Tiziana Valpiana: perchè riprendo la tessera di Rifondazione Comunista
Tiziana Valpiana: perchè riprendo la tessera di Rifondazione Comunista
Pubblicato il 8 lug 2020
Non avevo più rinnovato la tessera di Rifondazione Comunista, cui ho partecipato dalla fondazione -anche se allora, sempre tarda nei tempi di adattamento, avrei voluto restare abbarbicata a Democrazia Proletaria- e che mi ha concesso l’onore di essere eletta alla Camera e al Senato per ben 4 legislature, dalla sciagurata scissione dopo il surreale Congresso di Chianciano del 2008.
Essere iscritta al PRC significa aderire a una teoria politica che comprende una scelta di classe, anticapitalista, antifascista, antiliberista, ma per me è stata sempre anche e soprattutto vita, passione, condivisione della visione e
della lotta per un futuro diverso con compagne e compagni.
Dopo una sconfitta elettorale (io non mi ero più candidata ma avevo collaborato attivamente a una difficilissima campagna elettorale e messo a disposizione le mie competenze e la mia credibilità personale), in un momento in cui l’unità dei comunisti era – ed è sempre – più che mai necessaria, le cinque mozioni, le controversie, le diffamazioni, le
recriminazioni, gli attacchi, i personalismi e i maschilismi mi hanno annichilita.
Ne comprendevo e ne comprendo le ragioni politiche, capisco la difficoltà di vivere in un Pese in cui il partito erede del PCI, in una progressiva perdita di riferimenti, trascina con sé verso il basso ogni idea di sinistra, ma, come femminista che vive ‘il personale’ come fortemente politico non sono riuscita a superare il fatto che compagni e compagne che stimavo e stimo fossero su fronti opposti. Una sinistra anticapitalista divisa ha significato per me tirarmi indietro, con dispiacere, per non entrare nel gioco al massacro. Rifondazione divisa ha significato per me, nessuna Rifondazione. Riprenderò una tessera quando ci sarà un’unica sinistra di classe, mi sono raccontata per anni…
Certo, con i compagni e le compagne di Verona con i quali ho lavorato per decenni, i rapporti si sono allentati ma mai interrotti, la condivisione e la partecipazione a campagne, iniziative e feste non è mai cessata, ma non mi sono più sentita ‘interna’ …
Poi un giorno dell’anno scorso, 2019, telefono a Lidia Menapace per non so più quale iniziativa e lei mi risponde “Chiamami più tardi perché stanno per arrivare i compagni che mi portano la tessera di Rifondazione”.
Crisi; lei, che ha vissuto stagioni ben più angoscianti e angosciose, dalla Resistenza in giù, che ha un’età in cui ben più di me potrebbe essere disillusa e tirarsi da parte, ha la lucidità per guardare ben in faccia ‘lo stato di cose presenti’ e non fuggire, ma stare con chi cerca di cambiarlo.
Così il malessere per essere senza partito, sempre avvertito in questi anni, davanti a una compagna e Maestra che non è mai indietreggiata davanti a disillusioni e sconfitte, mi ha dato la forza…per chiamare la federazione e chiedere la tessera!
E anche quest’anno la rinnovo, perché, invece di aspettare che altri facciano l’unità, mi riunisco all’unica via possibile.
Oggi la strada sembra ancora più lunga e difficile ma voglio percorrerla con chi non ha perso di vista quella radicalità di sinistra, comunista, anticapitalista e antiliberista che ho vissuto nei Social Forum di Porto Alegre e di Genova.
La crisi sanitaria, economica e sociale senza pari che stiamo vivendo è frutto di uno sviluppo che non ha creduto in quell’”altro mondo possibile” che a noi era già chiaro allora e che gli anni a venire ci hanno dimostrato necessario.
Mi iscrivo a Rifondazione per una Sanità Pubblica unica universalistica e solidaristica; per la difesa dell’ambiente e degli animali; perché voglio che la crisi sia pagata da chi possiede grandi patrimoni e non da chi ha perso lavoro
e certezze; perché non voglio pensare che delle persone possano essere considerate ‘problemi’ e credo nella libera circolazione; perchè voglio che la scuola e i diritti di bambini e bambine vengano prima dei bar, delle piscine e della movida; perché so che fare scuola non è solo un lavoro ma è relazione che non può essere sostituita dalla didattica on line.
Mi tessero perché oggi più che mai, davanti al trionfo del liberismo finanziario e multinazionale e all’umiliazione del lavoro, c’è bisogno di sinistra vera. E perché so che Rifondazione non entrerà mai nel Pd, rinunciando al progetto di costruire una vera forza di sinistra.
Riprendo la tessera perchè il PRC è il “mio” partito.
Tiziana Valpiana
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