenotare: Elena 3406562869, Flavia 3382243927
MODENA Murat 3899389385
FIRENZE Partenza ore 9.00 in Viale Guidoni (davanti ai mercati generali ortofrutta) Per info e prenotazioni: Niccolò 348 7219228 Erdal 3428762771
GROSSETO Ramazan 3285906352
NAPOLI Info e Prenotazioni 0815519852
COSENZA 3389908701, retekurdistancosenza@libero.it
PUGLIA Bus 10 € da Brindisi 347 752 9891, da Taranto 328 186 2943, da Bari 350 097 3106 , da Barletta 328 391 0857
Saluti comunisti e libertari
Maurizio Acerbo
Segretario Nazionale PRC-S.E.
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